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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 10.1907

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Fasc. 3
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Suida, Wilhelm: Alcuni quadri italiani primitivi nella Galleria Nazionale di Budapest
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https://doi.org/10.11588/diglit.24152#0220

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ALCUNI QUADRI ITALIANI NELLA GALLERIA DI BUDAPEST

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tentrionali, fuori di una piccola predella nel Kaiser Friedrich-Museum (rappresentante un
miracolo di San Domenico). L’altra opera trecentesca fiorentina di prima importanza è la
parte sinistra del grande altare, che Spinello Aretino, nel 1385, aveva dipinto per i monaci
di Monte Oliveto. Vi osserviamo le figure, di grandezza poco sotto il naturale, dei Santi Ne-
mesio e Giovanni Battista, ed ai loro piedi le scenette dei loro martiri (n. 21). Altri fram-
menti di altare si trovano a Londra (?), a Colonia ed a Siena ; si conoscono, oltre il nome
del pittore, quelli dello scultore della cornice, Simone Cini e dell’ indoratore, Gabriello Sa-

Andrea Orcagna : Madonna. Budapest, Galleria
(Fotografia Hanfstaengl)

racini. Una piccola predella, rappresentante L’Adorazione dei Re Magi (n. 40), benché sia
un poco rovinata, offre ancora le caratteristiche dello stile di Lorenzo di Niccolò.1

Non mancano nella Galleria di Budapest begli esempi anche di altre scuole pittoriche
del Trecento, della romagnola, della pisana, della modenese. Intorno l’importanza della
scuola romagnola, nella prima metà del Trecento (studiata specialmente dal Brach) il conte
G. Vizthum ci ha dato delle osservazioni persuasive.2 Uno di quei maestri che, imparando da

1 Cfr. Osv. Sirén, Alcuni pittori fiorentini che su- 2 Cfr. Kunstgeschichtliche Gesellschaft, Berlin, 1905,

birono l influenza di Lorenzo Monaco, ne L’Arte, 1904. Sitzungsbericht III,
 
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