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Napoli nobilissima — 1.1892

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RIVISTA DI TOPOGRAFIA ED ARTE NAPOLETANA

I33


Scala del Palazzo Cassano.

(Da fotografia del signor Luigi Fortunato).

Da questo istituto, varie volte trasformato pei rivolgi-
menti politici del regno e pel progredire della scienza della
guerra, sono usciti i più dotti e valorosi ufficiali Napole-
tani, dai difensori di Tolone nel 1793 a quelli che mili-
tarono nella guerra del 1866, da Pietro Colletta a Nicola
Marselli (*).

Fine.

Giuseppe Ceci.

LA FLORIDIANA

ili.
La Duchessa di Floridia nella Floridiana. — Lettere inedite.
Dopo aver letta la descrizione che il cavalier Vespoli
fa della villa Floridiana, nessuno vorrà meravigliarsi che
quella fosse la dimora preferita dalla duchessa di Fioridia.
Essa vi restava tutta l’estate e la primavera e spesso vi
andava a passare qualche giorno anche durante la stagione

(1) Le vicende del Collegio della Nunziatella e dei migliori suoi al-
lievi sono state amorosamente raccolte nella citata monografia del
Ferrarseli.

invernale. Il suo reai consorte le scriveva di continuo e
s’informava amorosamente della salute di lei e di tutti i
più minuti particolari della sua vita. Il sedici settembre
del ventiquattro le dirigeva da Capodimonte la lettera che
riporto senza alterare in nulla il testo e l’ortografia :
Cara Lucia
Cattiva nottata ho passata per motivo dei nervi che mi tiravano
per tutti i versi, anche al fianco, la mattinata però grazie a Dio non
è cattiva essendo bastantemente divertito coi Beccafichi; e te ne
mando 20 presi colle reti, unitamente a buoni frutti. Spero che per-
fetta sia la tua salute, come quella della Cara Mariannina, e che
profittarete della superba giornata, io andrò a fare una visita alla
Pantera e Lioncini, e deliziarmi nella tua bella Floridiana. Vi ab-
braccio teneramente, e sono il tuo affezionatissimo
Compagno
Ferdinando B.
Questa lettera è tutta di pugno del re e scritta col
lapis. Ed in un’altra lettera, del ventidue dicembre dell’i-
stesso anno, accenna all’arrivo d’un leone destinato alla
Floridiana :
Caserta 22 dee. 24.
Mia cara Lucia
Collo spenditore nello svegliarmi ho ricevuto la tua affettuosissima
lettera scrittami prima di andare a dormire rispontiva alla mia spe-
dita col Corriere; ma non ho potuto corrispondere collo stesso, per-
chè intesa la Santa Messa, alle sette e mezza siamo andati a vedere
e pesare la Caccia di jeri. Questa faccenda è durata fino alle nove e
mezza, essendoci delli Animalucci che meritavano esser visti e rivisti,
e poi si sono accomodati in modo, che spero arrivino in buono stato
quelli che vanno a Napoli. Mi sono sbarbizzato, vestito, fatta la di-
stribuzione della Caccia, intesa la seconda Messa alle undici, e poi
incominciato a scrivere questa. A mezzogiorno abbiamo pranzato, poi
ho letto tutte le lettere venute ieri colla posta, alle tre è arrivato il
Corriere, e mi ha portata l’altra tua non meno affettuosa lettera, alla
quale continuando questa anche rispondo. Con vera consolazione ho
da ambedue rilevato che perfetta conservasi la tua salute, e quella
della cara Mariannina, e che poteste ieri fare una trottata, temo che oggi
non vi sarà riuscito. Qui interpellatamente ha diluviato quasi tutta la
giornata, ma siccome mi era prefisso riposarmi, ed ho avuto che fare,
così non mi ha fatto il menomo rincrescimento e grazie a Dio mi
sento bene. Già dal Rapporto del Porto avevo inteso l’arrivo del Pa-
drone Albano, su della di cui Filuca era imbarcato il Leone, che mi
avvisi essere arrivato, e spero possa far buona compagnia alla bella
Leonessa. Ti mando le mostre di Santo Leucio, ed una staffetta che
al mio indegno gusto parve buona.
Vi auguro una felice notte, vi abbraccio teneramente e sono il tuo
Affez.° Compagno
Ferdinando B.
Ed a proposito delle belve che si trovavano alla Fiori-
diana, ho già citato il fatto del leone che fuggì dalla gab-
bia, procurando grande spavento alla duchessa. Il re, che
in quel tempo era in viaggio per assistere al congresso di
Verona, così le scriveva da Forlì, accennando al pericolo
corso da lei :
 
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