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PIETRO BELLOTTI
izzarramente al fuo folito cantò di
& quefto ftimatiflimo artefice il lepido rima- bellotti
jv tore Marco Bofchini ( ■ ) , figurandocelo a-
p domo di prerogative fingolari nell’ imita-
zione della natura , abbellita dal più ele-
ì gante dell’ arte ; talché gli dà il vanto di
aver faputo trasformare in carne i colori ,
e formar le fue dipinte figure con arie di
vaghiflime idee , e con illudiati movimen-
ti , accompagnati da leggiadriflima venuftà , e da maeftade pie-
na di grazia e di decoro .
L’anno 1625. feguì il natale di Pietro Bellotti in
Volzano, terra della Riviera di Salò , polla fu’ confini del Ve-
ronefe e del Brefciano ; e comecché inclinato era fino dalla
fanciullezza al difegno , a quefto genialmente attefe . Quindi
pallaio a Venezia fermofli nella fcuola di Michele Forabofco ,
da cui imparò il modo di colorire . La vivacità dello fpirito ,
e la gran difpofizione nell’eleggere il migliore, che riconobbe
il maeftro in quefto giovane , obbligollo a dargli diverfe inftru-
zioni , che fuperflue fembravano a un principiante ; ma la ca-
pacità dello fcolare ne Teppe fare , benché fuor d’ ora , un ufo
buonilfimo , e molto profittevole .
Afpirava il Bellotti anche ne’ primi fuoi componimenti di
farli conofcere per un pittore intelligente , e peravventura in
grado fuperiore a molti , che allora in Venezia operavano con
illile ammanierato , o di pratica ; ficchè pofe ogni cura nello
ftabilirfi una maniera diligente , e all’ ultimo fegno finita .
Grandi perciò furono le contraddizioni ed i biafimi dati al
Bellotti da quegli artefici , che aveano abbandonato il verace
e naturale operare di quella rinomata fcuola .
L’ ap-
( 1 ) Nel libro intitolato Carta del navegar pitorefeo ecc.
PIETRO BELLOTTI
izzarramente al fuo folito cantò di
& quefto ftimatiflimo artefice il lepido rima- bellotti
jv tore Marco Bofchini ( ■ ) , figurandocelo a-
p domo di prerogative fingolari nell’ imita-
zione della natura , abbellita dal più ele-
ì gante dell’ arte ; talché gli dà il vanto di
aver faputo trasformare in carne i colori ,
e formar le fue dipinte figure con arie di
vaghiflime idee , e con illudiati movimen-
ti , accompagnati da leggiadriflima venuftà , e da maeftade pie-
na di grazia e di decoro .
L’anno 1625. feguì il natale di Pietro Bellotti in
Volzano, terra della Riviera di Salò , polla fu’ confini del Ve-
ronefe e del Brefciano ; e comecché inclinato era fino dalla
fanciullezza al difegno , a quefto genialmente attefe . Quindi
pallaio a Venezia fermofli nella fcuola di Michele Forabofco ,
da cui imparò il modo di colorire . La vivacità dello fpirito ,
e la gran difpofizione nell’eleggere il migliore, che riconobbe
il maeftro in quefto giovane , obbligollo a dargli diverfe inftru-
zioni , che fuperflue fembravano a un principiante ; ma la ca-
pacità dello fcolare ne Teppe fare , benché fuor d’ ora , un ufo
buonilfimo , e molto profittevole .
Afpirava il Bellotti anche ne’ primi fuoi componimenti di
farli conofcere per un pittore intelligente , e peravventura in
grado fuperiore a molti , che allora in Venezia operavano con
illile ammanierato , o di pratica ; ficchè pofe ogni cura nello
ftabilirfi una maniera diligente , e all’ ultimo fegno finita .
Grandi perciò furono le contraddizioni ed i biafimi dati al
Bellotti da quegli artefici , che aveano abbandonato il verace
e naturale operare di quella rinomata fcuola .
L’ ap-
( 1 ) Nel libro intitolato Carta del navegar pitorefeo ecc.