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GIUSEPPE WILPERT
gere alla figura del Salvatore il nome T/iaou? Xptcrró? nella nota abbreviazione ÌC XC; il quale
uso nel medio evo divenne comune anche presso i Latini. Il nome scritto in lettere latine
EMMANUEL è dunque della più grande importanza per l’origine e per l’antichità della
nostra pittura; esso ci riporta al tempo che precede l’occupazione bizantina di Roma, e toglie
Fig. i — Parte dell’iscrizione dell’Emmanuel
il campo alle leggende sulla origine orientale dell’ immagine, provando che l’Acheropita è
un 'opera latina o, per dir meglio, un 'opera romana.
Con questo risultato si accorda anche il fatto che la tavola di legno della immagine non
è nè di « cedro del Libanon » nè di « ulivo del monte Uliveto », e neppure di una palma, ma
proviene da un semplice albero di noce, sia della città dei sette colli, sia de’ suoi dintorni.
Per rimuovere ogni dubbio, consegnai un pezzetto di legno al chmo prof. Pirotta, direttore
del R. Istituto Botanico, con la preghiera di stabilire la specie di legno per mezzo di un
esame microscopico. Il risultato fu il suindicato: « Mi pregio informarla che il pezzo di legno
da lei portatomi per esame è di noce (.Iuglans regia L.) ». Così il prof. Pirotta nello scritto
che ebbe la bontà di indirizzarmi.
GIUSEPPE WILPERT
gere alla figura del Salvatore il nome T/iaou? Xptcrró? nella nota abbreviazione ÌC XC; il quale
uso nel medio evo divenne comune anche presso i Latini. Il nome scritto in lettere latine
EMMANUEL è dunque della più grande importanza per l’origine e per l’antichità della
nostra pittura; esso ci riporta al tempo che precede l’occupazione bizantina di Roma, e toglie
Fig. i — Parte dell’iscrizione dell’Emmanuel
il campo alle leggende sulla origine orientale dell’ immagine, provando che l’Acheropita è
un 'opera latina o, per dir meglio, un 'opera romana.
Con questo risultato si accorda anche il fatto che la tavola di legno della immagine non
è nè di « cedro del Libanon » nè di « ulivo del monte Uliveto », e neppure di una palma, ma
proviene da un semplice albero di noce, sia della città dei sette colli, sia de’ suoi dintorni.
Per rimuovere ogni dubbio, consegnai un pezzetto di legno al chmo prof. Pirotta, direttore
del R. Istituto Botanico, con la preghiera di stabilire la specie di legno per mezzo di un
esame microscopico. Il risultato fu il suindicato: « Mi pregio informarla che il pezzo di legno
da lei portatomi per esame è di noce (.Iuglans regia L.) ». Così il prof. Pirotta nello scritto
che ebbe la bontà di indirizzarmi.