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Der Sturm: Monatsschrift für Kultur und die Künste — 19.1928-1929

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Heft 9
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Umani, Giorgio: Tendenze originali della letteratura italiana: Gruppo di Lucerna
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https://doi.org/10.11588/diglit.47219#0148

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Tendenze originali della letteratura italiana

Gruppo di Lucerna
GIORGIO UMANI
GIORGIO UMANI di Ancona (Marche) e, tra
i giovani poeli italiani, quello forse ehe in
piü breve temo ha fermato su di se la piü
grande attenzione.
Poeta raccolio e profondo, egli con le sue
liriche pudiche d’aggeitivi e dal ritmo aliissimo
e lento, perviene partendo per lo piü da
spunti tenuissimi e contingenii a detiare
parole fafali.
Non una domanda infatti egli si pone, non
un brivido lo scuoie, ehe non adombrino
una questione di vita o die morte per lo
spiriiio e quindi per l’umanitä. Da ciö la
suggesiivitä della sua lirica e la vasiitä del
suo mondo poetico inconfondibilmente
personale.
Le sue opere die poesia sono : Dio (poe-
metto 1925), II Canto delle lacrime (poemetto
1926), Parabole gnostiche (liriche 1926)
II volto nemico (liriche 1928).
TRITTICO
11 volto di Satana
Conosco tre cose indomabili
ehe serbano intatta la sagoma vertiginosa
dell’onnipotenza: l’arcata dell’onda, l’ardita
carena del monte,
la curva cesarea scolpita
da questo tuo seno, Giovanna.
E tre sono gli inni al cui ritmo veloce sussulta
e s’adegua il mio cuore:
la sinfonia delirante degli astri

ehe in luce ragionan d’amore; l’assidua
carezza
del Mare alla succube Terra,
e l’inno di gloria ehe sale all’augusta Bellezza
da questo tuo seno, Giovanna.
E tre sono ancora gli altari
dinanzi a cui sosto in ginocchio tremando:
la culla ehe placa i vagiti
con cui saluiiamo nascendo quest’arida vita,
la tomba ehe vela la meta dell’ultima gita
e un altro ehe pare suggelli una muia
condanna
del Fato: Non devi sperare!
E questo e il tuo seno Giovanna!
II volto di Lucifero
Morire, se il prezzo e morirne!
Ma voglio sapere ehe sia quest’abisso di luce
e d’orrore ove nacqui.
Ma voglio saper ehe viaggio
m’attende. Sapere in ehe cieli il canuto
rovaio
rapisce la gioia ehe ride
nell’albe di maggio.
Saper la parola ehe suscita e uccide!
La vita, ehe tu soffri in pace, io la voglio
piegare
con mano possente e orgogliosa.
M’intendi ?
La mano ehe inerte riposa
non sa se impigrisce sul fango
o sull’or o; non sa se la tocca
un nodo di serpi o la tua
soavissima bocca.

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