22 Serie de’ Ritratti di Pittori
ffgatSBWSMMB dio dell’ opere , eh’ elidono in Roma , dalle quali con inge-
francesco gnofa elezione ricavò il modo di efprimere ne’ fuoi componi-
menti 1’ armonia di ciafcheduna parte , unita alla gentilezza ,
alla correzione , ed alla grazia naturale . Già franco polfelfore
delle fopraddette due maniere , volle tentare 1’ acquifto del-
la terza nella fcuola Veneziana full’ opere di Tiziano e del
Veronefe. Ed in fatti dalle fue applicazioni ne riportò una
grand’ idea per le invenzioni maeftofe , e per la nobiltà de’ ca-
ratteri , avvivati con sì gagliardo colorito , che alcune fue te-
le vennero credute di Paolo e di Tiziano ; ed in ifpezie i ri-
tratti al naturale ( > ).
La varietà induftriofa de’ fuoi pennelli , che foddisfaceva
intieramente al differente gufto de’ dilettanti e degli amatori
della pittura , non lafciavalo un momento oziofo ; che anzi ar-
rivò a fegno , che di sè medefimo lagnavafi , per non poter
fupplire alle commiffioni , che giornalmente crefcevangli . La-
onde trovandoli perciò anguftiato , fcherzando foleva dire , che
ben gli flava ogni diflurbo ; avvegnaché avanti di farfi cono-
feere abile ad efeguire le tre diverfe maniere , non avea pen-
fato a provvederti di due mani per ciafcheduna di effe ; a fi-
ne di poter fempre lavorare a feconda dell’ altrui genio e fol-
lecitudine .
Portatoli adunque in Turino a’ fervigj del Duca Vittorio
Amadeo I. , e di Madama Reale Criftina fua moglie , numcro-
fe furono le ordinazioni, che da loro ricevè , non tanto ne’ pa-
lazzi e ville reali , quanto ancora per quelle chiefe ; .dimodo-
ché riconofciuto il di lui merito da quei Sovrani , ottenne
dal Duca un’ annua penlione , e la Croce di cavaliere de’ San-
ti Lazzaro e Maurizio ; e da Madama ebbe 1’ onore di vederli
unire in matrimonio con una delle fue damigelle favorite .
Elfendo flato frattanto richiamato a Milano per colorirvi
la tavola del San Niccola da Tolentino nella chiefa degli Ago-
fliniani fcalzi , sì copiofe indi furono le incumbenze , che gli
vennero date , che giunfe al termine de’ fuoi giorni prima di
darle compimento . Sicché non fìa maraviglia , fe la maggior
parte di quei palazzi fi veggono ornati colle graziofe pitture
di quello valentuomo .
An-
( i ) Nella fua dimora in Venezia dipinfe il Cairo varie cofe , e particolarmente nella chiefa de’ Carmelitani fcalzi «
ffgatSBWSMMB dio dell’ opere , eh’ elidono in Roma , dalle quali con inge-
francesco gnofa elezione ricavò il modo di efprimere ne’ fuoi componi-
menti 1’ armonia di ciafcheduna parte , unita alla gentilezza ,
alla correzione , ed alla grazia naturale . Già franco polfelfore
delle fopraddette due maniere , volle tentare 1’ acquifto del-
la terza nella fcuola Veneziana full’ opere di Tiziano e del
Veronefe. Ed in fatti dalle fue applicazioni ne riportò una
grand’ idea per le invenzioni maeftofe , e per la nobiltà de’ ca-
ratteri , avvivati con sì gagliardo colorito , che alcune fue te-
le vennero credute di Paolo e di Tiziano ; ed in ifpezie i ri-
tratti al naturale ( > ).
La varietà induftriofa de’ fuoi pennelli , che foddisfaceva
intieramente al differente gufto de’ dilettanti e degli amatori
della pittura , non lafciavalo un momento oziofo ; che anzi ar-
rivò a fegno , che di sè medefimo lagnavafi , per non poter
fupplire alle commiffioni , che giornalmente crefcevangli . La-
onde trovandoli perciò anguftiato , fcherzando foleva dire , che
ben gli flava ogni diflurbo ; avvegnaché avanti di farfi cono-
feere abile ad efeguire le tre diverfe maniere , non avea pen-
fato a provvederti di due mani per ciafcheduna di effe ; a fi-
ne di poter fempre lavorare a feconda dell’ altrui genio e fol-
lecitudine .
Portatoli adunque in Turino a’ fervigj del Duca Vittorio
Amadeo I. , e di Madama Reale Criftina fua moglie , numcro-
fe furono le ordinazioni, che da loro ricevè , non tanto ne’ pa-
lazzi e ville reali , quanto ancora per quelle chiefe ; .dimodo-
ché riconofciuto il di lui merito da quei Sovrani , ottenne
dal Duca un’ annua penlione , e la Croce di cavaliere de’ San-
ti Lazzaro e Maurizio ; e da Madama ebbe 1’ onore di vederli
unire in matrimonio con una delle fue damigelle favorite .
Elfendo flato frattanto richiamato a Milano per colorirvi
la tavola del San Niccola da Tolentino nella chiefa degli Ago-
fliniani fcalzi , sì copiofe indi furono le incumbenze , che gli
vennero date , che giunfe al termine de’ fuoi giorni prima di
darle compimento . Sicché non fìa maraviglia , fe la maggior
parte di quei palazzi fi veggono ornati colle graziofe pitture
di quello valentuomo .
An-
( i ) Nella fua dimora in Venezia dipinfe il Cairo varie cofe , e particolarmente nella chiefa de’ Carmelitani fcalzi «