PIETRO TORSO A
196
figure, insieme con la ricca ornamentazione fogliacea, coi fondi delle miniature a quadretti
di vario colore. Come nel messale ambrosiano, anche qui nella Crocifissione il Cristo (fig. 9) è
dipinto con un realismo brutale ma inefficace : nei visi esageratamente contorti il dolore non
trova espressione.
Tuttavia, a carte LXXVII verso, ove s’inizia la messa di San Marco, è una assai fine
miniatura. Sul margine inferiore del foglio lo scriba postillò: « fiat hic Marcholus », e il minia-
tore, giunto a tal segno, pose fra le ampie curve dei fogliami il ritratto d’un vecchio con
tonaca e con cappuccio azzurri, in atto di interrompere — tutto intento col pensiero -— la
lettura di un libro ch’egli si tiene aperto dinnanzi. Il panneggio ha una nobile ampiezza di
forme, e singolare è il viso per l’intenso carattere di tristezza senile che l’artista vi ha im-
presso (fig. io). Non certamente Anovelo da Imbonate, il quale nel codice ambrosiano nep-
pure seppe riprodurre i caratteristici lineamenti del Duca, ma altro ignoto maestro, cui Anovelo
dovette cedere il difficile compito, fu quegli che con tanta delicatezza di colori, tingendo
quasi insensibilmente la pergamena, riuscì a ritrarre l’austero vecchio Marcolo, « canevarius »
o dispensiere della chiesa di Santa Tecla — come il citato documento lo indica — quando
venne eseguito il messale.
* * *
Le miniature che abbiamo esaminato, non soltanto giovano a rischiarare il trasformarsi
della pittura lombarda sul finire del Trecento, esse anche ci mostrano come i sorprendenti
diseg'ni del libretto di Giovannino de’ Grassi non sieno isolati nell’arte lombarda e da unire
all’arte veronese : nel codice di Plinio è un sentimento intimo del vero, esplicantesi nella
oggettiva rappresentazione di animali e di umili soggetti, rispondente appieno a quello dei
disegni ; e le miniature di Salomone de’ Grassi, singolari per originalità di forme e per bel-
lezza rispecchiano lo stile del celebrato maestro della Fabbrica del Duomo.
P. Toesca.
9 .ur ipr apun re p-M
Fig. io — Milano, Biblioteca Capitolare
Cod. «grande» n. 5, cc. LXXVII v.
196
figure, insieme con la ricca ornamentazione fogliacea, coi fondi delle miniature a quadretti
di vario colore. Come nel messale ambrosiano, anche qui nella Crocifissione il Cristo (fig. 9) è
dipinto con un realismo brutale ma inefficace : nei visi esageratamente contorti il dolore non
trova espressione.
Tuttavia, a carte LXXVII verso, ove s’inizia la messa di San Marco, è una assai fine
miniatura. Sul margine inferiore del foglio lo scriba postillò: « fiat hic Marcholus », e il minia-
tore, giunto a tal segno, pose fra le ampie curve dei fogliami il ritratto d’un vecchio con
tonaca e con cappuccio azzurri, in atto di interrompere — tutto intento col pensiero -— la
lettura di un libro ch’egli si tiene aperto dinnanzi. Il panneggio ha una nobile ampiezza di
forme, e singolare è il viso per l’intenso carattere di tristezza senile che l’artista vi ha im-
presso (fig. io). Non certamente Anovelo da Imbonate, il quale nel codice ambrosiano nep-
pure seppe riprodurre i caratteristici lineamenti del Duca, ma altro ignoto maestro, cui Anovelo
dovette cedere il difficile compito, fu quegli che con tanta delicatezza di colori, tingendo
quasi insensibilmente la pergamena, riuscì a ritrarre l’austero vecchio Marcolo, « canevarius »
o dispensiere della chiesa di Santa Tecla — come il citato documento lo indica — quando
venne eseguito il messale.
* * *
Le miniature che abbiamo esaminato, non soltanto giovano a rischiarare il trasformarsi
della pittura lombarda sul finire del Trecento, esse anche ci mostrano come i sorprendenti
diseg'ni del libretto di Giovannino de’ Grassi non sieno isolati nell’arte lombarda e da unire
all’arte veronese : nel codice di Plinio è un sentimento intimo del vero, esplicantesi nella
oggettiva rappresentazione di animali e di umili soggetti, rispondente appieno a quello dei
disegni ; e le miniature di Salomone de’ Grassi, singolari per originalità di forme e per bel-
lezza rispecchiano lo stile del celebrato maestro della Fabbrica del Duomo.
P. Toesca.
9 .ur ipr apun re p-M
Fig. io — Milano, Biblioteca Capitolare
Cod. «grande» n. 5, cc. LXXVII v.