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Napoli nobilissima — 1.1892

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L’idea di ristampare integralmente la Napoli nobilissima è nata nell’editore dalla sua lunga espe-
rienza di libraio al corrente del progressivo rarefarsi della rivista e della conseguente affannosa ri-
cerca di collezioni complete. Ma egli non ritiene di essersi con ciò limitato alla pratica oggi così diffusa
di procurare ristampe di testi rari per la gioia dei bibliofili; ma anche pensa, se non s’illude, di aver
reso un servigio alla cultura napoletana.
Non v’è chi non sappia quanto la Napoli nobilissima abbia contribuito alla conoscenza della
topografia, dell’arte e della storia napoletana. Non v’è libro o contributo moderno che non abbia
dovuto attingere alla fonte inesauribile della veneranda rivista. Essa è una summa di quanto si andò
riscoprendo e investigando sulla storia di Napoli: argomenti poco noti, di scarsa bibliografia, affidati
più alla tradizione orale che a copia di documenti, trovarono in questa rivista una sistemazione plau-
sibile, una discussione serena, il conforto delle fonti più attendibili che esistessero.
I tempi erano dunque maturi perchè la famosa rivista uscisse dagli scaffali dell’antiquario
- dove spesso gli esemplari presentano inevitabili mutilazioni - per appartenere a quanti amano e stu-
diano le cose di Napoli. Le difficoltà da vincere non sono state poche: dalla impossibilità di risalire
alle fonti iconografiche originali alla scelta degli elementi tipografici, alla decisione sulla opportu-
nità o meno di riprodurre il testo col sistema anastatico o con una nuova composizione. Il frutto di
queste considerazioni è ora presentato ai Lettori: si è scelta la via di mezzo, come la più adeguata
per dare un certo « sapore » di fascino ad un soggetto così illustre ed ormai mitizzato, e nel contempo
per offrire una chiara leggibilità di consultazione.
L’intento qui dichiarato spiega quindi, e giustifica anche, il perchè delle illustrazioni talvolta
oscure: esse hanno valore documentario, sono tratte da clichés, eseguiti su un esemplare originale
della rivista, appartenenti al periodo in cui le cliscerie facevano in Italia i primi passi.
Ecco dunque la ristampa, che qui si presenta in ogni particolare, delle 15 annate originali, e ag-
giuntavi la ripresa di Riccardo Ricciardi. Al quale illustre amico l’editore presenta i suoi affettuosi
ringraziamenti per i consigli che gli ha chiesti e di cui s’è giovato.
Arturo Beri s io

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