Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Napoli nobilissima — 1.1892

Zitierlink: 
https://digi.ub.uni-heidelberg.de/diglit/napoli_nobilissima1892/0161

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
RIVISTA DI TOPOGRAFIA ED ARTE NAPOLETANA

J39

zio, ed anche qualche altra cosa, che i lettori intelligen-
tissimi, sebbene numerosi, di Napoli nobilissima, compren-
deranno a volo.
La origine dei casali — dico di quelli della cui origine
si può parlare con la scorta di documenti inoppugnabili —
è dunque varia : ma in generale essi sursero od intorno ad
un santuario, od intorno ad un palazzo feudale. — Nel bivio
delle due strade, di cui una mena a Sarno, l’altra a Scafati,
nel luogo allora detto la Calcarola, Guglielmo di Nocera,
Matteo de Avitabulo e Pucio Francone di Napoli, nonché
Andrea Ferruccio di Scafati, nel 1319 chiesero a Carlo
duca di Calabria, figlio di re Roberto e suo vicario nel
Regno, il permesso di erigere una cappella sotto il titolo
della Vergine Annunziata ed un ospedale (probabilmente
in espiazione di qualche grosso fallo per il quale aveano
saputo scampare la forca!), ed ebbero per questo scopo la
concessione di quattro moggia di terra. Questo fu il pri-
mo nucleo, intorno al quale si raccolsero poi altri abita-
tori; in séguito fu edificata una torre per difendere il no-
vello casale dalle scorrerie dei pirati. E così surse Torre
Annunziata che è uno dei tanti esempli di paesi nati
all’ombra di un santuario nel medioevo. Proprio vicino a
Torre Annunziata, sotto i nostri occhi, stiamo assistendo
al sorgere di un altro paese intorno ad un altro santua-
rio : quello che ora avviene lì, dovette avvenire nel me-
dioevo nel bivio tra le due strade di Scafati e di Castel-
lammare di Stabia.
Casalnuovo, che è il casale più recente di Napoli, ci
porge l’esempio migliore dell’altro modo : nell’anno 1484
Angelo Cuomo, avendo edificato presso ad Arcora alcune
case ed un ospizio, e volendo edificare altre case ancora,
chiese ed ottenne da re Ferrante, che tutti quelli che
andassero ad abitare queste case fossero suoi vassalli e
sudditi. Casalnuovo, divenuto poi più grande, ingoiò altri
casali minori, tra’ quali il casale medesimo nel cui terri-
torio era sorto, cioè Arcora, dudum aquaeductus, detto così
dai numerosi archi sui quali l’acqua del Scrino era por-
tata a Baia, a Pozzuoli ed a Napoli, del quale acquedotto
Claudio ora non resta altro rudero che i cosiddetti Ponti
Rossi.
Un primo elenco dei casali, o meglio delle terre dei
contorni di Napoli — la denominazione casali per quel
tempo non è esatta — esistenti all’epoca più napoletana
della storia di Napoli si potrebbe ora congetturare dagli
studii recentemente terminati del Capasso sul Ducato
napoletano. Nell’«g<?r neapolitanus erano: 1. Pausilipus,
2. Foris Gryptam, 3. Suttuscaba (Soccavo), 4. Planuria,
5. Antinianum, ad illa Conitela (Conocchia), 6. Caput de
Monte, 7. Secundilianum, 8. Miana, 9. Claulalum (Chia-
iano), io. Pulbica (Polvica), 11. Balusanum, 12. Mara-
num, 13. Calbectianum (Calvizzano), 14. Granianum pictu-
lum, 15. Munianum, 16. Cuculum (Panicocoli ora Villa-
ricca), 17. Caloianum (Qualiana), 18. fulianum, 19. Ma-
litum, 20. Malitellum, 21. Carpinianum, 22. Casandrum
seu Casandrinum, 23. 5. Anthimus, 24. Fracta, 25. Gru-
mum, 26. Arcupintum, 27. Cantarellum, 28. Afraore (Afra-
gola nel quasi si fusero i due precedenti), 29. Artianum,
30. Fanceasinum, 31. Casauria, 32. 5. Petrus ad Paternum
seu Paternus ad S. Petrum, 33. Arcora, 34. Pomilianum

foris Arcora, 35. Licinianum foris Arcora, 36. Paccianum
foris Arcora. Altri, i quali poi furono casali di Napoli, si
trovavano nel distretto che formava il territorio plagiense,
chiamato anche nei documenti pars foris fluvium, dove il
fluvium è il microscopico Sebeto, fluvium per antonomasia,
cosa che fece imbrogliare maledettamente Giovanni Boc-
cacci (D<? fluminibus}, il quale, avendo inteso parlare di un
fiume nelle vicinanze di Napoli, non riuscì sulle prime a
trovarlo. Sono: 37. Quartum, 38. Gimolum (col precedente
formò San Giovanni a Teduccio), 39. Casabalera, 40. Ter-
tium, 41. Sinnum (dove ora è la Barra), 42. Ponticellum,
43. Porclanum, 44. Crambanum, 45. Capitinianum ad S. feor-
gium (questo e il precedente formarono il presente S. Gior-
gio a Cremano), 46. Portici, 47. Resina, 48. 5. Andreas
ad Sextum (dove ora è Pugliano), 49. Calastrum, 50. Sola.
Forse all’epoca ducale vi erano altri di questi gruppi
d’abitazioni, ma non essendo la loro esistenza confortata da
documenti, essi non si trovano nell’opera del Capasso.
Un secondo elenco di casali si ricava da una carta, che
contiene un ricorso dei popolari di Napoli e dei revocati
dei suoi casali circa il pagamento di alcune collette e la
decisione del tribunale della Magna Curia C1).
Quesa decisione fu spedita il 1268, ma evidentemente
i casali citati appartengono al periodo Svevo : se non che,
l’elenco non è intero, nè potea essere perchè è probabile,
che non in tutti i casali del territorio napoletano si tro-
vassero i revocati, che ricorrevano.
Invece, in un cedolare di anno incerto, ma indubbiamente
di epoca angioina, troviamo l’elenco di tutti i casali esi-
stenti in quel tempo : accanto ai nomi dei casali è notata
la rispettiva tassa ad essi imposta, ed i nomi dei collettori
deputati alla riscossione. Questa tassa, distribuita secondo
il numero dei fuochi, era una specie di tassa di famiglia :
da tale elenco quindi si potrebbe approssimativamente an-
che ricavare la popolazione dei casali a quell’epoca.
Il cedolare registra i seguenti casali: 1. Turris Octava
(detta anche Torre del Greco, dal vin greco che ivi si
produceva), 2. Resina, 3. Portici, 4. Sanctus Anellus de
Cambrano, 5. 5. Georgius, 6. S. Joannes ad Tuduczulum,
7. Casavaleria, 8. Sirinum, 9. S. Ciprianus, io. Ponticellum
magnum e parvum, 11. Tertium, 12. Porclanum, 13. S. Pe-
trus ad Paternum, 14. Porzanum, 15. Casoria, 16. Canta-
rellum, ly. Afragola, 18. Arcus Pintus, 19. Fracta Major,
20. Casandrinum, 21. Grummum, 22. Arzanum, 23. Casa-
vatore, 24. Lanzasinum, 25. Secundillyanum, 26. 5. Seven-
nus, 27. Myanella, 28. Myana, 29. Pollanella, 30. Piscinula,
31. Marianella, 32. Polvica, 33. Playanum (Chiaiano),
34. Vallisanum, 35. Turris Marani, 36. Maranum, yyy. Car-
pignanum, 38. Panicocolum, 39. Malitellum, 40. Collana
(Qualiano?), 41. Pianura, 42. Posilipum, 43. Succavus.
A questi 43 bisogna aggiungere Calbiczanum, Mugnanum
e Malitum, non saprei come omessi nel cedolare. Comples-

(1) I revocati eran coloro che per esimersi dalle fiscali imposizioni
e collette abbandonavano i loro paesi, e ciò in danno degli altri citta-
dini, i cui pesi venivano così ad essere aumentati: quindi erano richia-
mati ai loro paesi, ed erano detti revocati. Essi non voleano pagare
neanche nei paesi dove si trasferivano. Per maggiori particolari in-
torno a questo ricorso cfr. Chiarito, Contento, p. 129.
 
Annotationen