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Napoli nobilissima — 1.1892

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RIVISTA DI TOPOGRAFIA ED ARTE NAPOLETANA

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tosto che dei vivi, s’era volto da circa dieci anni agli
studii storici, con una passione giovanile, con un’energia
propria soltanto degli ingegni veramente e naturalmente
forti. E alla sua prima e stabilita reputazione, ne aveva
aggiunto — cosa che capita di rado — una seconda, in
tutto degna della prima; cosicché in lui si poteva lodare,
in pari grado il chirurgo e lo storico. I tre volumi nei
quali narrò La congiura, i processi e la pazzia di Tommaso
Campanella, i due seguenti sul Campanella nei castelli di
Napoli e di Roma, le varie altre pubblicazioni e polemiche
intorno a questo imbrogliato episodio della storia di Na-
poli del periodo viceregnale, il volume sulla Congiura di
Fra Tommaso Pignatelli, sono frutti di ricerche immense
e di critica oculata e diligente. Altri accusò queste opere
di prolissità ed eccessivo accumulamento di fatti; e il Vii-
lari ne parlò una volta come di una pura raccolta di ma-
teriale, che lo storico futuro avrebbe elaborato! Ma non
si poteva essere più ingiusti di così; e il Villari scambiava
forse quel lavoro da parrucchiere che i francesi dicono
jare il libro (il libro da leggersi dilettevolmente) col la-
voro, ben diverso, del jare la storia. Nello studio dell’Ama-
bile sul Campanella c’è tutto : raccolta e critica dei fatti,
giudizio su di essi largo, spassionato, profondo. Ma lima-
bile ebbe il torto di supporre innanzi a sé lettori pari sem-
pre allo scrittore, disposti a partecipare in qualche modo
delle sue aspre fatiche, capaci di leggere un’opera di mille
pagine di lui, che, per iscriverle, ne aveva forse letto ven-
timila. E circa agli appunti diretti alla forma del suo scri-
vere, noi, e parecchi con noi, preferiranno certo la fran-
chezza e la robustezza dello stile dell’Amabile alle leccature
e alle leziosaggini che altri ammira come arte.
Di ciò che poteva esserci di ragionevole in quelle cri-
tiche, l’Amabile trasse profitto per l’opera cui lavorò negli
ultimi tempi, e che pubblicò pochi giorni prima della sua
morte : la storia dell’inquisizione a Napoli : Il Santo Officio
dell’inquisizione di Napoli (Città di Castello, Lapi, 1892,
due volumi); ch’è certo, per l’importanza del tema, per
la serenità della trattazione, e pel garbo dell’esposizione,
la sua cosa più bella.
Ricorderemo anche, di lui, l’elevatezza del carattere, il
disinteresse, la generosità, la bontà vera ed intima? Que-
ste sue virtù erano accompagnate da una certa ruvidezza e
violenza di temperamento, che non gli scemavano la stima
di chi sa guardare oltre la scorza. Io ricordo di aver tro-
vato la fama degli scatti violenti dell’Amabile, laggiù, in
quel quieto paesello di Simancas, dove sono gli archivii
generali della Spagna, e dove l’Amabile, uno dei pochis-
simi italiani, era stato parecchie volte, e aveva studiato a
lungo. Il Direttore dell’Archivio, Don Francisco Diaz y
Sanchez — morto anche lui! — saputo ch’io ero italiano

e napoletano, mi pregò, quando fossi tornato in patria, di
salutargli il Prof. Amabile, aunque — soggiunse — es un
hombre de un cardctere muy vivol — Perchè? — io domandai,
pensando subito che aveva dovuto farne qualcuna delle
sue. — Si figuri; eravamo buoni amici; ma una volta, tra
l’altre, che un mio impiegato, che faceva una copia per suo
conto, non gli consegnò a tempo il manoscritto promesso,
mi vidi presentare a casa, di buon mattina, il Prof. Ama-
bile, che volle subito parlarmi. Io ero a letto, malato : tuve
que vestirme, a pesar de la pulmonia, e accogliere l’Ama-
bile, furente, e che parlava, nientedimeno, di voler cortar
la garganta con el bisturi a mi pobre empleadol tagliar la
gola col bisturi al mio povero impiegato!
Ed anche chi scrive queste linee, crede di essere stato
una volta mandato — come si dice — a quel paese, dal
professore Amabile; ma questo non giunse a turbargli il
sentimento di stima ed affetto che aveva per lui, anzi gli
accrebbe quasi la simpatia che per lui sentiva, a cagion
di quel fascino che i caratteri bizzarri ed originali eserci-
tano, nella monotonia e volgarità della folla e della vita
quotidiana.
*
# *
Una perdita che ci tocca anche più da vicino è quella
di Gaetano Filangieri, principe di Satriano. Egli non solo


Gaetano Filangieri
Principe di Satriano.
 
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