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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 10.1907

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Fasc. 3
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Toesca, Pietro: Di alcuni miniatori lombardi della fine del trecento
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https://doi.org/10.11588/diglit.24152#0227

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PIETRO TO ESC A

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carta. Dentro l’iniziale, sul fondo d’oro quadrettato da vergoline, è rappresentata la svinatura:
il vinaio, pur esso poco bene tinteggiato nelle carni e nelle mani nerastre, obeso, con le
chiavi alla cintola, spilla il vino entro un bicchiere da una botte sotto la quale una ciotola
raccoglie le stille ; pende dall’alto un grosso mazzo di porri (fig. 3).

Non come nella scena della « vitis vinifera » nel Taccuinum sanitatis, 1 la vite allaccia
albero ad albero coi suoi vivaci legami : qui il miniatore non sa disciogliersi da abitudini

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Fig. 3 — Milano, Biblioteca Ambrosiana. Ms. E 24 inf., cc. 141

calligrafiche e riduce le fronde a forme convenzionali ; tuttavia nella figura del vendemmiatore
e, più, nella scena della svinatura egli, come Pietro da Pavia, si dimostra affine nello spi-
rito dell’arte ai miniatori veronesi. Altra volta (carte 193 verso), con i medesimi intenti di
realismo ei ritrae una donna intenta a cardare il lino sul pettine (nel fondo dell’ iniziale e
sul margine del foglio si svolgono splendidi ornati inspirati in parte da miniature fran-
cesi) (fig. 4); rappresenta un villico che estrae radici (carte 223), un altro (carte 222) che si
disseta.2 Sempre felicemente sa esprimere le forme dei diversi animali: colorisce fra i racemi

1 f. von Schi.osser, op. cit., tav. XIII. mente contornate di nero è evidente l’influenza di un

2 Nella tecnica di alcune di queste figure sottil- esemplare francese.
 
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