DI ALCUNI MINIATORI LOMBARDI DELLA FINE DEL TRECENTO
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Infine, mentre il Taccuinum Sanitatis con figurazioni della vita quotidiana, dei lavori
e dei piaceri campestri, dei costumi di signori e di villani, ci dà una vivissima immagine
dell’arte dei miniatori veronesi sullo scorcio del Trecento — e molto anche ci rende esitanti
nell’attribuire a maestri franco-fiamminghi, quali i miniatori delle Tres Riches Heures di
Chantilly, il maggior merito della grande evoluzione stilistica con cui si apre il Quattro-
v . Aij plinti fertimn iumr.il'imffoT
"c. itixT- vicefmitis. evitar. I napit t
" viccfnnufptimU'3.inolio ootonntm
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1 Cito mf
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Enfiate qn mU
peteffi fiialmf
laqm tfnmix
untaiv pigne uf
,'ammn pftini erari
muglio gmroio fèti
rhatis mai tome ut
Fnenn.a tuppè trhqu
Filine alnhntp grami gc
fmu r. fl-ocoq^ fcniln ano©
rafia ir bif flot.ee u«o
raioicsqux-me arme gtgifi
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Fig. j — Milano, Biblioteca Ambrosiana
Ms. E 24 inf., cc. 2T4
cento — alcuni codici, di ben sicura datazione, offrono modo di studiare lo stato della minia-
tura in Lombardia sul finire del xiv secolo.
>i= * ^
La Biblioteca Ambrosiana possiede un magnifico manoscritto della Naturalis Hìstoria
di Plinio. Il codice, membranaceo, di regolarissima scrittura gotica, è accuratamente finito
in ogni sua parte, nelle rubriche, nelle piccole lettere filigranate, nelle iniziali a capo d’ogni
libro miniate con figurazioni rispondenti al testo. 1
seduta in trono col Bambino ; dinnanzi le sta inginoc-
chiato un cavaliere disarmato; le armi sono portate
da un paggetto inginocchiato dietro il cavaliere. Di
più debole maniera sono gli affreschi indicati coi nu-
meri 5 e 7.
1 II codice, segnato E 24 inf., è di carte 361. A c. 1
nel margine inferiore ed in quello superiore è lo
stemma, aggiunto posteriormente, del conte Giovanni
Attendolo Bolognini. Così pure a piè delle c. 259 verso.
Ne fecero già menzione P. Moiraghi, Sui pittori pa-
L'Arte, X, 24.
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Infine, mentre il Taccuinum Sanitatis con figurazioni della vita quotidiana, dei lavori
e dei piaceri campestri, dei costumi di signori e di villani, ci dà una vivissima immagine
dell’arte dei miniatori veronesi sullo scorcio del Trecento — e molto anche ci rende esitanti
nell’attribuire a maestri franco-fiamminghi, quali i miniatori delle Tres Riches Heures di
Chantilly, il maggior merito della grande evoluzione stilistica con cui si apre il Quattro-
v . Aij plinti fertimn iumr.il'imffoT
"c. itixT- vicefmitis. evitar. I napit t
" viccfnnufptimU'3.inolio ootonntm
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Fig. j — Milano, Biblioteca Ambrosiana
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cento — alcuni codici, di ben sicura datazione, offrono modo di studiare lo stato della minia-
tura in Lombardia sul finire del xiv secolo.
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La Biblioteca Ambrosiana possiede un magnifico manoscritto della Naturalis Hìstoria
di Plinio. Il codice, membranaceo, di regolarissima scrittura gotica, è accuratamente finito
in ogni sua parte, nelle rubriche, nelle piccole lettere filigranate, nelle iniziali a capo d’ogni
libro miniate con figurazioni rispondenti al testo. 1
seduta in trono col Bambino ; dinnanzi le sta inginoc-
chiato un cavaliere disarmato; le armi sono portate
da un paggetto inginocchiato dietro il cavaliere. Di
più debole maniera sono gli affreschi indicati coi nu-
meri 5 e 7.
1 II codice, segnato E 24 inf., è di carte 361. A c. 1
nel margine inferiore ed in quello superiore è lo
stemma, aggiunto posteriormente, del conte Giovanni
Attendolo Bolognini. Così pure a piè delle c. 259 verso.
Ne fecero già menzione P. Moiraghi, Sui pittori pa-
L'Arte, X, 24.