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Moücke, Francesco [Hrsg.]; Franz [Gefeierte Pers.]
Museo Fiorentino Che Contiene I Ritratti De' Pittori: Consacrato Alla Sacra Cesarea Maestà Dell'Augustissimo Francesco I. Imperadore De' Romani Re Di Gerusalemme E Di Germania Duca Di Lorena E Di Bar Granduca Di Toscana ec. ec. ec. (Band 3) — Firenze: Moücke, 1756

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https://doi.org/10.11588/diglit.51527#0196

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Serie de’ Ritratti di Pittori

156
m L’ attento (Indiare , che fece il Bocciardi in Roma , pro-
clementb (jug'e nena di lui mente un vantaggiofo difcernimento di uni-
Bocciardi od
re il mifto guftofo del moderno e dell’ antico con naturale im-
patto di venuftà e di robuftezza . Dopo efferfi lungamente trat-
tenuto in quella vada Metropoli , fece ritorno alla patria ; ed
ivi con varj quadri di (lorie , di capriccj , e di ritratti al na-
turale dimoflrò 1’ acquifto , che avea fatto nell’ arte .
Laonde gli fu allogata da’ fratelli dell’ oratorio di San Ger-
mano la pittura del Cenacolo , che conduffe con figure di pro-
porzione affai grandi . La foddisfazione , che per queft’ opera
diede a’ fuoi concittadini , obbligò i medefimi a promoverlo in
altri lavori : ed uno fu la tavola del Corpus Domini per la
chiefa di Sant’ Andrea Apoffolo . Terminata la fuddetta tavola ,
dovea il Bocciardi metter mano a formare diverbi penfieri per
alquante pitture , che aveano ((abilito fargli colorire . Ma egli
tediatofi di tanta affluenza di commiffioni , col pretefto di vo-
ler prima (Indiare le opere de’ maeftri celebri , che fi ritro-
vano in Firenze , allontanoffi nuovamente dalla patria .
Quivi giunto copiò con indefeffa applicazione il più ra-
ro ; pofcia fi pofe ad operare , conducendo nella fua maniera
varj quadri , pe’ quali ebbe quella (lima , che meritavano .
Vedendo però , che la moltiplicità de’ valentuomini , che ci
fiorivano , non lafciavangli luogo di concorrer con efli ; deli-
berò di paffare a Pifa , ove eragli (lato promeffo , che non gli
farebbero mancate occafioni d’ impiegarfi di continuo nell’ arte
fua . Ed in fatti numerofe furono le pitture , che vi dipinfe
fenza contrailo di artefici del paefe ; anzi alcuni giovani Pifani
fi diedero fotto la di lui direzione .
Una delle prime opere , che il Bocciardi aveffe commiffio-
ne di colorire per efporfi in pubblico , fu la tavola del San Car-
lo Borromeo , affittito da un Angelo , e in atto di godere la
celefte vifione della Vergine Santiffima , che ' fu collocata nella
chiefa di San Frediano . La vivacità delle tinte , e la bella
difpofizion del (oggetto effendo affai piaciuta a’ Pifani , venne
immediatamente occupato a dipignere in quel Duomo , nel
luogo dettinato alla cuftodia delle Reliquie , le figure de’ San-
ti Apoftoli Pietro e Paolo .
Indi conduffe per la chiefa delle Monache di San Bene-
detto
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