Napoli nobilissima
RIVISTA DI TOPOGRAFIA ED ARTE NAPOLETANA
SOMMARIO DEL 6 FASCICOLO — VOL. I.
Il Palazzo e il giardino della Duchesca. A. Colombo.
Il Sepolcro di Antonia Caudino in S. Chiara, C. Ricci.
Pizzofalcone il. G. Ceci.
Cavagni contro Fontana I. A. Miola.
Il Bassorilievo della “ Morte „ a S. Pietro Martire. L. de
la Ville sur Yllon.
Le Fontane di Napoli: Formelle. L. Conforti.
Notizie di antichità scoperte nella città di Napoli. 1889-
90-91. V. S.
Notizie ed osservazioni. Don Fastidio.
Da libri e periodici. Don Ferrante.
j——;..j. -» ■» ■» -%■*-
IL PALAZZO
E IL GIARDINO DELLA DUCHESCA (0
I.
I .e nuove strade che, comprese nel piano di risana-
mento, apronsi ora dalla Piazza della Ferrovia, attraver-
sano ed in parte trasformano una contrada di Napoli, che
non è priva di storiche ricordanze. Ivi, nel 1487, Alfonso
d’Aragona, Duca di Calabria, figliuolo del I Ferdinando,
fece costruire quel palagio che da lui prese il nome di
Duchesca, del quale fu architetto il celebre Giuliano da
Maiano. L’edificio surse nelle vicinanze di Castel Capuano
(1) Oltre a qualche nota apposta al presente scritto, per altra do-
cumentazione rimando il lettore al mio lavoro: Il Palazzo e il Giar-
dino della Duchesca dal 1487 al 1760, pubblicato nei? Archivio Storico
per le Province Napoletane, anno 1884, voi. IX, 563 sgg.
a fronte a lo giardino grande, e propriamente in quello spa-
zio che, parte dalla vasta regione anticamente detta castra
vetera o Campus Neapolis, rimase rinserrato fra S. Caterina
a Formelle, Castel Capuano e le nuove mura costruite nel
1484, ed ove era un orto, di cui ci avanza notizia sin dal-
l’anno 1481, come proprietà del Duca Alfonso di Calabria.
Deve credersi, però, che il palagio non bastasse ad ac-
cogliere la numerosa Corte del Duca; perchè si sa che
subito dopo procurò di sloggiare le monache dal vicino
convento di S. Maria Maddalena, per aggregarlo al nuovo
edificio. E vincendo pure ogni loro opposizione, e in ul-
timo scacciandole per forza, le fece trasferire nel chiostro
di S. Caterina a Formelle.
Sappiamo dal Summonte che a fronte del palagio ducale
fu scolpita in marmo una iscrizione, che era questa :
ALPHONSUS FERD. REGIS FIL. ARAGONIUS; DUX
CALABR. GENIO DOMUM HANC CUM FONTE, ET
BALNEO DICAVIT, HIPPODROMUM CONSTITUIT;
GESTATIONES HORTIS ADIECIT, QUAS MYRTIS CITRO-
RUMQUE NEMORIBUS EXORNATAS SALUTI SOSPITAE,
AC VOLUPTATI PERPET. CONSECR.
Sappiamo pure che dentro v’erano stanze, tra le quali
anticamera, saletta, e altre camere nel giardino; e poi ba-
gni con vasche di marmo ornate delle armi aragonesi. È
noto del pari che Galvano di Padova dipinse una sala e
le logge presso il giardino; e lavori in pittura eseguirono
ancora Giacomo Parmense e Luigi della Bella (x). Altri par-
ticolari ci porge un cronista venuto in Napoli al tempo di
(1) Barone, Le Cedole di Tesoreria {Arch. Stor. Nap., IX, 622, 623).
RIVISTA DI TOPOGRAFIA ED ARTE NAPOLETANA
SOMMARIO DEL 6 FASCICOLO — VOL. I.
Il Palazzo e il giardino della Duchesca. A. Colombo.
Il Sepolcro di Antonia Caudino in S. Chiara, C. Ricci.
Pizzofalcone il. G. Ceci.
Cavagni contro Fontana I. A. Miola.
Il Bassorilievo della “ Morte „ a S. Pietro Martire. L. de
la Ville sur Yllon.
Le Fontane di Napoli: Formelle. L. Conforti.
Notizie di antichità scoperte nella città di Napoli. 1889-
90-91. V. S.
Notizie ed osservazioni. Don Fastidio.
Da libri e periodici. Don Ferrante.
j——;..j. -» ■» ■» -%■*-
IL PALAZZO
E IL GIARDINO DELLA DUCHESCA (0
I.
I .e nuove strade che, comprese nel piano di risana-
mento, apronsi ora dalla Piazza della Ferrovia, attraver-
sano ed in parte trasformano una contrada di Napoli, che
non è priva di storiche ricordanze. Ivi, nel 1487, Alfonso
d’Aragona, Duca di Calabria, figliuolo del I Ferdinando,
fece costruire quel palagio che da lui prese il nome di
Duchesca, del quale fu architetto il celebre Giuliano da
Maiano. L’edificio surse nelle vicinanze di Castel Capuano
(1) Oltre a qualche nota apposta al presente scritto, per altra do-
cumentazione rimando il lettore al mio lavoro: Il Palazzo e il Giar-
dino della Duchesca dal 1487 al 1760, pubblicato nei? Archivio Storico
per le Province Napoletane, anno 1884, voi. IX, 563 sgg.
a fronte a lo giardino grande, e propriamente in quello spa-
zio che, parte dalla vasta regione anticamente detta castra
vetera o Campus Neapolis, rimase rinserrato fra S. Caterina
a Formelle, Castel Capuano e le nuove mura costruite nel
1484, ed ove era un orto, di cui ci avanza notizia sin dal-
l’anno 1481, come proprietà del Duca Alfonso di Calabria.
Deve credersi, però, che il palagio non bastasse ad ac-
cogliere la numerosa Corte del Duca; perchè si sa che
subito dopo procurò di sloggiare le monache dal vicino
convento di S. Maria Maddalena, per aggregarlo al nuovo
edificio. E vincendo pure ogni loro opposizione, e in ul-
timo scacciandole per forza, le fece trasferire nel chiostro
di S. Caterina a Formelle.
Sappiamo dal Summonte che a fronte del palagio ducale
fu scolpita in marmo una iscrizione, che era questa :
ALPHONSUS FERD. REGIS FIL. ARAGONIUS; DUX
CALABR. GENIO DOMUM HANC CUM FONTE, ET
BALNEO DICAVIT, HIPPODROMUM CONSTITUIT;
GESTATIONES HORTIS ADIECIT, QUAS MYRTIS CITRO-
RUMQUE NEMORIBUS EXORNATAS SALUTI SOSPITAE,
AC VOLUPTATI PERPET. CONSECR.
Sappiamo pure che dentro v’erano stanze, tra le quali
anticamera, saletta, e altre camere nel giardino; e poi ba-
gni con vasche di marmo ornate delle armi aragonesi. È
noto del pari che Galvano di Padova dipinse una sala e
le logge presso il giardino; e lavori in pittura eseguirono
ancora Giacomo Parmense e Luigi della Bella (x). Altri par-
ticolari ci porge un cronista venuto in Napoli al tempo di
(1) Barone, Le Cedole di Tesoreria {Arch. Stor. Nap., IX, 622, 623).