C A R
p
L O
133
DOLCI
I T T 0 R E.
n a delle ripruove , che tacciano manifello
Carlo
apparire le virtuofe inclinazioni, ed il mo- dolci
rigerato coftume dell’ eccellente maellro in
pittura Carlo Dolci , è , non vi ha
dubbio , la beila ferie dell’ opere fue , per
effer elleno un vero efemplare di ammira-
zione , sì rifpetto alla Angolarità e alla
perfezion del lavoro , che all’ oneftà e
al decoro de’ foggetti da lui con fomma
modeftia rapprefentati . Seguì il natale di Carlo in quella cit-
tà di Firenze a’ 25. di Maggio dell’ anno 1616. ; ma effendo
rimafo privo del padre nell’ anno quarto dell’ età fua , princi-
piò fin d’ allora a {offrire , per la mancanza degli adeguamen-
ti , una vita accompagnata da molti incomodi . L’ indole però
dolciflima del fanciullo , fenza lamenti adattavafi allo (lento ,
ed alla povertà ; e con lui ancora tutto il reftante della nu-
merofa ed abbandonata famiglia .
Dimoftrava frattanto Carlo in ogni puerile operazione il ,
genio , che pel difegno nutriva ; onde pervenuto all’ anno no-
no , la madre raccomandollo ad Iacopo Vignali, celebre pittor
Fiorentino , il quale offervata la bontà , la compollezza , e ’l
gran defiderio d’ imparare , che avea quel giovanetto , fe gli
affezionò di maniera , che con particolare attenzione inftruiva-
lo di quanto all’ arte appartiene . Quell’ amorevolezza , corri-
fpofta dall’ afliduità , e dall’ animo quieto , con cui applicava!!
nello (Indio , fu di notabil vantaggio a’ fuoi avanzamenti ; im-
perciocché affai di buon’ ora adoperò i pennelli , ponendofi a
copiare alcuni quadretti, che da’ dilettanti , per dargli impul-
fo a meglio operare , furon difubito comprati .
Nell’ undicefimo anno cimentolfi a dipignere di propria
invenzione in due differenti maniere , la tella di Gesù in età
fan-
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DOLCI
I T T 0 R E.
n a delle ripruove , che tacciano manifello
Carlo
apparire le virtuofe inclinazioni, ed il mo- dolci
rigerato coftume dell’ eccellente maellro in
pittura Carlo Dolci , è , non vi ha
dubbio , la beila ferie dell’ opere fue , per
effer elleno un vero efemplare di ammira-
zione , sì rifpetto alla Angolarità e alla
perfezion del lavoro , che all’ oneftà e
al decoro de’ foggetti da lui con fomma
modeftia rapprefentati . Seguì il natale di Carlo in quella cit-
tà di Firenze a’ 25. di Maggio dell’ anno 1616. ; ma effendo
rimafo privo del padre nell’ anno quarto dell’ età fua , princi-
piò fin d’ allora a {offrire , per la mancanza degli adeguamen-
ti , una vita accompagnata da molti incomodi . L’ indole però
dolciflima del fanciullo , fenza lamenti adattavafi allo (lento ,
ed alla povertà ; e con lui ancora tutto il reftante della nu-
merofa ed abbandonata famiglia .
Dimoftrava frattanto Carlo in ogni puerile operazione il ,
genio , che pel difegno nutriva ; onde pervenuto all’ anno no-
no , la madre raccomandollo ad Iacopo Vignali, celebre pittor
Fiorentino , il quale offervata la bontà , la compollezza , e ’l
gran defiderio d’ imparare , che avea quel giovanetto , fe gli
affezionò di maniera , che con particolare attenzione inftruiva-
lo di quanto all’ arte appartiene . Quell’ amorevolezza , corri-
fpofta dall’ afliduità , e dall’ animo quieto , con cui applicava!!
nello (Indio , fu di notabil vantaggio a’ fuoi avanzamenti ; im-
perciocché affai di buon’ ora adoperò i pennelli , ponendofi a
copiare alcuni quadretti, che da’ dilettanti , per dargli impul-
fo a meglio operare , furon difubito comprati .
Nell’ undicefimo anno cimentolfi a dipignere di propria
invenzione in due differenti maniere , la tella di Gesù in età
fan-