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Napoli nobilissima: rivista d' arte e di topografia napoletana — 10.1901

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Borzelli, Angelo: L' Accademia del disegno durante la prima restaurazione Borbonica 1799-1805
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apoli nobilissima

RIVISTA DI TOPOGRAFIA ED ARTE NAPOLETANA

Vol. X.

Fasc. I.

L'ACCADEMIA DEL DISEGNO
DURANTE LA PRIMA RESTAURAZIONE BORBONICA
1799-1805

La Rivoluzione e la breve Repubblica non apporta-
rano vantaggi all'arte e quasi allontanaron più la speranza
concepita di raccoglier quei benefizi, che felicemente si
andavan mostrando nell'ultimo periodo del secolo XVIII,
quando si era provveduto ad un migliore assetto della
nostra Accademia, centro e focolare di tutta la vita del-
l'arte napoletana.
Era appena tornato un poco di calma relativa dopo i
terribili massacri e saccheggi compiuti dalla plebe sanfe-
distica; s'era appena firmata la capitolazione di Capua e
già cominciarono a fioccar d'ogni parte domande di pa-
gamenti di onorari, di pensioni, di sussidi e via per ripa-
rare ai danni ed alle angustie economiche in che ciascuno
si trovava. I nostri artisti furon tra quei molti supplicanti,
perchè meno adatti a trarre di che vivere dai prodotti del
loro ingegno in mezzo alle invasioni, ai blocchi, agli assalti
ed ai sussulti d'ogni maniera.
Il cav. Tommaso Maria Conca, accademico di S. Luca
e direttore in Roma per la pittura dei giovani pensionati
napoletani, domanda in modo compassionevole qualche
aiuto per sostentarsi con la sua numerosa famiglia, avendo
in parte perduto, in parte venduto quanto aveva di pre-
zioso, per vivere. Domenico Mondo condirettore dell'Ac-
cademia Napoletana, con cinque figliuole a cui provvedere,
aveva subito il saccheggio della casa nell'entrata dei Fran-
cesi ed ora implora dal Re « di esser messo al corrente
dei suoi soldi ». Giovanni D'Episcopo, che aveva servito
quattordici anni come restauratore nella Galleria di Capo-
dimonte, domanda un impiego qualsiasi. Giuseppe Cam-
marano, che avea dipinto nei R. Siti e pur risentiva le
scosse della rivolta, per aver dato segni non equivoci del
suo attaccamento alla R. Corona, come egli scrisse, do-
manda eziandio un posto di maestro per assicurarsi di che

vivere. Saverio Ruggiero, non più giovane, educato all'arte
in Roma, già incaricato di dipingere nel nuovo R. Museo
e di restaurare la Cappella Palatina e l'appartamento de-
stinato nel Palazzo al Principe ereditario, innanzi tempo,
stretto dal bisogno, si affretta pure a chiedere un posto
di maestro soprannumerario nella R. Accademia. Simil-
mente Paolino Girgenti, superiore a tutti costoro per me-
riti reali, già disegnatore della florida scuola d'incisione
in rame diretta da Guglielmo Morghen, nell'ottobre del
'99 domandò la piazza di uno dei direttori; ma per quel-
l'anno nulla si fece (D.
Soltanto nel 1800, sotto la luogotenenza del Principe di
Cassaro, succeduto al Cardinal Ruffo, con i diversi provvedi-
menti politici ed amministrativi propri di quell'ora, si tenne
presente l'Accademia che doveva dare impulso all'arte.

(1) Antichità e Belle arti, fascio 51-1. I. R. M.
Signore — D. Paolino Girgenti siciliano prostrato al R. Trono
supplicando espone a V. M. come per la partenza di D. Guglielmo
Tischbein vaca la piazza di uno dei Direttore della R. Accademia di
Pittura.
Il supplicante umilia a V. M. come dopo aver fatti li più serii stu-
dii di Pittura, ed aver fatte varie opere in Sicilia venne in questa Ca-
pitale, dove proseguendo i suoi studii e danno saggio di se ne' mede-
simi, ebbe la sorte di attirare su di se li sovrani benigni sguardi della
M. V. la quale in vista delle sue opere nello anno 1790 lo destinò
per designare li migliori quadri della R. Galleria di Capodimonte per
poi incidersi. Ed in fatti varii disegni eseguì, ch'ebbe l'onore di rasse-
gnarli a V. M. la quale col suo purgatissimo occhio si degnò appro-
varli, e dar segni non equivoci del suo R.1 gradimento, con aver li
medesimi incontrato anche l'applauso di tutti gli intendenti dell'arte
In seguito si degnò la M. V. con re.l carta de' 27 ottobre del 1795
incaricarlo di dipingere ad olio li quadri medesimi essendosi clemen-
temente compiaciuta dichiarare di esser pienamente informato del va-
lore di esso sup.te. E successivamente si benignò incaricarlo di varie
altre commissioni, e di unirlo spesso agli stessi Direttori nell'esecuzion
delle medesime.
Queste attestazioni che si degnò V. M. fare al sup.te la condotta
illibata da esso tenuta in ogni circostanza, e precise nelle ultime, il
merito che colle sue opere si ha procurato presso V. M. e la costante
riputazione che gode presso tutti gl'intendenti della Pittura, tanto na-
zionali, che esteri lo rendono animato ad implorare dalla Vostra So-
vrana Clemenza la suddetta vacante piazza di uno dei Direttori della
R. Acc.a di Pittura. Ricorre quindi a V. M. e la supplica degnarsi
conferirgli la sud. piazza di Direttore. E l'avrà a grazia ut Deus.
[Ottobre 1799].
 
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