Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Napoli nobilissima — 1.1892

Zitierlink: 
https://digi.ub.uni-heidelberg.de/diglit/napoli_nobilissima1892/0144

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
122

NAPOLI NOBILISSIMA

e procuratore (['Isabella Pou. Questo censo fu affrancato
con istrumento del 1513 per Notar Gassuro di Napoli (* *).
Drusia morì il 22 maggio 1519, come era notato nel
Libar defunctorum del Monastero a fol. 17 t.°, notizia ripor-
tata nel volume 430, p. 571 delle carte di S. Domenico
Maggiore nell’Archivio di Stato di Napoli. Fece il testa-
mento, che non ho potuto ritrovare nelle suddette carte :
ma vi è nel voi. 610, fol. 1, una bolla del papa Leone X
in data del 15 agosto 1519, che ordina a Fra Timoteo
Priore di S. Domenico e già confessore della D.a Drusia,
di accettare ed eseguire tutto quello, che nel testamento
era disposto; cioè, fra l’altro, di celebrare 132 messe all’anno
e che dal danaro delle sue rendite si facessero scrivere e di-
pingere due salterii per uso dei frati nel Coro della Chiesa'.
che si riattasse l’infcrmeria del Convento, provvedendosi
di letti et aliis paramentis eidem infermariae necessariis e che
si spendessero in perpetuo 25 ducati all’anno per la far-
macia dei frati. Il Papa aggiunge che nessuno, neanche il
Generale dell’Ordine Domenicano, ardisse in avvenire in-
vertire in altro uso quel danaro, contrariamente a ciò che
dispose la donatrice.
Che resta ora di tutto questo nella Chiesa di S. Dome-
nico? Abolito l’Ordine Domenicano, venduti i beni, distrutta
la cappella col sepolcro nel ristauro del 1850 e trasportato
il trittico al Museo, non si celebrano più le 132 messe e
di Drusia Brancaccio non resta più altra memoria che la
leggenda in una vecchia tabella della sacrestia : Die XXII
Maji. CommemoratiodominaeDrusiaeBrancatiae benefactricis.
Ludovico De la Ville sur-Yllon.

SOMMARIO CRITICO
DELLA
STORIA DELL’ARTE NEL NAPOLETANO <’>
I.
Il Falsario.
on è possibile tentare una trattazione esatta della
storia dell’arte nelle nostre provincie, senza prima togliersi
di tra i piedi l’opera e l’autorità del falsario, dell’avvele-
natore dei fonti di questa storia, di Bernardo De Dominici,
l’autore delle Vite dei pittori scultori ed architetti napoletani.

(1) Questi documenti stanno nel cartario di San Domenico Mag.
presso la Biblioteca della Soc. Stor. Nap., voi. 2.0, numeri 118, 122,
124, 131, (Soc. St., Vili, A).
(*) Intendo riassumere in una serie di articoli la storia dell’arte
nel napoletano dal primo medioevo fino alla fine del secolo XVIII,
quale risulta dalle ultime ricerche. I lavori, cui mi riferisco, sono
quasi tutti poco accessibili, perchè o di gran mole, o troppo speciali,
o strettamente eruditi, o sparsi in riviste e giornali. Inserirò anche

— Tu uccidi un morto — mi avvertirà il colto lettore
che ricorda certo i nomi del Catalani, dello Schulz, del
Burchkardt, del Frizzoni, del Faraglia, del Filangieri, e
degli altri demolitori del De Dominici.
— Non morto abbastanza —, rispondo io, che veggo
ancora i moltissimi credenti in lui, i molti che pur rite-
nendolo uno scrittore malfido, non hanno un chiaro con-
cetto della portata di quella sua falsificazione; i non pochi
che, senza volerlo, ne sono ancora ingannati, per vie in-
dirette. E
di questi cotai son io medesmo,
al quale è capitato, una volta, di attingere da un nostro
per altro autorevole scrittore una notizia che poi m’avvidi
derivar dal De Dominici. Ed è l’ottimo Principe Filangieri,
che nel suo recente ed importantissimo Indice degli artefici,
parecchie notizie riferisce desumendole dal Lanzi, e non
s’accorge che il Lanzi copia il De Dominici, il quale, per
tal modo, cacciato dalla porta, rientra per la finestra.
Quando io guardo il grave ritratto imparruccato di que-
sto falsario — che presento qui ai lettori — mi viene


in questi articoli un certo numero di ricerche ed osservazioni mie;
quasi del tutto nuove saranno, p. es., le trattazioni dell’arte dei s.
XVII e XVIII. Questi articoli saranno accompagnati dalla riproduzione
delle principali opere d’arte delle quali si verrà discorrendo nel testo
 
Annotationen