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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 10.1907

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Fasc. 4
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.24152#0348

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308

MISCELLANEA

uguali ad essa, ma invece del capo di Cristo recano
quello d’un angiolo; le due ultime sono a girari ricchi
di fogliame, tra cui volano due piccoli gemetti (fig. 2).

Fig. 3 — Trento, Museo diocesano
Fornimento di legatura di libro corale

Un altro libro corale, H, n. 29, non conserva più
tutti i suoi fornimenti cinquecenteschi, ma ancora
mantiene in un angolo la placchetta con l’amorino
curvante il ramo d’una pianta (fig. 3) e in un altro
quella con la chimera e la testa di Medusa (fig. 4).

Altri libri corali hanno gli stessi fornimenti, e tutti,

Fig. 4 — Trento, Museo diocesano
Fornimento di legatura di libro corale

in mezzo alle coperte, in un medaglione, la facciata
settentrionale del Duomo di Trento (fig. 5). Notisi
che la cupola, quale si vede nella medaglia, fu innal-

zata al tempo di Bernardo Clesio, vescovo cardinale
di Trento (1514-1539), e quindi la placchetta e la le-
gatura de’ libri corali non può essere anteriore al
tempo in cui quel magnifico prelato profondeva a
Trento i tesori dell’arte italiana. Noi siamo persuasi
che le eleganti placchette siano da assegnarsi al suo
tempo, anzi che sieno opere di un maestro vicentino
che lasciò in Santa Maria Maggiore di Trento la tri-
buna straricca d’ornati, di storie mitologiche, di figure
di Profeti e di Sibille, di rappresentazioni sacre. La
tribuna eseguita di Vincenzo Vicentino nel 1534 non
manca di bronzi, anzi al disotto ne mostra tre con
busti di Profeti, così che non è ardito supporre che
lo scultore mentre lavorava alla grandiosa tribuna

Fig. 5 — Trento, Museo diocesano
Fornimento di legatura di libro corale

fosse invitato a gettare opericciuole in bronzo per ren-
dere bello e grato tutto ciò che doveva cadere sotto
gli occhi dello splendido vescovo cardinale.

Una parte soltanto di una di queste punte de’ co-
rali del Duomo di Trento era nota agli studiosi, quella
con l’amorino che curva il ramo d’un albero e cal-
pesta un satiro. Il Molinier ne dette conto nel suo
catalogo (Les Plaquettes, I, 244), come di un’allegoria
della Calunnia e di opera di Andrea Briosco, detto
il Riccio. Per tale la ritennero pure il Bode e lo
Tschudi (Beschreibung der Bildiverke der christlichen
Epoche, Berlin, 1888, pag. 177, n. 725). Le collezioni
dei musei del Louvre, di Berlino, del Correr a Ve-
 
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