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Napoli nobilissima — 1.1892

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RIVISTA DI TOPOGRAFIA ED ARTE NAPOLETANA

67

«... si udì che Ferdinando di Sicilia aveva tolta per
« moglie una sua soggetta, Lucia Migliaccio, vedova del
« principe di Partanna, madre di molti figli, di nobile
« stirpe, di volgare ingegno, e per antiche libidini famosa.
« Ella, moglie di altrui, piacque a Ferdinando di altra
« donna marito, ed oggi, per fortuna vedovi entrambi,
« placar vollero i rimorsi della coscienza con matrimonio
« tardivo. Lo sacrarono privatamente, come in segreto,
« nella cappella della Reggia, cinquanta giorni poi che fu

Stato (1). Per tanto, è lecito dedurre che il ricordo del do-
minio fastidioso di Maria Carolina era il solo ch’egli ser-
basse di lei.
Lady Morgan racconta pure che il re, facendo un dop-
pio raffronto fra la moglie Lucia ed il ministro Medici, fra
la moglie Carolina e il ministro Acton, esclamava : « Che
« bella cosa ! Ho una moglie che mi lascia fare tutto quello
« che voglio e un ministro che non mi lascia niente da
« fare. »



Maria Carolina negli ultimi anni della sua vita
(Da C. Lancellotti, Elogio di M. C., Napoli, 1829).

La Duchessa di Floridia
(Da una miniatura esistente nel Museo Filangieri) (*).

« nota la morte di Carolina d’Austria, durante ancora nelle
« chiese dell’isola ed in qualcuna della città per la defunta
« regina gli uffici funerei » (1).
Non solamente il matrimonio celebrato così presto dopo
la morte della regina era riprovato da tutti, ma anche la
condotta poco regolare della Migliaccio. Nè il re la rite-
neva certo una santa, nè pare facesse conto di buoni con-
sigli, perchè si racconta che alcuni suoi familiari gli mo-
strassero invano la sconvenienza di quel matrimonio. Lady
Morgan nel suo libro sull’Italia narra che, avendogli il
principe ereditario fatta qualche obbiezione al proposito e
accennato al passato della Migliaccio, il re gli rispose ri-
dendo: Pienza a mammeta, figlio mio, pienza a mammetal
Nello sposare Lucia Migliaccio Ferdinando le fece giu-
rare che ella non si sarebbe mai brigata degli affari dello

(1) Helfert, o. c., pp. 610-1 nota.

Al tempo del matrimonio del re la Fioridia, benché a-
vesse quarantaquattro anni, era ancora assai bella. Una mi-
niatura di lei sovra avorio si conserva nel museo Filan-
gieri. Un ritratto ad olio in casa Serra Gerace, ed un’altra
finissima miniatura francese mi venne fatta vedere poco
tempo fa da un antiquario. Questi ritratti debbono essere
d’un tempo assai anteriore al suo matrimonio col re, per-
chè assai diffìcile che una donna come ell’era a quaranta-
quattro anni e già madre di cinque figli (1 2) potesse conser-
varsi così bella.

(1) « Cette dame, mariée de la main gauche, n’a d’autre tìtre que
« celui de la moglie del re. » — L’Italie par Lady Morgan, trad.
frane., Bruxelles, 1825.
(*) Siamo grati al Principe G. Filangieri che ci ha permesso di trarre
copia di questa miniatura, e all’egregio artista E. Rossi che ce ne ha
favorito il bell’acquerello, che pubblichiamo.
(Nota della Redazione).
(2) I figli che ebbe con Benedetto Grifeo, Principe di Partanna, fu-
rono : Vincenzo, Giuseppe, Leopoldo, Luigi e Marianna. Giuseppe sposò
 
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