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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 10.1907

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Fasc. 5
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.24152#0425

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MISCELLANEA

383

che occorreva alla spesa della nuova opera, il cui
costo ascese ad onze 862.2.

Al buon Quattrocento risale una bella croce pro-
cessionale con la simbolica vite nel dritto e nel ro-
vescio, disgraziatamente alquanto maltrattata, detur-
pata di volgari chiodi e di aggiunte settecentistiche
alle estremità, e con una piccola scritta nel braccio
sinistro che a me sembra firma d’artista e che leggo :
FRA BRVN.

Una elegante pisside dei primi del 500 della forma
di quella del monastero di San Benedetto della stessa

Ma il pezzo di argento più sontuoso è rappresen-
tato da un busto reliquiario di San Marziano, il ce-
lebre protomartire e primo vescovo siracusano.

Il Capodieci nei suoi voluminosi annali manoscritti
deve avere ricavato qualche notizia da documenti,
quando nota sotto l’anno 1543:

« I Siracusani in questo anno stesso pensarono
« dopo i terremoti erigere una mezza statua di ar-
« gento al loro primo Vescovo e Martire San Mar-
« ziano a cui avevano ricorso ancora per ottenere la
« grazia, in cui fu incastrato sul petto il sacro osso

Siracusa. Tesoro del Duomo. Croce processionale

città, da me già pubblicata (v. L’Arte, a. Vili, fa-
scicolo V, pag. 388), ma più ricca ancora per il la-
voro di cesello, richiama la nostra attenzione. È alta
m. 0.32 e presenta nella faccia anteriore della cas-
settina la rappresentanza di San Sebastiano e di un
arcangelo, eseguita delicatamente a bulino ; ai lati
una conchiglia, e nel piede teste di elefante e di drago
fra rosette. Essa, inoltre, è sormontata da una cro-
cetta sincrona, avente nel rovescio la figura a rilievo
della Vergine col Bambino.

Una croce reliquiaria in argento dorato (detta della
« Santa Spina») del tardo 500, alta m. 0.37, esclusa la
base di assai posteriore, è adorna di cristallo di rocca,
ed è contornata di un fine lavoro consistente in gigli
e teste di serafini.

« molare del detto santo ». 1 Ma poi nello stesso vo-
lume a pag. 284, sotto l’anno 1555, citando il Pirri,
scrive : « Il vescovo Bononia fa a sue spese una
mezza statua di San Marziano e quattro candelieri di
argento». Ora sorge spontanea la domanda : Quando
fu eseguito il busto? Nel 1543 o nel 1555? E per opera
di chi, della città o del vescovo? Comunque sia, i
caratteri stilistici ce lo fanno ascrivere alla metà del 500.
Oltre al ricco lavoro di ornamentazione della veste e
della mitra, eseguito a bulino, sono notevoli la faccia
ossuta del Santo e le figurine dei Santi Pietro e Paolo
a rilievo decoranti il piviale che ricordano le opere

1 Annali di Siracusa. Tomo Vili, pag. 210- Ms. della Biblio-
teca Arcivescovile di Siracusa.
 
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