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L' arte: rivista di storia dell'arte medievale e moderna — 10.1907

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Fasc. 2
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Filippini Baldani, Laura: Magister Paulus
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https://doi.org/10.11588/diglit.24152#0154

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MAGISTER PAULUS

SISTONO in Roma due monumenti sepolcrali del prin-
cipio del secolo XV i quali, firmati da un ignoto Ma-
gister Paulus, hanno dato luogo ad una serie di
equivoci e di errori, cosicché questo marmorario ro-
mano fu, sino a pochissimo tempo fa, confuso con
l’altro Paolo scultore romano del tempo di Niccolò V
e di Pio II, che il Vasari chiamò Paolo di Mariano
detto Romano, e il Bertolotti \ appoggiandosi su do-
cumenti, identificò con Paolo Taccone da Sezze. Final-
mente, dopo molta oscurità e molti errori, ripetuti senza
che alcuno si desse la pena di confrontare le date rima-
steci 1 2 e, anche superficialmente, le opere di queste due
personalità distinte, il Bertolotti affermò che, essendo
Paolo Taccone morto nel 1470 circa, come risulta dal
testamento fatto in quell’anno durante una malattia,
non poteva egli aver scolpiti i due monumenti sepolcrali citati, cioè quello del Gran Maestro
Carafa dell’ordine di Gerusalemme, del 1405, e quello del Cardinal Stefaneschi del 1417.
Confermarono questa opinione lo Gnoli 3, il Leonardi4, e il Muntz s, il quale, anzi, avanzò
l’ipotesi che il marmorario romano fosse un certo Paluzzo di cui si hanno notizie e docu-
menti dal 1423 al 1470 e che, dal 1447 in poi, fu sergente d’armi del Papa. Ma questa
identificazione è più che dubbia6, poiché le notizie che di Paluzzo si hanno, sono tutte
posteriori all’epoca in cui Paolo eseguì le due opere, inoltre perchè è poco probabile, anzi
inverosimile, che Paolo vivesse fino al 1470.

Risalendo il Trecento, inoltre, troviamo un PAULUS DE SENIS che, secondo una
epigrafe esistente nelle Grotte Vaticane, nel 1341 restaurò i tetti cadenti di San Pietro, e
scolpì la statua a mezzo busto di Benedetto XII, che si vede presentemente presso l’epi-
grafe. Ma non è neppur necessario fare un lungo esame della statua, per accorgersi che
l’arte di questo tagliapietra senese, se arte si può chiamare, non ha nulla che fare con quella
rude, ma spesso sobria ed elegante del romano scultore di monumenti funerari che, per
maggior chiarezza, Lisetta Ciaccio chiama Paolo seniore.

1 Archivio storico artistico per la provincia di Roma,
Roma, 1882.

2 Melani, Manuale di scultura italiana, Milano,
ediz. 2a, pag. 146; Magni, Storia dell'arte italiana,
Roma, 1901, voi. II, pag. 310; Perkins, Sculpteurs
italiens, pag. 98.

3 Le opere di Mino da Fiesole iti Roma, in Archivio

storico dell’ Arte, 1889, pag. 439.

4 Paolo dì Mariano marmoraro, in Arte, 1900, pag. 89

5 Les Arts à la Court des Papes. Nouvelles recher-
ches, in Mélanges d'hist. et d’archéol. de l’e co le de
Rome, 1S84, Pa&- 283.

6 Lisetta Ciaccio, L’ultimo periodo della scultura
gotica a Roma, in Ausonia. Roma, 1907, fase. I, pag. 87.
 
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