L'EDUCAZIONE ARTISTICA DEL DO MENI CHINO
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quell’ atteggiare audace, rare volte felice in lui, delle figure nello spazio e sulle nubi, dal
Correggio la raffinatezza formale, specie nelle estremità che si riscontra in alcune delle
sue prime opere — es. il San Gregorio della collezione Bridgevater — ; al Correggio egli
s’inspirò per il tipo dei putti. I putti del Correggio che, secondo le parole di Annibaie
Carracci, « spirano, vivono e ridono con una grazia e verità, che bisogna con essi ridere e ralle-
grarsi » doverono certo rapire l’anima mite del Domenichino che per i bimbi ebbe la stessa
tenerezza, la stessa delicatezza del Correggio. Il Correggio ha due tipi di putti: uno sem-
plice, candido, veramente e squisitamente infantile, l’altro piuttosto faunesco, meno piacente:
il Domenichino fu attratto dal primo. Si guardino, come saggio, i numerosi putti della Pala
Correggio : Il Riposo in Egitto
Firenze, R. Galleria degli Uffizi - (Fot. Alinari)
di Brera che è tutta correggesca e i due della Madonna del Rosario alla Pinacoteca di
Bologna, uno sostenente il panno con la testa di Gesù, l’altro in alto a sinistra, in atto di
reggere, pare, il modello di un edificio a cupola.
Il Domenichino si formò, dunque, sulle opere di Annibaie Carracci e del Correggio.
Ma qual fu la sua personalità artistica e qual valore convien dare ad essa nel movimento
pittorico del suo tempo?
I giudizi dei contemporanei sull’opera dello Zampieri sono, in genere, straordinariamente
severi. Giudizi favorevoli non mancarono sull’opera sua: tutti gli scrittori di vite di artisti
nel Seicento lo guardano con benevolenza o con ammirazione. Il Baglioni 1 lo dice « eleva-
tissimo e perspicace ingegno », il Baldinucci 2 ha parole di lode per quasi tutte le sue
opere, il Passeri3 lo proclama «uno dei più eccellenti artefici del mondo », sebbene in altro
punto4 mitighi questo giudizio scrivendo: «credo che non la vivacità e prontezza del suo
1 Le vite dei piti., scult., archit. ed intagliai, dal 1572 3 Vite deipitt., scult, ed archit., Roma, Settari, 1777,
al 1642, Napoli, 1733, pag. 269. pag. 43.
2 Notizie dei professori di disegno, Firenze, 1702, 4 Op. cit., pag. 44.
voi. V.
L'Arte. X, 45.
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quell’ atteggiare audace, rare volte felice in lui, delle figure nello spazio e sulle nubi, dal
Correggio la raffinatezza formale, specie nelle estremità che si riscontra in alcune delle
sue prime opere — es. il San Gregorio della collezione Bridgevater — ; al Correggio egli
s’inspirò per il tipo dei putti. I putti del Correggio che, secondo le parole di Annibaie
Carracci, « spirano, vivono e ridono con una grazia e verità, che bisogna con essi ridere e ralle-
grarsi » doverono certo rapire l’anima mite del Domenichino che per i bimbi ebbe la stessa
tenerezza, la stessa delicatezza del Correggio. Il Correggio ha due tipi di putti: uno sem-
plice, candido, veramente e squisitamente infantile, l’altro piuttosto faunesco, meno piacente:
il Domenichino fu attratto dal primo. Si guardino, come saggio, i numerosi putti della Pala
Correggio : Il Riposo in Egitto
Firenze, R. Galleria degli Uffizi - (Fot. Alinari)
di Brera che è tutta correggesca e i due della Madonna del Rosario alla Pinacoteca di
Bologna, uno sostenente il panno con la testa di Gesù, l’altro in alto a sinistra, in atto di
reggere, pare, il modello di un edificio a cupola.
Il Domenichino si formò, dunque, sulle opere di Annibaie Carracci e del Correggio.
Ma qual fu la sua personalità artistica e qual valore convien dare ad essa nel movimento
pittorico del suo tempo?
I giudizi dei contemporanei sull’opera dello Zampieri sono, in genere, straordinariamente
severi. Giudizi favorevoli non mancarono sull’opera sua: tutti gli scrittori di vite di artisti
nel Seicento lo guardano con benevolenza o con ammirazione. Il Baglioni 1 lo dice « eleva-
tissimo e perspicace ingegno », il Baldinucci 2 ha parole di lode per quasi tutte le sue
opere, il Passeri3 lo proclama «uno dei più eccellenti artefici del mondo », sebbene in altro
punto4 mitighi questo giudizio scrivendo: «credo che non la vivacità e prontezza del suo
1 Le vite dei piti., scult., archit. ed intagliai, dal 1572 3 Vite deipitt., scult, ed archit., Roma, Settari, 1777,
al 1642, Napoli, 1733, pag. 269. pag. 43.
2 Notizie dei professori di disegno, Firenze, 1702, 4 Op. cit., pag. 44.
voi. V.
L'Arte. X, 45.