EMILIO TARUFFI
PITTORE.
allievo dell’ Albani
log io degno dell’ abilità poffeduta dal
ir • i-> r-r-i • Emilio
lorolo pittore Emilio 1 aruffi , giova TARUFIit
creder , che fia 1’ applaufo replicatamente
fattogli dal Malvafia (>) , e dallo Zanet-
ti (») fuoi concittadini , allorachè dovendo
quelli rammentare ne’ loro ferirti il nome
di lui , e le pitture , che colorì , 1’ ono-
ran fempre colle diftinte lodi , di vivace
inventore , di egregio pennello , di degno
, e di dotto e gentile operatore nella pro-
pria maniera ; lo che , fe confermato venga univerfalmente ,
accrefcerà di gran lunga il pregio all’ artefice , e 1’ eleganza
a’ fuoi lavori .
Nacque il Tarulli nella città di Bologna il dì io. di
Maggio dell’ anno 1634. , e nella Icuola di Francefco Albani
attefe a fare gli ftudj nell’ arte della pittura . Varj furono i
quadri con iliorie , favole e capricci , e foprattutto con ritrat-
ti al naturale , per mezzo de’ quali fi fece merito a maggiori
operazioni , particolarmente in pubblico . Una di quelle può
dirli , che fia la tavola per la Chiefa di San Giovambatifta
de’ Celeftini , in cui con fomma gentilezza vi efpreffe un’ ap-
parizione della Vergine Santiflima , ricevuta da San Pietro fon-
datore di quell’ Ordine , avendovi figurata in alto una gloria
d’ Angeli affai graziofa .
Ritornato frattanto in Bologna Carlo Cignani , ed avendo
offervato il credito , che giornalmente le opere del Tarulli
acquiftavano , e quanto quelli foffe valevole nel procacciarne
gl’ impegni a fuo favore ; pratiche , eh’ eran aborrite dal Ci-
gnani ; pensò di fervidi del mezzo di lui per farli ftrada a di-
moftrare in qualche pubblica pittura il proprio valore , fenza
( 1) biella Pari. iv. Tom. il. della Felfina pittrice. (2) Nella Defcrizione dalle pitture di Bologna
PITTORE.
allievo dell’ Albani
log io degno dell’ abilità poffeduta dal
ir • i-> r-r-i • Emilio
lorolo pittore Emilio 1 aruffi , giova TARUFIit
creder , che fia 1’ applaufo replicatamente
fattogli dal Malvafia (>) , e dallo Zanet-
ti (») fuoi concittadini , allorachè dovendo
quelli rammentare ne’ loro ferirti il nome
di lui , e le pitture , che colorì , 1’ ono-
ran fempre colle diftinte lodi , di vivace
inventore , di egregio pennello , di degno
, e di dotto e gentile operatore nella pro-
pria maniera ; lo che , fe confermato venga univerfalmente ,
accrefcerà di gran lunga il pregio all’ artefice , e 1’ eleganza
a’ fuoi lavori .
Nacque il Tarulli nella città di Bologna il dì io. di
Maggio dell’ anno 1634. , e nella Icuola di Francefco Albani
attefe a fare gli ftudj nell’ arte della pittura . Varj furono i
quadri con iliorie , favole e capricci , e foprattutto con ritrat-
ti al naturale , per mezzo de’ quali fi fece merito a maggiori
operazioni , particolarmente in pubblico . Una di quelle può
dirli , che fia la tavola per la Chiefa di San Giovambatifta
de’ Celeftini , in cui con fomma gentilezza vi efpreffe un’ ap-
parizione della Vergine Santiflima , ricevuta da San Pietro fon-
datore di quell’ Ordine , avendovi figurata in alto una gloria
d’ Angeli affai graziofa .
Ritornato frattanto in Bologna Carlo Cignani , ed avendo
offervato il credito , che giornalmente le opere del Tarulli
acquiftavano , e quanto quelli foffe valevole nel procacciarne
gl’ impegni a fuo favore ; pratiche , eh’ eran aborrite dal Ci-
gnani ; pensò di fervidi del mezzo di lui per farli ftrada a di-
moftrare in qualche pubblica pittura il proprio valore , fenza
( 1) biella Pari. iv. Tom. il. della Felfina pittrice. (2) Nella Defcrizione dalle pitture di Bologna