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Napoli nobilissima — 1.1892

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RIVISTA DI TOPOGRAFIA ED ARTE NAPOLETANA

SOMMARIO DELL’n FASCICOLO — VOL. I.
Palaepolis. V. Spinazzola.
La Floridiana. IV. R. Carafa.
Poggioreale. III. A. Colombo.
La fontana di Spinacorona. L. Conforti.
La taverna del Cerriglio. V. d’Auria.
Notizie ed osservazioni. Don Fastidio.
Da libri e periodici. Don Ferrante.


PALAEPOLIS

i.
La questione va ripresa, non ostante la vetustà sua,
la poca voglia che le lunghe discettazioni possano aver
messa di udirne ancora a parlare, e, che è più, la difficoltà
di darle, al punto in cui essa è, una soluzione che abbia
la sicurezza di una verità illuminata in tutte le sue parti.
Andrebbe ripresa qui, anche solo per l’indole della nostra
rivista e per l’impegno che noi abbiam preso altra volta
coi lettori. Ma, a renderne la trattazione presso che ne-
cessaria e a darle nuova attrattiva e quasi nuova vita son
venute in questi ultimi tempi, oltre che le pagine magi-
strali con cui il Mommsen ne tocca C* 1), le varie opinioni,
in senso disparatissimo, emesse, in varii contributi portati
ad essa o anche solo di sfuggita, da alcuni scrittori di cose
nostre (2).

(1) Mommsen, C. I. L., X, p. 170 e sgg.
(2) Beloch, Campanien Topographie, Geschichte und Leben der Um-
gebung Neapels im Alterthum, Berlin, 1879, p. 61, ed Erganzungen und

Quella oggi più in voga è che Palepoli non sia mai
esistita. Nè, certo, è meraviglia che, in tempi come i no-
stri, una tale opinione, già solitaria, abbia trovato un così
gran numero di scrittori che l’abbiano abbracciata e fatta
segnacolo di una nuova èra della topografia napoletana.
Meraviglia è, invece, che alcuni se ne mostrino così scet-
tici (T), che altri abbiano tanto titubato ad abbracciarla (2 3 4),
che ci si vengano a proporre, invece, soluzioni così as-
surde (3), che non la si accetti da scrittori avvezzi a guar-
dar le ragioni critiche della storia (4).

Nachtràge zur ersten Ausgabe, Breslau, 1890. Adolfo Holm, Ricerche
sulla storia antica della Campania nell’Archivio storico per le province
napoletane, anno XI, p. 56; Enrico Cocchia, La tomba di Virgilio, con-
tributo alla topografia dell’antica città di Napoli, Torino, Loescher, 1889,
pp. 8-30.
Una monografia suH’argomento è quella del D.r Stanislao Ma-
riotti, De Palaeopoli et Mommsenis in eam animadversionibus, ma, al-
l’infuori di alcune ricerche speciali sull’uso della congiuntiva còars zac
in Strabene e della particella et nei Fasti, non guarda a fondo la que-
stione e tradisce una troppo giovanile inesperienza. La sfiorano : G. De
Blasiis, Le case de’ principi Angioini nella piazza di Castelnuovo nell’Ar-
chivio storico per le province napoletane, anno XI, p. 442; Francesco
D’Ovidio nella Nuova Antologia, voi. XV, s. Ili, 16 maggio 1888,
p. 328; Michelangelo Schifa, Il ducato di Napoli, nell’Archivio storico
etc., anno XVII, pp. 105-108.
(1) Fra questi il Capasso, che tace.
(2) Il Beloch credette già nel 1879 che Neapolis richiedesse a sè
daccanto una città vecchia che ne spiegasse il nome, e aggiunse assai
ragioni a rincalzo dell’esistenza di questa Palepoli ad occidente di Na-
poli: ch’era l’opinione del Capasso. Nel 1890 la negò recisamente.
(3) Tale noi riteniamo quella che vorrebbe veder in Palepoli la
città di Cuma e nei Palepolitani dei Fasti i Cumani.
(4) Il Capasso s’intrattiene sull’antico sito di Napoli e Palepoli (Na-
poli, 1855), ma non prese sul serio l’ipotesi, espressa la prima volta
dallo Chaupy (Decouverte de la maison de campagne d’Horace,t.I, p. 137)
e ora ringiovanita, in tutti i suoi particolari, dal Mommsen, vigorosa-
 
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