5>8 Serie de’ Ritratti di Pittori
—""—facendo in diverfi luoghi della prima , fregiature , putti e fo-
BFLRD^TJPraPPorti ’ e nella ftanza detta della Guardia pofevi di fotto in
schxni su la Vigilanza , ed il Sonno , rifvegliato , di comando di quel-
la , da alcuni fanciulli con papaveri accefi da una lucerna , e
con elfi gli allumano le nari . Nella feconda fece nell’ alto di
una volta la Fama unita colla Vittoria , per fecondare la vo-
lontà del Principe Mattias . Dipinfe eziandio diverfe opere a
frefco ne’ palazzi del Riccardi , del Giraldi , del Gherardefca e
de’ Guadagni ( ■ ) .
Più d’ ogni altro nobile però fegnalofli il Marchefe Filippo
Niccolini , il quale dopo aver fatto lavorare al Volterrano nel
fuo palazzo di via de’ Servi in due fpazj di volte , la Virtù ,
che difcaccia 1’ Ozio , e la Bellezza lacerata dal Tempo , de-
ftinollo a dipignere la cupola della cappella di fua famiglia
nella chiefa di Santa Croce . Ma comecché fapeva , che il pit-
tore non aveva per anche vedute le opere di Roma , volle ,
che a fue fpefe colà fi portarte ; e indi nuovamente fi trasferif-
fe nella Lombardia ad olfervare le pitture più rare .
Nella permanenza , eh’ ei fece in Roma dipinfe al Mar-
chefe Paolo del Bufalo , da cui era flato ricevuto e trattato ,
lo sfondo di una volta , efprimendovi il Carro dell’ Aurora ,
accompagnato dall’ Aura , dalla Rugiada e dall’ Ore , che apren-
do alcune nuvole , fanno la ftrada a’ primi albori del giorno .
Quindi dalla Lombardia reftituitofi a Firenze conduffe 1’ opera
della cappella Niccolini , che riufeì degna di quella ftima , che
meritamente da chiunque le viene attribuita , sì per la perfe-
zion del dipinto , quanto pel grande artifizio e ftudio , ufato
dall’ intelligente profeflore nel dimoftrare al punto tutte le fi-
gure ; quando al luogo gli fu duopo portarle irregolari e ca-
denti , per efler quella cupola di foverchio alta e ftretta , e
perciò angufla , e incapace d’ effervi efpreflo , con vafta idea ,
numerofo componimento . Tutto però felicemente riufeì al
maravigliofo pennello del Volterrano (»).
Sarebbe aderto di meftieri il parlare de’ quadri , che Bal-
daflàrre ebbe occafione di colorire ; ma per efler quelli molrifi-
limi ,
(i) V. le fopraccennate pitture , ed altre , fatte da! Po/- (ai V. la deferizione della fuddetta cappella nel Bal~
ferrano in diverfi luoghi e tempi , nel Baldimccci De- dinucci Decen. v. Partf 1, Sec, v. pag. 396. e fegg.,
cen v. Part. 1. Sec. v., nelle Bellezze di Firenze di e nelle Bellezze di Firenze di Francefco Bocchi, ag-
Francefco Bocchi, ampliate da Giovanni Cinetti ecc. giunte dal Cimili ecc.
—""—facendo in diverfi luoghi della prima , fregiature , putti e fo-
BFLRD^TJPraPPorti ’ e nella ftanza detta della Guardia pofevi di fotto in
schxni su la Vigilanza , ed il Sonno , rifvegliato , di comando di quel-
la , da alcuni fanciulli con papaveri accefi da una lucerna , e
con elfi gli allumano le nari . Nella feconda fece nell’ alto di
una volta la Fama unita colla Vittoria , per fecondare la vo-
lontà del Principe Mattias . Dipinfe eziandio diverfe opere a
frefco ne’ palazzi del Riccardi , del Giraldi , del Gherardefca e
de’ Guadagni ( ■ ) .
Più d’ ogni altro nobile però fegnalofli il Marchefe Filippo
Niccolini , il quale dopo aver fatto lavorare al Volterrano nel
fuo palazzo di via de’ Servi in due fpazj di volte , la Virtù ,
che difcaccia 1’ Ozio , e la Bellezza lacerata dal Tempo , de-
ftinollo a dipignere la cupola della cappella di fua famiglia
nella chiefa di Santa Croce . Ma comecché fapeva , che il pit-
tore non aveva per anche vedute le opere di Roma , volle ,
che a fue fpefe colà fi portarte ; e indi nuovamente fi trasferif-
fe nella Lombardia ad olfervare le pitture più rare .
Nella permanenza , eh’ ei fece in Roma dipinfe al Mar-
chefe Paolo del Bufalo , da cui era flato ricevuto e trattato ,
lo sfondo di una volta , efprimendovi il Carro dell’ Aurora ,
accompagnato dall’ Aura , dalla Rugiada e dall’ Ore , che apren-
do alcune nuvole , fanno la ftrada a’ primi albori del giorno .
Quindi dalla Lombardia reftituitofi a Firenze conduffe 1’ opera
della cappella Niccolini , che riufeì degna di quella ftima , che
meritamente da chiunque le viene attribuita , sì per la perfe-
zion del dipinto , quanto pel grande artifizio e ftudio , ufato
dall’ intelligente profeflore nel dimoftrare al punto tutte le fi-
gure ; quando al luogo gli fu duopo portarle irregolari e ca-
denti , per efler quella cupola di foverchio alta e ftretta , e
perciò angufla , e incapace d’ effervi efpreflo , con vafta idea ,
numerofo componimento . Tutto però felicemente riufeì al
maravigliofo pennello del Volterrano (»).
Sarebbe aderto di meftieri il parlare de’ quadri , che Bal-
daflàrre ebbe occafione di colorire ; ma per efler quelli molrifi-
limi ,
(i) V. le fopraccennate pitture , ed altre , fatte da! Po/- (ai V. la deferizione della fuddetta cappella nel Bal~
ferrano in diverfi luoghi e tempi , nel Baldimccci De- dinucci Decen. v. Partf 1, Sec, v. pag. 396. e fegg.,
cen v. Part. 1. Sec. v., nelle Bellezze di Firenze di e nelle Bellezze di Firenze di Francefco Bocchi, ag-
Francefco Bocchi, ampliate da Giovanni Cinetti ecc. giunte dal Cimili ecc.