RIVISTA DI TOPOGRAFIA ED ARTE NAPOLETANA
187
anno, dalle suore s'era dato incarico al rev.do P. Teatino
D. Girolamo de Ruggiero, che aveva in conto duc. 67 (0.
Nel 1628 per fattura di altri due « reliquiarii de Santi »
si anticipavano duc. 185 (2), e duc. 70 furono pagati l'anno
appresso al ricamatore Aniello Diodato, che aveva lavo-
rato « un panno di altare di lama d'argento » (3). Altri
ducati 75 versavansi nel 1635 al rev.do P. Ordinario « per
« spenderli per paramenti di altare » (4), e nello stesso anno
l'argentiere Scipione Montorio riceveva ducati 527 « per oro,
« rame e manifattura di sei giarra con fiori d'argento per
« servitio della.chiesa » (5).
Del resto, anche per doni offerti, la clausura non era
scarsa di argenti (6). E quando per impellenti occorrenze
del regno, il governo del tempo, con real dispaccio del 4
ottobre 1794, aveva richiesto « alle chiese, luoghi pii,
« cleri e congregazioni » della città « di esibire gli argenti
« che avanzavano ai loro bisogni e al sacro culto », il mo-
nastero della Sapienza, « per mezzo del suo orefice D. Mi-
« chele Postiglione », depositava « nella regia zecca per ivi
« monetarsi » n. 28 verghe di argento « del peso di libre
« 563, once 7 0 7 ottave », alle quali era allora attribuito
il valore di duc. 7659.2 (7).
Quattro anni innanzi si ha notizia di alcune spese fatte
dalle suore « per accomodi e fabriche » occorse « dentro.
« il monastero et signanter nel muro divisorio.con quello
« di S. Antonio (8) »; e in seguito sappiamo pure che s'era
provveduto alla costruzione di una fontana nel giardino
della clausura, posta in mezzo al magnifico e grandioso
chiostro. Per quelle opere pagavansi in conto duc. 50 nel
(1) Ivi, fol. 123. Anche nel 1632 si spesero dal monastero ducati
io « per tre giarre inargentate per servitio della sagrestia ». Cit. voi.
3185, fol. 42.
(2) Cit. voi. 3184, fol. 141.
(3) Ivi, fol. 158.
(4) Cit. voi. 3185, fol. 84.
(5) Ivi.
(6) L'ill.ma donna Maria Candida Spinelli, che, come innanzi è
cennato, aveva nel 1692 donato al monastero ducati 6000, faceva nel-
l'anno 1696 lavorare « due candelieri grandi di argento, seu splen-
« dori.con spesa di ducati 7950 di suo proprio denaro », che essa
parimenti offriva al monastero a « titolo di donatione irrevocabile fra
« vivi ». Mon. soppressi, voi. 3191, fol. 610.
(7) Monasteri soppressi, vol. 3202, fol. 1248 seg. Ivi segnasi pure
che mercè istrumento per notar Angelo Scala del 15 dicembre 1794
« gli anzidetti signori Deputati in nome del publico Banco Nazionale
« ossia de' sette Banchi, che formavano un solo publico Banco, per
« esecuzione dei sovrani comandi, liberamente, col patto però della ri-
« compra quandocumque, venderono ed alienarono a beneficio del no-
ce stro monistero annui ducati 306.1.16, pagabili terziatamente alla ra-
ce gione del 4 per cento.... E questi per lo convenuto prezzo di ducati
« 7659.2 » per le anzidette n. 28 verghe di argento.
(8) Ivi, vol. 3197, ove manca la numerazione dei fogli. Anche nel
1730 furono spesi altri ducati 1000 per urgenti restauri occorrenti al
monastero, ove pericolavano « molte mura et fabriche de' dormitorii...
« con evidente pericolo di rovina ». Le suore non avendo « denaro
« pronto », chiesero alle autorità ecclesiastiche essere autorizzate a
provvedere al pagamento dei lavori eseguiti con una somma di du-
luglio del 1791 G), e nel dicembre di quell'anno altri du-
cati 49.1.12 erano soddisfatti « allo stagnato Nicola Se-
« verino per lo importo di tutti li lavori di piombo,
« ottone, stagno et altro fatto per la nuova costrutta fon-
« tana » (2).
Refettorio delle monache. Pitture della vòlta.
Ancora in appresso altri lavori vennero a compiersi;
perchè le rev.de monache con istrumento del 9 marzo
1793 avevano tolto a mutuo, fra le altre somme, ducati
1000 « per pagare gli artefici per saldo delle fabbriche ed
« altro occorso nell'interno del detto monastero » (3); il
quale più tardi risentiva danni non lievi dal tremuoto
successo in Napoli la sera del 26 luglio 1805 (4). In quel-
l'anno, fra le carte tuttora superstiti del monastero, sono
notati in esito, nel 28 ottobre, ducati 133.1.12 pagati al
muratore Domenico Marino in conto di ducati 854.1.12
« per importo delle note di apprezzi fatti dall'ingegnere
« D. Gaetano Barba per le restaurazioni della chiesa e
« monastero »; e nel 25 novembre allo stesso Marino altri
ducati 280 per « riparazioni e riedificazioni di fabbriche
« bisognate nei corpi sotterranei de' formali sistenti dentro
« di esso monastero per lo riparo de' guasti avvenuti » (5).
Del resto non andò guari e il rinomato monastero della
Sapienza, ove nel 1799 una parte delle profughe monache
di S. Gaudioso era stata raccolta (6), subiva la stessa sorte
cati 1500 depositata « in Banco da molto tempo », e condizionata per
« farsene compra per essere denaro di elemosina dotale ». Ivi, vol.
3D3, fo1- 88 seg.
(1) Cit. vol. 3197.
(2) Ivi.
(3) Le suore presero ad imprestito ducati 8000, dei quali, tolti i
detti ducati 1000, dovevano spendersi ducati 5500 per restauri ad una
casa del pio luogo, e i rimanenti ducati 1500 per estinguere altri de-
biti. Processi antichi, pandetta nuova, n. 2, n. 1056-6, fol. 2.
(4) Pei danni cagionati alla città, vedi il Poli, Memoria sul tre-
muoto del 26 luglio 1805.
(5) Cit. vol. 3197. Altri ducati 100 furono pagati nell'aprile 1807
« per conto de' lavori di fabriche fatte per servizio del monastero ». Ivi.
(6) Filangieri, Doc. etc., vol. IV, p. 412.
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anno, dalle suore s'era dato incarico al rev.do P. Teatino
D. Girolamo de Ruggiero, che aveva in conto duc. 67 (0.
Nel 1628 per fattura di altri due « reliquiarii de Santi »
si anticipavano duc. 185 (2), e duc. 70 furono pagati l'anno
appresso al ricamatore Aniello Diodato, che aveva lavo-
rato « un panno di altare di lama d'argento » (3). Altri
ducati 75 versavansi nel 1635 al rev.do P. Ordinario « per
« spenderli per paramenti di altare » (4), e nello stesso anno
l'argentiere Scipione Montorio riceveva ducati 527 « per oro,
« rame e manifattura di sei giarra con fiori d'argento per
« servitio della.chiesa » (5).
Del resto, anche per doni offerti, la clausura non era
scarsa di argenti (6). E quando per impellenti occorrenze
del regno, il governo del tempo, con real dispaccio del 4
ottobre 1794, aveva richiesto « alle chiese, luoghi pii,
« cleri e congregazioni » della città « di esibire gli argenti
« che avanzavano ai loro bisogni e al sacro culto », il mo-
nastero della Sapienza, « per mezzo del suo orefice D. Mi-
« chele Postiglione », depositava « nella regia zecca per ivi
« monetarsi » n. 28 verghe di argento « del peso di libre
« 563, once 7 0 7 ottave », alle quali era allora attribuito
il valore di duc. 7659.2 (7).
Quattro anni innanzi si ha notizia di alcune spese fatte
dalle suore « per accomodi e fabriche » occorse « dentro.
« il monastero et signanter nel muro divisorio.con quello
« di S. Antonio (8) »; e in seguito sappiamo pure che s'era
provveduto alla costruzione di una fontana nel giardino
della clausura, posta in mezzo al magnifico e grandioso
chiostro. Per quelle opere pagavansi in conto duc. 50 nel
(1) Ivi, fol. 123. Anche nel 1632 si spesero dal monastero ducati
io « per tre giarre inargentate per servitio della sagrestia ». Cit. voi.
3185, fol. 42.
(2) Cit. voi. 3184, fol. 141.
(3) Ivi, fol. 158.
(4) Cit. voi. 3185, fol. 84.
(5) Ivi.
(6) L'ill.ma donna Maria Candida Spinelli, che, come innanzi è
cennato, aveva nel 1692 donato al monastero ducati 6000, faceva nel-
l'anno 1696 lavorare « due candelieri grandi di argento, seu splen-
« dori.con spesa di ducati 7950 di suo proprio denaro », che essa
parimenti offriva al monastero a « titolo di donatione irrevocabile fra
« vivi ». Mon. soppressi, voi. 3191, fol. 610.
(7) Monasteri soppressi, vol. 3202, fol. 1248 seg. Ivi segnasi pure
che mercè istrumento per notar Angelo Scala del 15 dicembre 1794
« gli anzidetti signori Deputati in nome del publico Banco Nazionale
« ossia de' sette Banchi, che formavano un solo publico Banco, per
« esecuzione dei sovrani comandi, liberamente, col patto però della ri-
« compra quandocumque, venderono ed alienarono a beneficio del no-
ce stro monistero annui ducati 306.1.16, pagabili terziatamente alla ra-
ce gione del 4 per cento.... E questi per lo convenuto prezzo di ducati
« 7659.2 » per le anzidette n. 28 verghe di argento.
(8) Ivi, vol. 3197, ove manca la numerazione dei fogli. Anche nel
1730 furono spesi altri ducati 1000 per urgenti restauri occorrenti al
monastero, ove pericolavano « molte mura et fabriche de' dormitorii...
« con evidente pericolo di rovina ». Le suore non avendo « denaro
« pronto », chiesero alle autorità ecclesiastiche essere autorizzate a
provvedere al pagamento dei lavori eseguiti con una somma di du-
luglio del 1791 G), e nel dicembre di quell'anno altri du-
cati 49.1.12 erano soddisfatti « allo stagnato Nicola Se-
« verino per lo importo di tutti li lavori di piombo,
« ottone, stagno et altro fatto per la nuova costrutta fon-
« tana » (2).
Refettorio delle monache. Pitture della vòlta.
Ancora in appresso altri lavori vennero a compiersi;
perchè le rev.de monache con istrumento del 9 marzo
1793 avevano tolto a mutuo, fra le altre somme, ducati
1000 « per pagare gli artefici per saldo delle fabbriche ed
« altro occorso nell'interno del detto monastero » (3); il
quale più tardi risentiva danni non lievi dal tremuoto
successo in Napoli la sera del 26 luglio 1805 (4). In quel-
l'anno, fra le carte tuttora superstiti del monastero, sono
notati in esito, nel 28 ottobre, ducati 133.1.12 pagati al
muratore Domenico Marino in conto di ducati 854.1.12
« per importo delle note di apprezzi fatti dall'ingegnere
« D. Gaetano Barba per le restaurazioni della chiesa e
« monastero »; e nel 25 novembre allo stesso Marino altri
ducati 280 per « riparazioni e riedificazioni di fabbriche
« bisognate nei corpi sotterranei de' formali sistenti dentro
« di esso monastero per lo riparo de' guasti avvenuti » (5).
Del resto non andò guari e il rinomato monastero della
Sapienza, ove nel 1799 una parte delle profughe monache
di S. Gaudioso era stata raccolta (6), subiva la stessa sorte
cati 1500 depositata « in Banco da molto tempo », e condizionata per
« farsene compra per essere denaro di elemosina dotale ». Ivi, vol.
3D3, fo1- 88 seg.
(1) Cit. vol. 3197.
(2) Ivi.
(3) Le suore presero ad imprestito ducati 8000, dei quali, tolti i
detti ducati 1000, dovevano spendersi ducati 5500 per restauri ad una
casa del pio luogo, e i rimanenti ducati 1500 per estinguere altri de-
biti. Processi antichi, pandetta nuova, n. 2, n. 1056-6, fol. 2.
(4) Pei danni cagionati alla città, vedi il Poli, Memoria sul tre-
muoto del 26 luglio 1805.
(5) Cit. vol. 3197. Altri ducati 100 furono pagati nell'aprile 1807
« per conto de' lavori di fabriche fatte per servizio del monastero ». Ivi.
(6) Filangieri, Doc. etc., vol. IV, p. 412.