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ADOLFO VENTURI
non del tutto però, ad altro angiolo, al suonatore di piatti, penultimo, a destra, nella faccia
anteriore del paliotto.
L’angiolo, ultimo a destra, nella faccia stessa, suona il flauto. È nimbato, di forme
robuste, uscenti fuor dal breve spazio rettangolare. Si notino i capelli a cordoni, e le costole
grosse, a mo’ di curvi stecchi, nelle pieghe del drappo che ricopre in parte il fanciullo.
Esso può fare riscontro, anche per lo studio della forma classica, quale si vede ne’ piccoli
baccanti, all’altro angiolo nella faccia laterale a sinistra.
Il suonatore di mandòla, quartultimo a destra, piega la testina, e par che vibri col
piccolo strumento da lui accarezzato. È più sincero e vivo di molti compagni. Non sono
suoi fratelli se non che il tibicino, ultimo, e i due cantorini, quintultimi, a sinistra della
Pietà. Il tibicino ha un impeto in tutto il corpicino che segue gii squilli dello strumento,
e s’innalza in punta di piedi. Finanche i suoi capelli s’appuntano, quasi accompagnando
Fig. i — Scuola di Donatello : Madonna col Bambino
e Angioli musicanti. Verona, via delle Fogge
l’acutezza del suono. Le vesti si adattano a meraviglia sulle carni del fanciulletto. Ne’ due
cantorini, poi, la intensità dell’attenzione è potentemente resa : tengono essi aperto l’anti-
fonario, e stretti i corpi, accordate le voci, cantano all’unisono. Una banda e una corona
d’alloro gira intorno alle testoline, dai capelli raccolti in ciuffo sul vertice ; portano sandali
ai piedi; appresso loro è un candelabro con patera a scanalature, col fusto tortile e il piede
triangolare.
Ben differenti sono gli altri due cantorini, quint’ultimi a destra; invece di cantare par
che facciano una smorfia. Portano nimbi intorno al capo, e mancano dei classici ornamenti
dei due compagni descritti. Male si atteggiano ; e il putto che sta dietro, troppo minore
dell’altro cui si abbraccia, non ha spazio sufficiente per il suo volume e per il suo movi-
mento. Sembra l’opera d’un artista inesperto ; e anche le incisioni delle cornici, benché con-
formi alle altre prossime, non son ferme e nette ne’ segni, e sembrano anzi eseguite stenta-
tamente da artefice maldestro. Per la forma sproporzionata, dinoccolata, può stare a riscontro
il suonatore di flauto, terz’ultimo a sinistra, piccolo squilibrato Ercole.
Il suonatore di chitarra, quartultimo, e quello di arpicordo, penultimo a sinistra, si
distinguono per le loro teste tonde, con ciocche grosse di capelli terminate da riccioioni.
ADOLFO VENTURI
non del tutto però, ad altro angiolo, al suonatore di piatti, penultimo, a destra, nella faccia
anteriore del paliotto.
L’angiolo, ultimo a destra, nella faccia stessa, suona il flauto. È nimbato, di forme
robuste, uscenti fuor dal breve spazio rettangolare. Si notino i capelli a cordoni, e le costole
grosse, a mo’ di curvi stecchi, nelle pieghe del drappo che ricopre in parte il fanciullo.
Esso può fare riscontro, anche per lo studio della forma classica, quale si vede ne’ piccoli
baccanti, all’altro angiolo nella faccia laterale a sinistra.
Il suonatore di mandòla, quartultimo a destra, piega la testina, e par che vibri col
piccolo strumento da lui accarezzato. È più sincero e vivo di molti compagni. Non sono
suoi fratelli se non che il tibicino, ultimo, e i due cantorini, quintultimi, a sinistra della
Pietà. Il tibicino ha un impeto in tutto il corpicino che segue gii squilli dello strumento,
e s’innalza in punta di piedi. Finanche i suoi capelli s’appuntano, quasi accompagnando
Fig. i — Scuola di Donatello : Madonna col Bambino
e Angioli musicanti. Verona, via delle Fogge
l’acutezza del suono. Le vesti si adattano a meraviglia sulle carni del fanciulletto. Ne’ due
cantorini, poi, la intensità dell’attenzione è potentemente resa : tengono essi aperto l’anti-
fonario, e stretti i corpi, accordate le voci, cantano all’unisono. Una banda e una corona
d’alloro gira intorno alle testoline, dai capelli raccolti in ciuffo sul vertice ; portano sandali
ai piedi; appresso loro è un candelabro con patera a scanalature, col fusto tortile e il piede
triangolare.
Ben differenti sono gli altri due cantorini, quint’ultimi a destra; invece di cantare par
che facciano una smorfia. Portano nimbi intorno al capo, e mancano dei classici ornamenti
dei due compagni descritti. Male si atteggiano ; e il putto che sta dietro, troppo minore
dell’altro cui si abbraccia, non ha spazio sufficiente per il suo volume e per il suo movi-
mento. Sembra l’opera d’un artista inesperto ; e anche le incisioni delle cornici, benché con-
formi alle altre prossime, non son ferme e nette ne’ segni, e sembrano anzi eseguite stenta-
tamente da artefice maldestro. Per la forma sproporzionata, dinoccolata, può stare a riscontro
il suonatore di flauto, terz’ultimo a sinistra, piccolo squilibrato Ercole.
Il suonatore di chitarra, quartultimo, e quello di arpicordo, penultimo a sinistra, si
distinguono per le loro teste tonde, con ciocche grosse di capelli terminate da riccioioni.