LISETTA CI ACCIO
i 14
essi dicono, ed ai vaticani lat. 2598,1 2634 e 2538, cortesemente indicatimi dal prof. F. Her-
manin), il Mss. urb. lat. 160, ed i vat. lat. 2235,. 1401 e 2534.
Di questi quattro il primo è adorno di miniature di Nicolò soltanto nel primo quinterno
contenente Vapparatu Johannis Andree super arbore, di cui le due grandi miniature a c. 2V e 3,
riferentesi all’albero di consanguineità, sono molto simili a quelle del codice a. XII. io
della Biblioteca del capitolo di San Pietro a Salzburg, datato 1354. Nella prima si trova
Nicolò da Bologna: Biblioteca Vaticana. Mss. vatic. lat. 2639, c. 4
la firma del miniatore sulla base su cui s’erge la figura del vecchio. Anche per stile questo
codice merita di essere ravvicinato a quello di Salzburg, come pure al vat. lat. 1456 datato,
come abbiamo veduto, 1353. Lo stesso può dirsi per il vat. lat. 2534.
Il vat. lat. 2235 ed il 1401, come anche il 2634 presentano pure forme che non si pos-
sono ascrivere se non ad un periodo ancora giovanile dell’ attività del miniatore, giacché
vi si riscontra disegno sufficientemente corretto con bocche piccole, mentre, come è noto,
dei suoi tempi più tardi sono caratteristiche le larghe bocche leonine e la fattura affrettata;
ma differiscono dal vat. lat. 1456 e simili pel colorito delle carni chiare, leggermente velate
di cinereo nelle ombre, per le tinte delle vesti meno vivaci, un po’ scialbe, con azzurri
più verdastri e rosei meno giallastri e per un maggior rotondeggiare di tutte le linee di
contorno.
Sieno o no questi codici posteriori al gruppo delle miniature a cui appartengono il
codice vat. lat. 1456 e quello di Salzburg, essi sono certamente anteriori almeno al 1370,
1 Databile fra il 1362 ed il 1370, poiché reca lo stemma di papa Urbano V che in quegli anni pon-
tificò.
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essi dicono, ed ai vaticani lat. 2598,1 2634 e 2538, cortesemente indicatimi dal prof. F. Her-
manin), il Mss. urb. lat. 160, ed i vat. lat. 2235,. 1401 e 2534.
Di questi quattro il primo è adorno di miniature di Nicolò soltanto nel primo quinterno
contenente Vapparatu Johannis Andree super arbore, di cui le due grandi miniature a c. 2V e 3,
riferentesi all’albero di consanguineità, sono molto simili a quelle del codice a. XII. io
della Biblioteca del capitolo di San Pietro a Salzburg, datato 1354. Nella prima si trova
Nicolò da Bologna: Biblioteca Vaticana. Mss. vatic. lat. 2639, c. 4
la firma del miniatore sulla base su cui s’erge la figura del vecchio. Anche per stile questo
codice merita di essere ravvicinato a quello di Salzburg, come pure al vat. lat. 1456 datato,
come abbiamo veduto, 1353. Lo stesso può dirsi per il vat. lat. 2534.
Il vat. lat. 2235 ed il 1401, come anche il 2634 presentano pure forme che non si pos-
sono ascrivere se non ad un periodo ancora giovanile dell’ attività del miniatore, giacché
vi si riscontra disegno sufficientemente corretto con bocche piccole, mentre, come è noto,
dei suoi tempi più tardi sono caratteristiche le larghe bocche leonine e la fattura affrettata;
ma differiscono dal vat. lat. 1456 e simili pel colorito delle carni chiare, leggermente velate
di cinereo nelle ombre, per le tinte delle vesti meno vivaci, un po’ scialbe, con azzurri
più verdastri e rosei meno giallastri e per un maggior rotondeggiare di tutte le linee di
contorno.
Sieno o no questi codici posteriori al gruppo delle miniature a cui appartengono il
codice vat. lat. 1456 e quello di Salzburg, essi sono certamente anteriori almeno al 1370,
1 Databile fra il 1362 ed il 1370, poiché reca lo stemma di papa Urbano V che in quegli anni pon-
tificò.