VARIAZIONI DI MOTIVI ROMANICI LOMBARDI
125
zioni rimangono lungamente salvandosi anche spesso
dalle raffazzonature posteriori. A tutto ciò si aggiun-
gono le povere condizioni de’ luoghi per cui spesso
ciò che ci si presenta come un inesplicabile ritardo
non è in fine se non una semplificazione, una ripro-
duzione modesta e rudimentale di elementi che, svolti
con maggior ricchezza di mezzi, avrebbero un aspetto
assai meno primitivo.
Le condizioni speciali cui abbiamo accennato creano
un ambiente nuovo nel quale le forme de l’arte cit-
tadina subiscono modificazioni interessanti; ci verran
sott’occhio tal volta ornati bizzarramente originali, tal
altra goffe e meschine imitazioni di motivi tradizionali
de gli archetti terminano bruscamente senza le solite
colonnine che si dipartono a raggiera dal centro del
finestrone : ornamento questo che sarebbe stato troppo
complicato e costoso per una povera chiesuola cam-
pestre.
Un’altra finestrella circolare, ancor più caratteristica
risponde ne la navatella di sinistra : è a strombo in
modo da assumere una curiosa forma conica : anche
qui si ripete in modo ancor più bizzarro e rudimen-
tale il motivo della finestra centrale : gli archetti sono
ridotti a piccoli lobi a cui corrispondono lungo la
strombatura nello spessore del muro altrettante sca-
nalature a sezione un po’ più piccola del semicerchio :
o timide ma fresche ed ingenue imitazioni dal vero.
In luogo dei grandiosi finestroni a rosa proprii de le
cattedrali lombarde troveremo una finestra circolare
semplice con il margine interno lobato come vediamo,
ad esempio, a San Lorenzo di Panico.
È questa una chiesetta nel territorio bolognese, a
specchio delle acque del Reno, in gran parte rifatta
si che poco ormai de l’antico rimane.
Interessa a noi ora la finestra circolare che s’apre
su ne l’alto della facciata al di sotto di una piccola
bifora1; è di piccole proporzioni anche tenuto conto
de la modestia de la chiesetta e non ricorda le belle
rose delle cattedrali lombarde se non per la sua forma
e per una serie di piccoli archetti semicircolari che
corrono torno torno nel margine interno dando all’aper-
tura una sagoma pizzettata a piccoli lobi. I peducci
1 Anche la facciata è stata restaurata, ma la finestra fu rico-
struita e messa a posto sul modello de’ frammenti originari, tut-
tora esistenti,
(fig. 1) motivi questi ispirati certo dalla magnifica rosa
della cattedrale di Modena o da altra simile che
il povero artefice si sforzava di imitare alla meglio
poiché non possiamo consentire che da questa foggia
di finestroni si siano poi svolti i grandiosi rosoni de
le cattedrali lombarde e non possiamo supporre di
trovar qui, sia pure appena accennato, un motivo in
un tempo in cui esso fosse ancor sconosciuto nelle
città che erano allora centro e focolare de l’arte.
Ancor più caratteristico esempio della originalità
con la quale vediamo nella montagna modenese com-
binati elementi presi dalla cattedrale di Modena è il
piccolo oratorio di San Michele presso Livizzano. Nella
facciata elegante e semplice tutta l’ornamentazione si
lega con la porta : le semicolonne che la fiancheg-
giano posano sullo zoccolo che corre tutta la facciata
ed hanno la base del solito tipo attico con plinto, e
capitelli con collarino a cordone e ornati di fogliami
ora molto corrosi. Anche l’arco della porta è ornato
125
zioni rimangono lungamente salvandosi anche spesso
dalle raffazzonature posteriori. A tutto ciò si aggiun-
gono le povere condizioni de’ luoghi per cui spesso
ciò che ci si presenta come un inesplicabile ritardo
non è in fine se non una semplificazione, una ripro-
duzione modesta e rudimentale di elementi che, svolti
con maggior ricchezza di mezzi, avrebbero un aspetto
assai meno primitivo.
Le condizioni speciali cui abbiamo accennato creano
un ambiente nuovo nel quale le forme de l’arte cit-
tadina subiscono modificazioni interessanti; ci verran
sott’occhio tal volta ornati bizzarramente originali, tal
altra goffe e meschine imitazioni di motivi tradizionali
de gli archetti terminano bruscamente senza le solite
colonnine che si dipartono a raggiera dal centro del
finestrone : ornamento questo che sarebbe stato troppo
complicato e costoso per una povera chiesuola cam-
pestre.
Un’altra finestrella circolare, ancor più caratteristica
risponde ne la navatella di sinistra : è a strombo in
modo da assumere una curiosa forma conica : anche
qui si ripete in modo ancor più bizzarro e rudimen-
tale il motivo della finestra centrale : gli archetti sono
ridotti a piccoli lobi a cui corrispondono lungo la
strombatura nello spessore del muro altrettante sca-
nalature a sezione un po’ più piccola del semicerchio :
o timide ma fresche ed ingenue imitazioni dal vero.
In luogo dei grandiosi finestroni a rosa proprii de le
cattedrali lombarde troveremo una finestra circolare
semplice con il margine interno lobato come vediamo,
ad esempio, a San Lorenzo di Panico.
È questa una chiesetta nel territorio bolognese, a
specchio delle acque del Reno, in gran parte rifatta
si che poco ormai de l’antico rimane.
Interessa a noi ora la finestra circolare che s’apre
su ne l’alto della facciata al di sotto di una piccola
bifora1; è di piccole proporzioni anche tenuto conto
de la modestia de la chiesetta e non ricorda le belle
rose delle cattedrali lombarde se non per la sua forma
e per una serie di piccoli archetti semicircolari che
corrono torno torno nel margine interno dando all’aper-
tura una sagoma pizzettata a piccoli lobi. I peducci
1 Anche la facciata è stata restaurata, ma la finestra fu rico-
struita e messa a posto sul modello de’ frammenti originari, tut-
tora esistenti,
(fig. 1) motivi questi ispirati certo dalla magnifica rosa
della cattedrale di Modena o da altra simile che
il povero artefice si sforzava di imitare alla meglio
poiché non possiamo consentire che da questa foggia
di finestroni si siano poi svolti i grandiosi rosoni de
le cattedrali lombarde e non possiamo supporre di
trovar qui, sia pure appena accennato, un motivo in
un tempo in cui esso fosse ancor sconosciuto nelle
città che erano allora centro e focolare de l’arte.
Ancor più caratteristico esempio della originalità
con la quale vediamo nella montagna modenese com-
binati elementi presi dalla cattedrale di Modena è il
piccolo oratorio di San Michele presso Livizzano. Nella
facciata elegante e semplice tutta l’ornamentazione si
lega con la porta : le semicolonne che la fiancheg-
giano posano sullo zoccolo che corre tutta la facciata
ed hanno la base del solito tipo attico con plinto, e
capitelli con collarino a cordone e ornati di fogliami
ora molto corrosi. Anche l’arco della porta è ornato