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G
I O V A N N I
M I E L
DETTO
Giovannino della Vite
PITTORE.
el cartello di Ulaerdingen , dittante due ' —
leghe dalla città d’ Anverfa , nacque G i o- Gm™w
vanni Miel 1’ anno di noftra falute
I599- Quelli cogl’ infegnamenti di Gerar-
do Siegers ( •> efercitofli per qualche tem-
po nell’ arte , imitando la maniera del mae-
rtro , eh’ era di efprimere perlopiù in for-
ma maggiore del naturale le fue figure .
Ma un tal modo ftraordinario di operare
non foddisfacendo intieramente a Giovanni , che dotato era di
un ingegno prontiflìmo a dimoftrare nelle proprie forme tutto
quello , che 1’ occhio fomminiftra alla fantafia di curiofo , di
nuovo e di bizzarro ; rifolvè di paflar nell’ Italia, per iftudiar-
vi a fuo talento il plaufibile Itile , e la leggiadra naturalezza
de’ noftri eccellenti profeflori.
Dopo avere feorfi in gran parte quelli fioritiflimi luoghi ,
pervenne finalmente in Roma , ove datofi ad un’ indefefla ap-
plicazione potè farfi diftinguere in varie pitture di fua inven-
zione per valorofo pittore , e concorrere cogli altri ne’ privati
e ne’ pubblici lavori . Il primo di quelli fu una tavola con fi-
gure quanto il naturale, rapprefentante il Battefimo di San Ci-
rillo , che fu collocata nella chiefa di San Martino de’ Monti .
Quindi colorì per la chiefa di Santa Maria dell’ Anima
nella cappella di San Lamberto, tutte le pitture a frefeo , che
or-
( i ) V. le notizie di quello pittore nel Sandtart, nel Felibien ecc.
G
I O V A N N I
M I E L
DETTO
Giovannino della Vite
PITTORE.
el cartello di Ulaerdingen , dittante due ' —
leghe dalla città d’ Anverfa , nacque G i o- Gm™w
vanni Miel 1’ anno di noftra falute
I599- Quelli cogl’ infegnamenti di Gerar-
do Siegers ( •> efercitofli per qualche tem-
po nell’ arte , imitando la maniera del mae-
rtro , eh’ era di efprimere perlopiù in for-
ma maggiore del naturale le fue figure .
Ma un tal modo ftraordinario di operare
non foddisfacendo intieramente a Giovanni , che dotato era di
un ingegno prontiflìmo a dimoftrare nelle proprie forme tutto
quello , che 1’ occhio fomminiftra alla fantafia di curiofo , di
nuovo e di bizzarro ; rifolvè di paflar nell’ Italia, per iftudiar-
vi a fuo talento il plaufibile Itile , e la leggiadra naturalezza
de’ noftri eccellenti profeflori.
Dopo avere feorfi in gran parte quelli fioritiflimi luoghi ,
pervenne finalmente in Roma , ove datofi ad un’ indefefla ap-
plicazione potè farfi diftinguere in varie pitture di fua inven-
zione per valorofo pittore , e concorrere cogli altri ne’ privati
e ne’ pubblici lavori . Il primo di quelli fu una tavola con fi-
gure quanto il naturale, rapprefentante il Battefimo di San Ci-
rillo , che fu collocata nella chiefa di San Martino de’ Monti .
Quindi colorì per la chiefa di Santa Maria dell’ Anima
nella cappella di San Lamberto, tutte le pitture a frefeo , che
or-
( i ) V. le notizie di quello pittore nel Sandtart, nel Felibien ecc.