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ORAZIO BORGIANNI
PITTORE.
egli anni dell’ Era volgare 1620. fiori--
c? j Orazio
va in Roma fua patria il valorofo pittore bokGIanni
Orazio Borgianni, il quale non aven-
do voluto attendere all’ arte del legnaiuo-
lo , efercitara dal padre , e come quelli
avrebbe defiderato , in quella vece diedefi
ad imparare il difegno coll’ indirizzo di
Giulio fuo fratello uterino , e fcultore di
qualche (lima (■) . Indi pallaio Giulio in
Sicilia , ove era flato richiamato , Orazio continovò da per sè
i fuoi ftudj full’ opere de’ molti antichi e moderni valentuomi-
ni , che ivi abondano , e per le accademie del naturale , che
i principali artefici vi foglion tenere aperte a comun beneficio
della gioventù . Sicché per lungo tempo egli indirizzò ogni
fuo penfiero nell’ impolfelTarfi di un franco e corretto fogna-
re alla prima le figure . Cimentandofi poi alcuna volta nel
colorire , fe ciò riufcivagli faticofo e difficile , abbandonava
l’imprefa , e tornava a difegnare ; ritrovandofi unicamente in
quell’ applicazione foddisfattiffimo .
Frattanto eflèndògli flato offerto il comodo di portarli in
compagnia di un nobil perfonaggio a viaggiar per 1’ Europa ,
egli accettò volentieri quell’ occalione , per la curiofità d’ oller-
vate i varj coftumi delle nazioni . Nel tempo però , che trat-
tenevafi in certa città della Spagna , s’ innamorò di una gio-
vane del paefe ; e nel prolungare ivi la fua dimora , s’ indulfe
a fpofarla e a rimanerli in quel luogo . Stimolato allora dalla
neceffità di procacciare il vitto a sè ed alla moglie , ricorfe
all’ efercizio dell’ arte fua .
Colorì adunque alcune tele , nell’ efecuzion delle quali
non
( i ) Il fopraddetto Giulio Borgianni ì più di leggieri fi le conofciuto da’ dilettanti , come allievo del bravo
trova tra’ profeffori nominato Giulio Scalzo , e per ta- fcultore Lodovico Scalzo .
ORAZIO BORGIANNI
PITTORE.
egli anni dell’ Era volgare 1620. fiori--
c? j Orazio
va in Roma fua patria il valorofo pittore bokGIanni
Orazio Borgianni, il quale non aven-
do voluto attendere all’ arte del legnaiuo-
lo , efercitara dal padre , e come quelli
avrebbe defiderato , in quella vece diedefi
ad imparare il difegno coll’ indirizzo di
Giulio fuo fratello uterino , e fcultore di
qualche (lima (■) . Indi pallaio Giulio in
Sicilia , ove era flato richiamato , Orazio continovò da per sè
i fuoi ftudj full’ opere de’ molti antichi e moderni valentuomi-
ni , che ivi abondano , e per le accademie del naturale , che
i principali artefici vi foglion tenere aperte a comun beneficio
della gioventù . Sicché per lungo tempo egli indirizzò ogni
fuo penfiero nell’ impolfelTarfi di un franco e corretto fogna-
re alla prima le figure . Cimentandofi poi alcuna volta nel
colorire , fe ciò riufcivagli faticofo e difficile , abbandonava
l’imprefa , e tornava a difegnare ; ritrovandofi unicamente in
quell’ applicazione foddisfattiffimo .
Frattanto eflèndògli flato offerto il comodo di portarli in
compagnia di un nobil perfonaggio a viaggiar per 1’ Europa ,
egli accettò volentieri quell’ occalione , per la curiofità d’ oller-
vate i varj coftumi delle nazioni . Nel tempo però , che trat-
tenevafi in certa città della Spagna , s’ innamorò di una gio-
vane del paefe ; e nel prolungare ivi la fua dimora , s’ indulfe
a fpofarla e a rimanerli in quel luogo . Stimolato allora dalla
neceffità di procacciare il vitto a sè ed alla moglie , ricorfe
all’ efercizio dell’ arte fua .
Colorì adunque alcune tele , nell’ efecuzion delle quali
non
( i ) Il fopraddetto Giulio Borgianni ì più di leggieri fi le conofciuto da’ dilettanti , come allievo del bravo
trova tra’ profeffori nominato Giulio Scalzo , e per ta- fcultore Lodovico Scalzo .