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Napoli nobilissima — 1.1892

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NAPOLI NOBILISSIMA

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pato dalla gabbia, fu ucciso a schioppettate dai guardiani,
mentre l’atterrita duchessa di Fioridia stava a mirare dalle
logge più alte del palazzo.
In una pianta topografica della villa, rilevata nel 1827,
vedo infatti segnate : una grotta dei leoni, un padiglione della
pantera, una grotta degli orsi ed un recinto dei \angrou: dei
famosi kangrou pagati con diciotto papiri d’Ercolano, con
grande scandalo di tutti gli archeologi del mondo e indi-
gnazione del Colletta che, parlando della Floridiana, dice :
« Vi si alimentavano per lussuriante grandezza i kangrou,
« animali dell’America per deformità singolari, cammi-
« nando spesso sulle zampe anteriori, e la coda lunga e
« ravvolta; e per pattovito prezzo di diciotto così oscene
« bestie, furono dati all’Inghilterra altrettanti papiri non
« ancora svolti dell’Ercolano, trattando quel cambio Sir
« William Accourt. »
Una particolareggiata descrizione della Floridiana fu stam-
pata da un cavaliere Francioni Vespoli nel 1825. È dedi-
cata a sua Eccellenza la signora Donna Caterina Branciforte,
Principessa di Bufera e Signora della terra di Niscemi ecc.
ecc. Dama di Corte con esercizio. Il cavaliere Vespoli si
esprime in uno stile eccessivamente ampolloso, e per par-
lare della villa comincia dal farci sapere che Napoli è la
capitale del regno, e una delle più celebri di tutta l’Eu-
ropa. Egli premette una lettera dedicatoria, chiamando la
principessa di Butera la più venusta e garbata dama che
siasi al mondo veduta, quella che in se riunisce
.in avvenenti spoglie
Bellissim’ alma.
Dopo la lettera, l’autore ci regala trentacinque pagine
di preambolo, e viene poi a parlare della Floridiana co-
minciando così :
Che cosa eran mai le ville dei Luculli, e de’ Poliioni in una con-
trada allora incolta, ove non pervenivasi che attraversando una grotta
angusta e fangosa, come ce la dipingon tutti gli scrittori di quei tempi ?
Potevano esse paragonarsi a questa villa, che sembra ivi fabbricata
per man delle Fate? Quante bellezze di natura e di arte radunate in
un sol luogo! Quale scuola pel pittor dei paesetti! Qual tesoro d’im-
magini pel poetai Qual sorgente di dolci sensi, di grate idee pel filo-
sofo contemplatore ed ammiratore delle variate scene della campa-
gna! Tu la diresti ’l beante incantato giardino Armida, o di Alcina.
Tutto invita a trattenersi in questa, che sembra la sponda più venu-
sta dell’isola sacra alla Dea del Piacere....
Segue una pagina d’enfatiche divagazioni e descrive
quindi la palazzina.
Un portico coperto, in costruzione, dà ingresso dalla parte occiden-
tale al Palagio. È questo ripartito in piano-terreno, e due piani nobili
con quartini superiori, divisi in due braccia di nuova costruzione, uno
a destra, l’altro a sinistra. Il primo piano nobile è formato da una
sala d’ingresso, decorata di stucchi, da una stanza a mangiare con pa-
reti e lamia in iscagliola a marmo colorato giallo di Siena, fascia

marmo argentino, zoccolo di bardiglio, e cammino di marmo statua-
rio. Nella parte sinistra il braccio, che costituisce l’appartamento d’O-
riente, è in costruzione: nel braccio a destra vi sono anticamera, ca-
mera di compagnia, camera da letto, e retrocamera di servigio. Questo
braccio è graziosamente adornato di pitture e di stucchi.
A destra della sala per mezzo di nobile vestibolo in istucco a marmo
bianco, la di cui nicchia in testa sarà decorata di un gruppo in marmo
rappresentante la Virtù premiata, per magnifica scala d’ordine dorico
in due teste di marmo a giorno, arricchite di stucchi, s’ascende al
piano nobile superiore. Esso è composto di una sala, anticamera, e gal-
leria, la quale è veramente bella e singolare per le decorazioni d’or-
dine jonico con pilastri di scagliola imitante marmo: vi si osservano
bassorilievi rappresentanti le quattro stagioni nei sopraporti, fregio in-
tagliato a giglio e corone di fiori in rilievo a giorno, cornicione rile-
vato di stucco, lamia dipinta a colori naturali con Genj intreccianti
corone e Gigli in un campo di aria, contornato da un bordo di gigli
dipinti al naturale, pareti di verde azzurro con sottoposto bordo di or-
nati, zoccolo di bardiglio, cammino, e consola di marmo con ispec-
chiere soprapposte. Nel braccio a sinistra l’appartamento d’Oriente è
in costruzione: nel braccio a destra si trovano anticamera, camera di
compagnia, camera da letto riccamente dipinta e tapezzata, e retrocamera
di servigio. Il mobile di questi due piani è magnifico, e corrispondente
all’elegantissima decorazione di tutto l’edifizio.
La galleria del piano nobile superiore ha dal lato del mezzogiorno
un lungo balcone, da cui miransi come in un ampissimo quadro i din-
torni della deliziosa Partenope, e le tante meraviglie per essa sparse.


(Da fotografia del Marchese Giuseppe de Montemayor).

Qui il cavaliere ricomincia a divagare, in modo assai
inquietante, descrivendo la veduta del golfo e delle colline,
e tira in ballo la mitologia, la storia, l’archeologia, e dopo
tre pagine ha un altro lucido intervallo, nel quale ritorna
a descrivere la palazzina:
Dalla camera a mangiare di scagliola a marmo giallo di Siena del
primo piano nobile, per mezzo di terrazzo a scala pensile anfiteatrale, a
due cordonate di marmo in quattro tese, tramezzata da riposi circo-
lari con balaustre di ferro in giro, si discende in un ripiano a livello
del pian-terreno, nel centro del quale vi è vistosa fontana a due va-
 
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