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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 10.1907

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Fasc. 6
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Miscellanea
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https://doi.org/10.11588/diglit.24152#0491

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MISCELLANEA

449

classicheggiatiti, propri d’un intagliatore di gemme e
di carnei. È naturale quindi che si sia tratti a pensare
a Gian Cristoforo romano, che, nel monumento di Gian
Galeazzo Visconti a Pavia, dimostrò appunto d’avere
assimilato le forme artistiche lombarde e di ricordare
la educazione romana ne’clipei co’segni astronomici
di una classica squisitezza.

Ricordiamo per il carattere lombardesco del busto
le teste di Ludovico il Moro e di Beatrice d’ Este,
opera di Cristoforo Solari a Pavia, con le palpebre
formate come denti di pettini; e particolarmente la

fornello : pero e parso a dito Zanchristofalo et a mi
de fare alcuni schizi li qualli io mando qui ligati a
Vra Extia: non za per che io uolia sindicare le im-
prese di quella che non siano belissime e fate cura
grandissimo sentimento ma per che quella pensi azio
che se per lo advenire gli parese de mutare dita impresa
in cosa alcuna : non se poteria così facilmente mutare
quella de bronzo come se fariano le depinte. . . Man-
tue, die ij decembris 1498 ».:

Ora trovandosi nel busto l’impresa del cimento in
una delle forme rivedute e corrette dal Calandra e da

Gian Cristoforo romano: Busto di Francesco Gonzaga
Mantova, Museo Civico

Gian Giacomo Romano scultore del Marchese, si può
pensare sempre più alla verosimiglianza dell’attribu-
zione. Nella lettera del Calandra sono ancora allegati
i due abbozzi della nuova forma dell’impresa del ci-
mento ; e alla prima di esse si attenne, quindi alla
forma da lui stesso divisata, Gian Cristoforo Romano
nel decorare il busto in terracotta del marchese di
M antova.

A. Venturi.

Medaglia inedita dedicata a Virgilio nella prima
metà del secolo XV. — Nel Museo nazionale di Na-
poli è una medaglia inedita (diametro min. 63) rap-
presentante nel diritto il busto di Virgilio, di profilo 1

1 Questa lettera ci è stata cortesemente esibita in fotografia dal
direttore dell’archivio Gonzaga, Alessandro Luzio.

statua di Galeazzo Maria Visconti, opera di Cristoforo
Romano. Vi si trovano le crudezze di segno, la de-
cisione metallica che abbiamo notato nel busto, quali
si vedon del resto anche in quello di Beatrice d’Este
nel Museo del Louvre, già da me attribuito a Cristo-
foro Romano.

Nel 1498 Gian Cristoforo era a Mantova. In una
lettera di Francesco Calandra al marchese Gonzaga,
è parola del maestro, che il poeta Antonio Cammelli
chiamò scultor del marchese. Il Calandra scrive al suo
signore: « 111 «10 s. mio: ali zorni pasati Vra Extia me
comise. che douese metere suso il canono che io fazo :
il cimento per deuisa : io ne ho parlato cm Zanchri-
stofalo per farlo fare de rileuo de cera : ma per che
altre fiate me retrouai che in presentia de Vra Extia
se razonava de dito cimento che non zera uerisimile
che se cimentase in un naso ma che se cimenta in uno

L'Arte. X, 57.
 
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