MISCELLANEA
43
di prospetto mentre sul vaso Francois è disegnato di
profilo, ma ciò non muta la nostra teoria.
Su alcune ciste cinerarie etnische del in e n secolo
a. C. (fig. i) che sono al Museo di Volterra, si distingue
il motivo caro agli^artisti del medio evo: un animale
che ne atterra un altro, quale lo vediamo mille volte
sulle sculture e le stoffe romanze. Questa stessa figu-
razione la rivediamo splendidamente riprodotta in
ricamo sul magnifico manto imperiale’ tdella Schatz-
kammer di Vienna, che citiamo qui come 1’ esempio
più antico che sia a nostra conoscenza portando una
data. Sul bordo l’iscrizione araba dice: fatto a Pa-
lermo l’anno 1134.
Il Rinascimento offre anche maggiori esempi in
sostegno della nostra tesi. Studiando minuziosamente
le stoffe, sulle pitture italiane e sui mistici quadri
fiamminghi della scuola di Borgogna, di cui si conosce
la data, noi avremo la prova sicura dell’esistenza dei
tessuti di quel tempo.
Cominciamo dai disegni 1 a rami
ricurvi (fig. 2) a S, e a rami annodati
(fig. 8).
Fino ad oggi gli studiosi che si oc-
cuparono dell’ argomento credettero
questi disegni nati nel xvi, forse nel
xvn secolo, mentre noi. troviamo già i
primi due in tutta la loro fresca purezza
all’inizio del secolo xiv, alquanto gravi
nel xvi e più nel xvn, quando furono
rimessi up io date conformandole al
fasto del tempo. Dei rami annodati par-
leremo in seguito.
Sulla veste di una Vergine d’Agnolo
Gaddi2 (morto il 16 ottobre 1396) (fig. 3),
vediamo i rami ricurvi. Al museo di
Volterra 3 un ignoto pittore del se-
colo xiv veste S. Giulia di una stofta
a fiori piuttosto pesanti e a S. (fig. 4).
F'g-5 — ignoto a Pisa nell’affresco dell’Apparizione di
isec. xiv). Incre-
dulità di S. Tom- Cristo agli Apostoli 4 5 (che si crede ese-
nte cU^Crfsto/. guito intorno al I38o) dipinse un Cristo
Pisa, Camposanto di cui la veste è a rami ricurvi (fig. 5).
A provare la lunga durata degli stessi
disegni sarà interessante il confrontare questo affresco
col quadro di Tommaso de Keyser,s (1565-1621) (fig. 6):
l’analogia dei due tessuti è evidente. Anche Fra An-
gelico (1387-1455) nell’ affresco di S. Marco esprimente
la Vergine col Bambino 6 riproduce un tessuto con-
simile.
1 Adottiamo la nomenclatura di Dupont Auberville nzW Orne-
ment del Tissus.
2 II quadro si trova al Museo di Berlino.
3 Palazzo dei Priori.
4 Camposanto. Attribuito alla scuola dei Lorenzetti.
5 Museo di Berlino.
6 Museo di S. Marco a Firenze.
E per chiudere questa serie, e mostrare quanto
pesante divenisse questo stesso motivo nel settecento,
diamo a fig. 7 un disegno fatto da Cerceaux. 1
Quanto ai rami annodati, non ne troviamo che un
esempio, ma così convincente da indurci a crederli
Fig. 4 — Scuola fiorentina (sec. xiv)
Madonna e Sante (dettaglio)
Volterra, Palazzo de’ Priori
del xv secolo. Nella famosa Incoronazione della Ver-
gine di Fra Filippo Lippi (1408-1469) Giobbe veste
un tessuto ornato di quel motivo. Il disegno si scorge
1 Queste stampe furono fatte per i fabbricanti di stoffe, e si
trovano nel Corpus delle Arti decorative di Parigi, serie: stoffe.
Tali modelli si vendevano da G. Mariette au Colonnes d’Hercule,
rue S. Jacques.
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di prospetto mentre sul vaso Francois è disegnato di
profilo, ma ciò non muta la nostra teoria.
Su alcune ciste cinerarie etnische del in e n secolo
a. C. (fig. i) che sono al Museo di Volterra, si distingue
il motivo caro agli^artisti del medio evo: un animale
che ne atterra un altro, quale lo vediamo mille volte
sulle sculture e le stoffe romanze. Questa stessa figu-
razione la rivediamo splendidamente riprodotta in
ricamo sul magnifico manto imperiale’ tdella Schatz-
kammer di Vienna, che citiamo qui come 1’ esempio
più antico che sia a nostra conoscenza portando una
data. Sul bordo l’iscrizione araba dice: fatto a Pa-
lermo l’anno 1134.
Il Rinascimento offre anche maggiori esempi in
sostegno della nostra tesi. Studiando minuziosamente
le stoffe, sulle pitture italiane e sui mistici quadri
fiamminghi della scuola di Borgogna, di cui si conosce
la data, noi avremo la prova sicura dell’esistenza dei
tessuti di quel tempo.
Cominciamo dai disegni 1 a rami
ricurvi (fig. 2) a S, e a rami annodati
(fig. 8).
Fino ad oggi gli studiosi che si oc-
cuparono dell’ argomento credettero
questi disegni nati nel xvi, forse nel
xvn secolo, mentre noi. troviamo già i
primi due in tutta la loro fresca purezza
all’inizio del secolo xiv, alquanto gravi
nel xvi e più nel xvn, quando furono
rimessi up io date conformandole al
fasto del tempo. Dei rami annodati par-
leremo in seguito.
Sulla veste di una Vergine d’Agnolo
Gaddi2 (morto il 16 ottobre 1396) (fig. 3),
vediamo i rami ricurvi. Al museo di
Volterra 3 un ignoto pittore del se-
colo xiv veste S. Giulia di una stofta
a fiori piuttosto pesanti e a S. (fig. 4).
F'g-5 — ignoto a Pisa nell’affresco dell’Apparizione di
isec. xiv). Incre-
dulità di S. Tom- Cristo agli Apostoli 4 5 (che si crede ese-
nte cU^Crfsto/. guito intorno al I38o) dipinse un Cristo
Pisa, Camposanto di cui la veste è a rami ricurvi (fig. 5).
A provare la lunga durata degli stessi
disegni sarà interessante il confrontare questo affresco
col quadro di Tommaso de Keyser,s (1565-1621) (fig. 6):
l’analogia dei due tessuti è evidente. Anche Fra An-
gelico (1387-1455) nell’ affresco di S. Marco esprimente
la Vergine col Bambino 6 riproduce un tessuto con-
simile.
1 Adottiamo la nomenclatura di Dupont Auberville nzW Orne-
ment del Tissus.
2 II quadro si trova al Museo di Berlino.
3 Palazzo dei Priori.
4 Camposanto. Attribuito alla scuola dei Lorenzetti.
5 Museo di Berlino.
6 Museo di S. Marco a Firenze.
E per chiudere questa serie, e mostrare quanto
pesante divenisse questo stesso motivo nel settecento,
diamo a fig. 7 un disegno fatto da Cerceaux. 1
Quanto ai rami annodati, non ne troviamo che un
esempio, ma così convincente da indurci a crederli
Fig. 4 — Scuola fiorentina (sec. xiv)
Madonna e Sante (dettaglio)
Volterra, Palazzo de’ Priori
del xv secolo. Nella famosa Incoronazione della Ver-
gine di Fra Filippo Lippi (1408-1469) Giobbe veste
un tessuto ornato di quel motivo. Il disegno si scorge
1 Queste stampe furono fatte per i fabbricanti di stoffe, e si
trovano nel Corpus delle Arti decorative di Parigi, serie: stoffe.
Tali modelli si vendevano da G. Mariette au Colonnes d’Hercule,
rue S. Jacques.