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PAOLO GIORDANI
che, come accennammo, serve a distinguere Paolo romano, caposcuola e valente marmorario
da Paolo Mariani, che già da dieci anni era morto.
Una luce nuova dunque verrebbe a cadere sui sepolcri della Roma rinascente, intorno
a cui così poco si conosce.
Gian Cristoforo romano debutto nell’oprare, giovane appena di diciannove anni, nel
sepolcro di Pietro Meliini, come aiuto al maestro e propriamente scolpì « ingenuas tabulas
pilastrosque qui simulacrum sufferunt » che la statua fu tutta opera « supradicti magistri
Pauli de Urbe ». Ed ingenui sono veramente quei pilastrini fatti a fascette e a piccoli ovuli,
Roma, Santa Maria del Popolo
Monumento di Marco di Antonio Albertoni
motivi ornamentali, in cui si sente e s’intravede l’imitazione di Mino. É un tentativo che
ha in sè già una feconda semenza; e si prevede per quella delicata sensibilità con cui lo
scalpello si è indugiato nelle parti sottili e per quella signorilità di forme leggiadre.
Nel 1485 Cristoforo dava nuovo saggio e migliore di sè. In quell’anno moriva a Roma
il giovane Albertoni, e ad eternare la sua memoria si volle concorrere con erigergli un monu-
mento nella ricca chiesa di Sisto IV, affidandone l’opera allo stesso Paolo che, a sua volta,
con fideiussione del 14 novembre la declinava a « Xristophoro de Urbe et Nicolao sculpto-
ribus ut efficerent benigna arte ac virtute. Statuam indutam et iacentem Nicolaus infrascriptus
faciet, Xphorus ornamenta ». ' A tutto il maestro, forse occupato in qualche altra opera,
Archivio dei Sancta Sanctorum. Da un istrumento rogato il 14 novembre 1485.
PAOLO GIORDANI
che, come accennammo, serve a distinguere Paolo romano, caposcuola e valente marmorario
da Paolo Mariani, che già da dieci anni era morto.
Una luce nuova dunque verrebbe a cadere sui sepolcri della Roma rinascente, intorno
a cui così poco si conosce.
Gian Cristoforo romano debutto nell’oprare, giovane appena di diciannove anni, nel
sepolcro di Pietro Meliini, come aiuto al maestro e propriamente scolpì « ingenuas tabulas
pilastrosque qui simulacrum sufferunt » che la statua fu tutta opera « supradicti magistri
Pauli de Urbe ». Ed ingenui sono veramente quei pilastrini fatti a fascette e a piccoli ovuli,
Roma, Santa Maria del Popolo
Monumento di Marco di Antonio Albertoni
motivi ornamentali, in cui si sente e s’intravede l’imitazione di Mino. É un tentativo che
ha in sè già una feconda semenza; e si prevede per quella delicata sensibilità con cui lo
scalpello si è indugiato nelle parti sottili e per quella signorilità di forme leggiadre.
Nel 1485 Cristoforo dava nuovo saggio e migliore di sè. In quell’anno moriva a Roma
il giovane Albertoni, e ad eternare la sua memoria si volle concorrere con erigergli un monu-
mento nella ricca chiesa di Sisto IV, affidandone l’opera allo stesso Paolo che, a sua volta,
con fideiussione del 14 novembre la declinava a « Xristophoro de Urbe et Nicolao sculpto-
ribus ut efficerent benigna arte ac virtute. Statuam indutam et iacentem Nicolaus infrascriptus
faciet, Xphorus ornamenta ». ' A tutto il maestro, forse occupato in qualche altra opera,
Archivio dei Sancta Sanctorum. Da un istrumento rogato il 14 novembre 1485.