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le quali divennero tanti crateri, due nell’
interno del cono principale e sei ester-
namente. Nel 1822se ne aprì unanona,
e ben presto impetuoso torrente di fuoco
investì Resina, passando la lava del
1810. Quell’anno seguirono due eru-
zioni, o, a meglio dire., quella di gen-
naio non fu che il preludio di quella di
ottobre. Il dì 20 di questo mese s’udi-
rono scosse di termuoto : il dì 21 a mezza
notte enormi masse di fuoco balenarono
in aria all’altezza di più di 2000 piedi ,
mentrechè piogge di nera cenere atter-
riva gli abitanti di Bosco Trecase e di
Ottajano. La parte del cratere di contro
a Torre dei Greco non cessò di eruttar
fuoco : quando la lava ristavasi cresceva
l’intensità del fumo, e quando quello di-
minuiva riprincipiava ilsuo corso. 1127
alcuni torrenti d’acqua trasportarono
via le ceneri e inondarono i vicini paesi,
l’aria atmosferica sì carica di elettricità,
che ne uscivano frequenti lampi, accom-
pagnali da fortissimi tuoni, diversi da
quelli che s’odono, ed impongono nelle
tempeste : non aveano nè eco, nè pro-
lungazione : le folgori erano deboli, e ve-
deansi serpeggiare nei mezzo di densis-
simo fumo, rapidamente segnare un solco
di fuoco, descrivendo per diversi angoli
quattro o cinque porzioni di linea reità.
Questi fenomeni tenevano occup ita in
Napoli la folla de curiosi, salili su’ter-
razzi delle case a contemplare la sce-
na d’orrore; la natura era in combus-
tione.
Due volte in otto giorni caddero
piogge di ceneri : Nella prima rosse ;
nella seconda bianche. Con tutto ciò in
Napoli non ebbesi spavento veruno. Ma
cosìnon avenne alla Torre del Greco.In
questo sventurato villaggio, più esposto
di qualunque altro, gli abitanti stanno
sempre apparecchiati a fuggire ad ogni
eruzione un poca grave. Il cratere can-
giò forma dalla parte meridionale, e la
sua altezza diminuì di alcune centina-
ia di piedi : i lati orientale e occiden-
tale trovaronsi alzati quasi dugento;
mentre la profondità ne presentava otto-
cento.
Nel marzo 1827 un picciolo cono for-
mato nel fondo della voragine, lanciò
un poco di lava e poseguì fino al 1830
con più o meno di forza. Nel novembre
l’eruzione divenne violentissima, e sgor-
garono rivi di fuoco dalla base del cono.
Formaronsi altri cinqucpiùpiccioli coni,
colorati di tutte le tinte del torchino, del
en parut une neuvième, et aussitôt, tor-
rent impétueux, la lave se jeta sur Ré-
sina qu elle investit et alla plus loin que
celle de 1810. Cette même année vit deux
autres éruptions, ou plutôt celle de jan-
vier fut le prélude de l’éruption d’octo-
bre. Le 20 de ce mois, la terre fut forte-
ment agitée; le 21, dans la nuit, des mas-
ses énormes de feu s’élevèrent à plus de
650 mètres de hauteur, tandis qu’une
pluie de cendres répandait l’épouvante
parmi les habitants de Bosco Trécase et
d Ottajano. La partie du cratère, qui est
en face de Torre del Greco, ne cessa de
vomir du feu. La lave et les tourbillons
de fumée augmentaient et diminuaient
alternativement pendant plusieurs jours.
Le 27, des torrents d’eau emportant les
cendres qu’ils rencontraient, envahirent
les terres voisines et les inondèrent. L’at-
mosphère était tellement chargée d’élec-
tricité qu’il parlait à chaque instant des
éclairs et des coups de tonnerre, non pas
comme ceux qui éclatent dans les tempê-
tes, mais sourds et sans retentissement.
On voyait le fluide électrique serpenter
au milieu de l’épaisse fumée, tracer ra-
pidement un sillon de feu et des lignes
droites coupées irrégulièrement à angles
inégaux. A Naples, on se portait sur les
terrasses des maisons pour admirer ces
phénomènes et cette scène d’horreur. C’é¬
tait le tableau d’un embrâsement géné-
ral. Deux fois, en huit jours, il tomba
une pluie de cendres ; les premières
étaient rouges, les secondes blanches.
Naples ne courut aucun danger, mais il
n’en fut pas de même de la Torre del
Greco. Dans ce malheureux village, le
plus exposé aux atteintes du volcan, les
habitantssetenaient toujours prêts à fuir
dès que l’éruption prenait un caractère
alarmant. Le cratère changea de forme
vers la partie méridionale. La cime s’a¬
baissa d’une centaine de mètres ; les flam-
mes, au contraire, à l’est et à l’ouest, se
trouvaient plus élevées de 68 mètres envi-
ron, tandis que le fond du cratère avait
260 métrés. Au mois de mars 1827, un
petit cône, qui s’était formé dans l’inté-
rieur du gouffre, lança un peu de lave et
continua à en vomir, tantôt plus, tantôt
moins, jusqu’en 1830.
Vers la fin de celte année, l’éruption
devint extrêmement violente. Des tor-
rents de feu sortirent de la base du cône,
et cinq petits cônes se dressèrent sur les
parois extérieures de la montagne, en of-
frant une variété singulière de teintes de
bleu, de vert et de jaune. Au milieu de
janvier 1831, la lave était entièrement
refroidie, bien que trois nouveaux cônes
n’eussent pas cessé d’en fournir. Le 22
août, il se forma quatre petits cônes, et
successivement jusqu’à dix, tous en acti-
and six at the exterior. In 1822 a
ninth appeared, and an impetuous tor-
rent of lava invested Resina, passing
that of 1810. In this year two other
eruptions were witnessed, or rather
that of january was the prelude to that
of October, on the 20st of this month
the earth was violently agitated. During
the night of the 21th enormous masses
of fire rose in the air, to the height of
2,000 feet, while a shower of ashes
spread terror and dismay amongst the
inhabitants of Bosco Trecase and Otta-
jano. The part of the crater which faces
Toi re del Greco incessantly vomited fire,
and the lava and clouds of smoke al-
ternately augmented and decreased for
several days. The 27 th torrents of water
carrying the ashes in their course, in-
vaded and inundated the neighbouring
country. The atmosphere was so char-
ged with electricity that repealed light-
ning flashed in the air accompanied by
peals of thunder; not such as we hear
in tempests, but causing a hollow sound
without echo. The electric fluid shot in
winding forms across the thick smoke ;
rapidly tracing a flash of fire, and lines
of light irregularly cut in unequal
angles. A crowd of curious attracted
by these phenomena assembled on the
terraces of the houses of Naples to con-
template this imposing scene of nature
convulsed in a general conflagration.
Twice in eight days a shower of ashes
fell, the first of which were red , the
second white, Naples was in no danger
but it was not the same with Torre del
Greco. In this unfortunate village, more
exposed than any other, the inhabitants
were always prepared for flight; when-
ever an eruption assumed an alarming
aspect. The crater changed its form on
the southern side, its height decreased
some hundred feet: the eastern and
western sides were more elevated by
two hundred feet, while the depth was
eight hundred. In the month of march
1827, a little cone formed in the inte-
rior of the gulf, projected a small quan-
tity of lava, and thus continued with
more or less force till 1830.
towards the end of that year the
eruption became extremely "violent,
torrents of fire issued from the basis of
the cone, and five smaller ones were
raised on the exterior of the mountain ;
offering a singular variety of tints, of
blue, green and yellow, about the
middle of january 1831, the lava was
entirely cooled, Although three new
coneshad not ceased to furnish volcanic
matter, on the 22nd four small cones
were formed, which number increased
to ten, al! of which were in activity.
le quali divennero tanti crateri, due nell’
interno del cono principale e sei ester-
namente. Nel 1822se ne aprì unanona,
e ben presto impetuoso torrente di fuoco
investì Resina, passando la lava del
1810. Quell’anno seguirono due eru-
zioni, o, a meglio dire., quella di gen-
naio non fu che il preludio di quella di
ottobre. Il dì 20 di questo mese s’udi-
rono scosse di termuoto : il dì 21 a mezza
notte enormi masse di fuoco balenarono
in aria all’altezza di più di 2000 piedi ,
mentrechè piogge di nera cenere atter-
riva gli abitanti di Bosco Trecase e di
Ottajano. La parte del cratere di contro
a Torre dei Greco non cessò di eruttar
fuoco : quando la lava ristavasi cresceva
l’intensità del fumo, e quando quello di-
minuiva riprincipiava ilsuo corso. 1127
alcuni torrenti d’acqua trasportarono
via le ceneri e inondarono i vicini paesi,
l’aria atmosferica sì carica di elettricità,
che ne uscivano frequenti lampi, accom-
pagnali da fortissimi tuoni, diversi da
quelli che s’odono, ed impongono nelle
tempeste : non aveano nè eco, nè pro-
lungazione : le folgori erano deboli, e ve-
deansi serpeggiare nei mezzo di densis-
simo fumo, rapidamente segnare un solco
di fuoco, descrivendo per diversi angoli
quattro o cinque porzioni di linea reità.
Questi fenomeni tenevano occup ita in
Napoli la folla de curiosi, salili su’ter-
razzi delle case a contemplare la sce-
na d’orrore; la natura era in combus-
tione.
Due volte in otto giorni caddero
piogge di ceneri : Nella prima rosse ;
nella seconda bianche. Con tutto ciò in
Napoli non ebbesi spavento veruno. Ma
cosìnon avenne alla Torre del Greco.In
questo sventurato villaggio, più esposto
di qualunque altro, gli abitanti stanno
sempre apparecchiati a fuggire ad ogni
eruzione un poca grave. Il cratere can-
giò forma dalla parte meridionale, e la
sua altezza diminuì di alcune centina-
ia di piedi : i lati orientale e occiden-
tale trovaronsi alzati quasi dugento;
mentre la profondità ne presentava otto-
cento.
Nel marzo 1827 un picciolo cono for-
mato nel fondo della voragine, lanciò
un poco di lava e poseguì fino al 1830
con più o meno di forza. Nel novembre
l’eruzione divenne violentissima, e sgor-
garono rivi di fuoco dalla base del cono.
Formaronsi altri cinqucpiùpiccioli coni,
colorati di tutte le tinte del torchino, del
en parut une neuvième, et aussitôt, tor-
rent impétueux, la lave se jeta sur Ré-
sina qu elle investit et alla plus loin que
celle de 1810. Cette même année vit deux
autres éruptions, ou plutôt celle de jan-
vier fut le prélude de l’éruption d’octo-
bre. Le 20 de ce mois, la terre fut forte-
ment agitée; le 21, dans la nuit, des mas-
ses énormes de feu s’élevèrent à plus de
650 mètres de hauteur, tandis qu’une
pluie de cendres répandait l’épouvante
parmi les habitants de Bosco Trécase et
d Ottajano. La partie du cratère, qui est
en face de Torre del Greco, ne cessa de
vomir du feu. La lave et les tourbillons
de fumée augmentaient et diminuaient
alternativement pendant plusieurs jours.
Le 27, des torrents d’eau emportant les
cendres qu’ils rencontraient, envahirent
les terres voisines et les inondèrent. L’at-
mosphère était tellement chargée d’élec-
tricité qu’il parlait à chaque instant des
éclairs et des coups de tonnerre, non pas
comme ceux qui éclatent dans les tempê-
tes, mais sourds et sans retentissement.
On voyait le fluide électrique serpenter
au milieu de l’épaisse fumée, tracer ra-
pidement un sillon de feu et des lignes
droites coupées irrégulièrement à angles
inégaux. A Naples, on se portait sur les
terrasses des maisons pour admirer ces
phénomènes et cette scène d’horreur. C’é¬
tait le tableau d’un embrâsement géné-
ral. Deux fois, en huit jours, il tomba
une pluie de cendres ; les premières
étaient rouges, les secondes blanches.
Naples ne courut aucun danger, mais il
n’en fut pas de même de la Torre del
Greco. Dans ce malheureux village, le
plus exposé aux atteintes du volcan, les
habitantssetenaient toujours prêts à fuir
dès que l’éruption prenait un caractère
alarmant. Le cratère changea de forme
vers la partie méridionale. La cime s’a¬
baissa d’une centaine de mètres ; les flam-
mes, au contraire, à l’est et à l’ouest, se
trouvaient plus élevées de 68 mètres envi-
ron, tandis que le fond du cratère avait
260 métrés. Au mois de mars 1827, un
petit cône, qui s’était formé dans l’inté-
rieur du gouffre, lança un peu de lave et
continua à en vomir, tantôt plus, tantôt
moins, jusqu’en 1830.
Vers la fin de celte année, l’éruption
devint extrêmement violente. Des tor-
rents de feu sortirent de la base du cône,
et cinq petits cônes se dressèrent sur les
parois extérieures de la montagne, en of-
frant une variété singulière de teintes de
bleu, de vert et de jaune. Au milieu de
janvier 1831, la lave était entièrement
refroidie, bien que trois nouveaux cônes
n’eussent pas cessé d’en fournir. Le 22
août, il se forma quatre petits cônes, et
successivement jusqu’à dix, tous en acti-
and six at the exterior. In 1822 a
ninth appeared, and an impetuous tor-
rent of lava invested Resina, passing
that of 1810. In this year two other
eruptions were witnessed, or rather
that of january was the prelude to that
of October, on the 20st of this month
the earth was violently agitated. During
the night of the 21th enormous masses
of fire rose in the air, to the height of
2,000 feet, while a shower of ashes
spread terror and dismay amongst the
inhabitants of Bosco Trecase and Otta-
jano. The part of the crater which faces
Toi re del Greco incessantly vomited fire,
and the lava and clouds of smoke al-
ternately augmented and decreased for
several days. The 27 th torrents of water
carrying the ashes in their course, in-
vaded and inundated the neighbouring
country. The atmosphere was so char-
ged with electricity that repealed light-
ning flashed in the air accompanied by
peals of thunder; not such as we hear
in tempests, but causing a hollow sound
without echo. The electric fluid shot in
winding forms across the thick smoke ;
rapidly tracing a flash of fire, and lines
of light irregularly cut in unequal
angles. A crowd of curious attracted
by these phenomena assembled on the
terraces of the houses of Naples to con-
template this imposing scene of nature
convulsed in a general conflagration.
Twice in eight days a shower of ashes
fell, the first of which were red , the
second white, Naples was in no danger
but it was not the same with Torre del
Greco. In this unfortunate village, more
exposed than any other, the inhabitants
were always prepared for flight; when-
ever an eruption assumed an alarming
aspect. The crater changed its form on
the southern side, its height decreased
some hundred feet: the eastern and
western sides were more elevated by
two hundred feet, while the depth was
eight hundred. In the month of march
1827, a little cone formed in the inte-
rior of the gulf, projected a small quan-
tity of lava, and thus continued with
more or less force till 1830.
towards the end of that year the
eruption became extremely "violent,
torrents of fire issued from the basis of
the cone, and five smaller ones were
raised on the exterior of the mountain ;
offering a singular variety of tints, of
blue, green and yellow, about the
middle of january 1831, the lava was
entirely cooled, Although three new
coneshad not ceased to furnish volcanic
matter, on the 22nd four small cones
were formed, which number increased
to ten, al! of which were in activity.