ALCUNI QUADRI ITALIANI NELLA GALLERIA DI BUDAPEST
183
un maestro pisano, vicino al celebre anonimo del Camposanto 1 discende il piccolo quadro
di predella, n. 33 : San Zosimo che dà il viatico a Santa Maria Maddalena.
I pisani valorosi nell’arte già nel xii e xm secolo mostrano nelle pitture create intorno
la metà del XIV secolo certe analogie al barocco.
Di maggior importanza di questi due quadretti è una Madonna col Bambino (n. 29), di
proporzioni ragguardevoli, frammento di una pala d’altare. Già il conservatore Bàhr a Bu-
dapest aveva osservato la somiglianza dei tipi con le opere di Tomaso da Modena, quel
gran maestro, che per l’ultima fase della pittura del Trecento ebbe un’importanza non
conosciuta finora. Ma pure certi dettagli avevano impedito di attribuire il quadro con cer-
tezza a quel maestro. E in verità non è lui l’autore, ma il suo discepolo Barnaba; un
arcaista tra i suoi contemporanei. Le sue figure con belle e libere attitudini, come le aveva
imparate dal suo maestro, perchè son coperte di vestiti dipinti alla moda dei bizantini, lumeg-
giati e piegati con dorature? Ed è curioso: a Genova, dove nel Trecento, come anche più
tardi, non esisteva ancora arte indigena, ed a Pisa, dove un certo barocco aveva preso posto,
quell’arcaista trovò gli amatori della sua arte dolce, ma lievemente decaduta. Il frammento
di Budapest è forse il quadro più magnifico che possediamo di Barnaba. Nessun altro ha
delle aureole tanto preziose, delle corone tanto fini a modo di filigrane, dei vestiti tessuti
con oro, eseguiti con tanta diligenza. Faceva parte di una grande « maestà » come si vede
ancora nei cherubini rossi, che ai fianchi della Madonna disgraziatamente sono stati mezzo
tagliati. Chi sa se questa Madonna aveva una volta il suo posto sull’altare della cappella nel
vecchio palazzo ducale di Genova!2 Direi che tra le pitture di Barnaba sia la più preziosa
e la più attraente.
Wilhelm Suida.
1 Mi dichiaro d’accordo col Vizthum (cfr. Reper-
torium fur Kùnstwissenschaft, 1906), che crede gli
affreschi del Camposanto di origine pisana, di un
contemporaneo del F. Traini.
2 Per questa cappella il Barnaba aveva fatto certe
pitture nel 1364, cfr. Alizeri, Notizie dei professori
di disegno in Liguria, I, ed il mio libro, Genua,
Beriihmste Kunststàtten, Bd. 33.
Barnaba da Modena: Madonna. Budapest, Galleria
(Fotografia Hanfstaengl)
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un maestro pisano, vicino al celebre anonimo del Camposanto 1 discende il piccolo quadro
di predella, n. 33 : San Zosimo che dà il viatico a Santa Maria Maddalena.
I pisani valorosi nell’arte già nel xii e xm secolo mostrano nelle pitture create intorno
la metà del XIV secolo certe analogie al barocco.
Di maggior importanza di questi due quadretti è una Madonna col Bambino (n. 29), di
proporzioni ragguardevoli, frammento di una pala d’altare. Già il conservatore Bàhr a Bu-
dapest aveva osservato la somiglianza dei tipi con le opere di Tomaso da Modena, quel
gran maestro, che per l’ultima fase della pittura del Trecento ebbe un’importanza non
conosciuta finora. Ma pure certi dettagli avevano impedito di attribuire il quadro con cer-
tezza a quel maestro. E in verità non è lui l’autore, ma il suo discepolo Barnaba; un
arcaista tra i suoi contemporanei. Le sue figure con belle e libere attitudini, come le aveva
imparate dal suo maestro, perchè son coperte di vestiti dipinti alla moda dei bizantini, lumeg-
giati e piegati con dorature? Ed è curioso: a Genova, dove nel Trecento, come anche più
tardi, non esisteva ancora arte indigena, ed a Pisa, dove un certo barocco aveva preso posto,
quell’arcaista trovò gli amatori della sua arte dolce, ma lievemente decaduta. Il frammento
di Budapest è forse il quadro più magnifico che possediamo di Barnaba. Nessun altro ha
delle aureole tanto preziose, delle corone tanto fini a modo di filigrane, dei vestiti tessuti
con oro, eseguiti con tanta diligenza. Faceva parte di una grande « maestà » come si vede
ancora nei cherubini rossi, che ai fianchi della Madonna disgraziatamente sono stati mezzo
tagliati. Chi sa se questa Madonna aveva una volta il suo posto sull’altare della cappella nel
vecchio palazzo ducale di Genova!2 Direi che tra le pitture di Barnaba sia la più preziosa
e la più attraente.
Wilhelm Suida.
1 Mi dichiaro d’accordo col Vizthum (cfr. Reper-
torium fur Kùnstwissenschaft, 1906), che crede gli
affreschi del Camposanto di origine pisana, di un
contemporaneo del F. Traini.
2 Per questa cappella il Barnaba aveva fatto certe
pitture nel 1364, cfr. Alizeri, Notizie dei professori
di disegno in Liguria, I, ed il mio libro, Genua,
Beriihmste Kunststàtten, Bd. 33.
Barnaba da Modena: Madonna. Budapest, Galleria
(Fotografia Hanfstaengl)