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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 10.1907

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Fasc. 2
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Ciaccio, Lisetta: Appunti intorno alla miniatura bolognese del secolo XIV: Pseudo Nicolò e Nicolò di Giacomo
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https://doi.org/10.11588/diglit.24152#0143

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APPUNTI INTORNO ALLA MINIATURA BOLOGNESE

DEL SECOLO XIV

PSEUDO NICOLÒ E NICOLÒ DI GIACOMO

DORNO di miniature ritenute comunemente opera di Nicolò da
Bologna è il messale 63 B dell’Archivio capitolare di San
Pietro in Roma, che lo stemma del cardinale committente,
più volte ripetuto nel manoscritto, determina come dovuto alla
munificenza di Bertrando di Deucio,1 inviato in Italia, dopo la
sua elevazione alla porpora (1338 2), per la prima volta nel 1346,3
nel quale anno fu appunto in Roma, occupandosi di metter
pace fra gli Orsini e i Colonnesi,4 dopo di che passò nel regno
di Napoli per indurre il re Ludovico d’Ungheria a desistere
dalle ostilità contro la cognata Giovanna I, senza che s’ abbiano
più notizie della sua attività in Italia, onde è probabile che
ben presto se ne ritornasse in Francia, dove si trovava nel 1350 e nel 1353, e dove morì
nel 1355-5

Così mi sembra ragionevole datare il codice eseguito dietro sua commissione per la
basilica di San Pietro in Roma verso il 1346, certamente non oltre il 1350.

Ora, se le miniature del messale potessero ritenersi fondatamente opera di Nicolò, la
loro importanza sarebbe capitale per lo svolgimento artistico del miniatore,6 essendo certa-
mente anteriori alle sue prime opere datate. Senonchè io credo che appunto sia da porsi
in dubbio la loro pertinenza a Nicolò. Se noi le confrontiamo con quelle del primo codice
firmato dall’artista e datato, il mss. vat. lat. 1456 della Biblioteca Vaticana, che è fors’anche
il più antico fra quanti si possono sicuramente riferire al maestro,7 e che perciò dovrebbe

1 Nel catalogo dell’Archivio il messale è ascritto al
cardinale Alamanno Adimari; ma lo stemma di questo
personaggio non corrisponde in tutto a quello del
codice, mentre lo stile delle miniature di questo è
troppo arcaico perchè esse si possano riportare al
tempo in cui visse l’Adimari, creato cardinale da Gio-
vanni XXIII (1410-1417). Evidentemente si tratta di
un errore grossolano.

2 Bai.uze, Vitaepaparum avenionensium, Parigi, 1693,
I, 209, 216, 814.

5 Op. cit. I, 272 e 814.

4 Ciaconio, Vitae et res gestae pontijicum romano-

rum et S. R. E. Cardinalium, Roma, 1677, II, 473.

5 Op. cit. I, 815.

6 Di Nicolò di Giacomo non si sa quando nascesse
nè quando morisse ; viveva ancora nel 1399 quando
dettava il suo testamento. Malaguzzi- Valeri, I codici
miniati di Nicolò di Giacomo e della sua scuola in
Atti e memorie della R. Deputazione dì storia patria
per le Romagtie, serie III, voi. XI, 1893, pag. 125.

7 Veramente il Carta, Codici corali e libri a stampa
miniati della Biblioteca Nazionale di Milano, Roma,
1891, pag. 25, nota, ripetuto dal Malaguzzi-Valeri,
op. cit., ha affermato di aver letto la data 1351 in un

L'Arte. X, 14.
 
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