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Bullettino archeologico italiano — 1.1861-1862

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Heft 1 (Mai 1861)
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Gargallo-Grimaldi, Cav. Filippo: Dichiarazione delle pitture di un vaso greco inedito nel Museo Santangelo
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Minervini: Scavamenti di Pompei, [1]
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https://doi.org/10.11588/diglit.9008#0014

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figliuolo di Mirra ha già ottenuto gli affetti della se-
vera dea dello Stige.

Effigiato è Adone in atto di avvicinarsi a Proser-
pina, portando un uccello che tiensi aggrappato al-
l'indice della sua mano sinistra. Non sarebbe certa-
mente assurdo il pensare che siasi qui voluta ritrar-
re quella specie di rondine, la quale, avendo appo i
Greci il nome di adoneide, servir potea di attributo
alle immagini del giovinetto amato da Cora (1). Se
riflettiamo bensì che occorrono siffatti uccelli in molti
dipinti di vasi greci di erotico o nuziale argomento,
ci accorgerem di leggieri, che il volatile del nostro
quadro non abbia già attinenza al nome di un perso-
naggio, ma sì alla natura della scena. Or, essendo
popolare credenza tra gli Elleni che la cutrettola, a
cui diedero il nome d'Unge, potesse, per magica vir-
tù, inspirare sensi di amore (e perciò la fecero attri-
buto di Pilo che fu la dea della seduzione (2)), avrà
ad opinarsi che l'uccello in mano di Adone fosse ap-
punto la Unge, tenuta operatrice di amorose malie.

Ai piedi del seducente garzone sta una cassetta
(Xàp'vaE), che potrebb'essere quella medesima in cui
lo racchiuse Afrodite quando era bambino (3); ed ac-
canto ad essa sorgono tre pianticelle che saranno ce-
spugli di anemoni; giacché si favoleggiò di questo
fiore che fosse nato dal sangue di Adone allorché fu
morso da un inferocito cignale (4). A sinistra di
cotesti accessorj si vede un oggetto il quale, benché
rozzamente segnato, ha qualche analogia con la figu-
ra di pesce; ed, ove mai ritraesse un marino anima-
le, sarebbe come arma parlante o vocale insegna di
Adone. Imperocché si diede, in Grecia, il suo nome
ad un genere di blennii (volgarmente detti pesci topi),
ch'è riguardato come anfibio perchè uso a spiccarsi

(1) 'AòtOV/jtC yj j(EXl3wV : Esichio e 1' Etimologico grande
alla v. 'AÒCOV/JI?. É ciò sfuggito al eh. De Witte, il quale, ci-
tando gli animali omonimi di Adone ( 1. e. pp. 547-548 ), om-
melte Vadoneide.

(2) V. la dotta monografia del eh. Iahn: Peitho die Goetlin
der Veberredung: Greifsw. 1846, pp. 14 e 15.

(3) V. la già citata dichiarazione dell' anteriore pittura di
questo stesso vaso.

(4) Meandro presso lo Scoi, di Teocrito, V, 92; Ovidio Met.
X, 728 e seg.; Esichio in v. 'AvE[J.ww].

dai flutti di qualche scoglio o masso sporgente dal
mare per giacervi allo asciutto (1). Ed appunto da
ciò ebbe origine l'omonimia tra lo assirio semideo
che perpetualmente ascende dall'Orco e vi scende,
ed il blennius saliens che, assiduamente del pari, bal-
za allo aprico su rocce sovrastanti alle onde e calasi
in fondo del mare. *

CAV. FILIPPO GARGALLO-GRIMALDI

Scavamenti di Pompei.

Gli scavamenti di Pompei, che da parecchi anni
procedevano lentamente, negli ultimi mesi del 1800
può dirsi che fossero interamente cessati. Ma nell'an-
no corrente furono ricominciati con novello vigore.
La protezione del governo italiano ad una sì splendi-
da gloria di queste meridionali Provincie, il quale ac-
cordava fondi piti larghi agli scavamenti pompeiani,
venne ad accoppiarsi ad un fatto che io son lieto di
qui ricordare, perchè si riferisce ad un mio carissimo
amico e collega. Neil'attuarsi il novello organico del
Museo Nazionale e degli scavamenti di antichità, que-
st'ultima parte era messa sotto la speciale ispezione
del sig. Giuseppe Fiorelli, di cui sono ben conosciuti
gli studii sulle pompeiane antichità.Egli,come ispet-
tore degli scavamenti di Pompei, ne aveva fatto og-
getto delle sue ricerche sin dalla sua prima gioven-
tù. E poscia, anche allontanato da quei siti, che ave-
va tante volle percorsi colla passione dell'archeolo-
go, la scienza aveva profittato delle sue pubblicazio-

(1) V. nel Diction. des scienc. naturel, la v. Exocet. Questo
greco vocabolo (è^ioy.OI'Oz), che significa fuorgiacenle, fu so-
stantivamente usato a dinotare siffatto pesce, che iudicavasi
pure, ma più di rado, col proprio nome di Adone. In riguardo
poi ai luoghi di antichi scrittori che vi si riferiscono, ne furono
addotti taluni da Méziriac nello egregio Commerd. sur les épitr.
d? Ovide I, p. 363, e sono stati tutti recati dal eh. Roulcz nel
Bulle* de l'Académ. de Bruxel. Vili, N. 12, p. 8 (3).

* Presso la cassetta veggonsi due unguentarli: nell'originai
monumento da noi riscontrato, come nel nostro disegno, rima-
ne affatto indeterminato l'oggetto, che il eh. autore sospetta sia
! un blennius. (.Vola dell'Editore).
 
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