STUDI/ SULLA SCULTURA DEL RLNASCIME NTO
199
Poco sappiamo di Gian Cristoforo romano come scultore e come medaglista; quei che
ne trattarono 1 ci diedero, per quanto con acume e dottrina, notizie sommarie ed incomplete
circa l’arte del quasi ignoto vivificatore di marmi. L’anonimo Morelliano ci parla di lui come
di artista notissimo allora e di buono scalpello, e il Bertolotti2 ci fece conoscere le sue buone
relazioni col Caradosso, il Venturi l’opera sua nell’Italia superiore e a Loreto, ma tutti,
insieme al Muntz,3 ci dissero che niente avevano potuto sapere circa i suoi primi lavori e
circa le opere in cui fu impiegato sotto Giulio II, nel suo secondo soggiorno a Roma. Alcune
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NEL ' EXftìilA TANDEM. C.'vÀ ViXIT P1ETATF
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•• ' CTE CA.P1>PA; il Oi'TATISSIMO p.
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TINO OMNIBVS'PfO’NORlBVS VRRIS EX
ORDINE AC PLVKIBVS LEGÀTiaNJLirv$
SVMMA FELICITATE ET SA Pi ENTI A FVNCTO
v
v.
CELSVS ET MAIUVS PIE PARENTI
R M - P
MK PATRIE AM1C1S NÀTVUE AG SVPfclU
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Roma, Santa Maria del Popolo. Monumento di Pietro Meliini
notizie, da me trovate, ci danno un’idea esatta e facilmente controllabile dell’artista in tutte
le sue diverse manifestazioni e completano la sua biografia, specialmente nel tempo in cui
l’arte romana sembra risorgere a nuova vita e proseguire sicura il suo cammino verso il
completo sviluppo della Rinascenza.
Da Paulo Nisii de Urbe » egli dovette ricevere lezioni più chiare nell’arte, in cui forse
suo padre, Isaia da Pisa, lo aveva iniziato, ed è giusta l’asserzione che il Vasari di lui fa
come creatura di Paolo.
Un istrumento rogato « in palatio Conservai almae urbis » (Archivio dei Scinda San-
ctorum) ci dice come in Santa Maria del Popolo l’anno 1484 fu fatto « simulacrum Petri
Meliini a Paulo marmor. de urbe cum discipulo suo Io. Xphoro ». Ed è questa forte prova
Venturi, Archivio storico dell’Arte, 1888; Val- 2 Bertolotti, Artisti in relazione coi Gonzaga.
ton G., Cristophore medailleur in Renne numisma- 3 Muntz, Histoire de Vart pendant la Renaissance,
tique, 1885. voi. II.
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Poco sappiamo di Gian Cristoforo romano come scultore e come medaglista; quei che
ne trattarono 1 ci diedero, per quanto con acume e dottrina, notizie sommarie ed incomplete
circa l’arte del quasi ignoto vivificatore di marmi. L’anonimo Morelliano ci parla di lui come
di artista notissimo allora e di buono scalpello, e il Bertolotti2 ci fece conoscere le sue buone
relazioni col Caradosso, il Venturi l’opera sua nell’Italia superiore e a Loreto, ma tutti,
insieme al Muntz,3 ci dissero che niente avevano potuto sapere circa i suoi primi lavori e
circa le opere in cui fu impiegato sotto Giulio II, nel suo secondo soggiorno a Roma. Alcune
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NEL ' EXftìilA TANDEM. C.'vÀ ViXIT P1ETATF
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ORDINE AC PLVKIBVS LEGÀTiaNJLirv$
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CELSVS ET MAIUVS PIE PARENTI
R M - P
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v 1 A VN LX.XVii MS i mxx i
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Roma, Santa Maria del Popolo. Monumento di Pietro Meliini
notizie, da me trovate, ci danno un’idea esatta e facilmente controllabile dell’artista in tutte
le sue diverse manifestazioni e completano la sua biografia, specialmente nel tempo in cui
l’arte romana sembra risorgere a nuova vita e proseguire sicura il suo cammino verso il
completo sviluppo della Rinascenza.
Da Paulo Nisii de Urbe » egli dovette ricevere lezioni più chiare nell’arte, in cui forse
suo padre, Isaia da Pisa, lo aveva iniziato, ed è giusta l’asserzione che il Vasari di lui fa
come creatura di Paolo.
Un istrumento rogato « in palatio Conservai almae urbis » (Archivio dei Scinda San-
ctorum) ci dice come in Santa Maria del Popolo l’anno 1484 fu fatto « simulacrum Petri
Meliini a Paulo marmor. de urbe cum discipulo suo Io. Xphoro ». Ed è questa forte prova
Venturi, Archivio storico dell’Arte, 1888; Val- 2 Bertolotti, Artisti in relazione coi Gonzaga.
ton G., Cristophore medailleur in Renne numisma- 3 Muntz, Histoire de Vart pendant la Renaissance,
tique, 1885. voi. II.