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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 10.1907

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Fasc. 4
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Giordani, Paolo: Studii sulla scultura romana del Quatrocento
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https://doi.org/10.11588/diglit.24152#0312

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PAOLO GIORDANI

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nudo di quella, onde la figura dell’artefice del Quattrocento ha preso come un carattere
strano che non ha precedenti riscontri ; il muscolo del braccio appoggiato a terra e che
sostiene il peso del corpo, fa troppo inarcare il muscolo pettorale che si rigonfia e disegna
morbido il seno, divenuto quasi femminile, l’avambraccio alzato e teso, non ha più la forte
insenatura, segnata dalla muscolatura e dall’ossatura maschile, ma è grasso, liscio, morbido.
Nel variare dunque l’artista non ha saputo raggiungere i giusti limiti; la sua concezione,
se pur si afferma romana, perchè da vecchi modelli procede, non acquista a questo punto
il suo vero e proprio carattere e si perde in un’ibrida formazione data dalla fusione di

Grotte Vaticane. Bassorilievo del tabernacolo di Sisto IV
La consegna delle chiavi

elementi eterogenei i quali venivano prodotti dalla mente dell’artista che, pur comprendendo
l’antico, voleva adattarlo ai suoi fini.

Ma questa comprensione eclettica, chiamiamola così, ha pure il suo valore, anzi costi-
tuisce il vero valore dell’opera romana del Rinascimento.

I MAESTRI DELL’OPERA.

Il tabernacolo di Sisto IV, era rimasto fino ad ora senza nette attribuzioni. Non si
conosceva la mano dell’artefice o degli artefici, che ispirandosi a concetti cristiani, li aveva
cosparsi di un soffio così potente di vita pagana. Senza riassumere ciò che fin’ora è stato
sull’argomento detto, mi limiterò con piacere a constatare come il Burger 1 Il 1 abbia intravisto
nei bassorilievi la mano di Paolo di Nisio, che noi abbiamo contraddistinto già in antece-
denza da Paolo Mariani.

L’attribuzione del Burger si fondava solamente però sopra un processo di pura indu-
zione, nè poteva accettarsi con certezza scientifica; se si ammettevano i suoi risultati, biso-
gnava pur accoglierli con riserva. Del resto egli, se non si appose con tutta sicurezza al
vero, pure molto vi si avvicinò, sventando con assoluta e franca coscienza la notizia, già
a tutti cognita, dell’Albertini.2

1 Burger, op. cit., a pag. in e seg.

2 Dice l’Albertini: «In basilica sancti Petri in

Vatic. est tabernaculum marmoreum ijii porphireis
suffultum columnis ; in quo sunt XII apostoli sculpti
 
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