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Bullettino archeologico italiano — 1.1861-1862

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Heft 12 (Oktober 1861)
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Minervini: Nuove scavazioni di Pompei, [1]
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Minervini: Bibliografia
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https://doi.org/10.11588/diglit.9008#0104

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monumenti, e nelle parole di Tibullo: venit tacitus
fuscis circumdalus alis Somnus (lib. Il el. 1 v. 189)
ricordate già dal Quaranta (mem. della reg. accad.
Ercol. tom. II pag. 329). L'altra osservazione che
merita di essere qui fatta si è l'altitudine del gio-
vine Ipno cb'è in movimento di allontanarsi. Ciò si-
gnifica che Arianna è nel momento di destarsi all'ar-
rivo di Dioniso; e perciò questo punto è espresso in
tal modo quale la vivacissima immaginazione degli
antichi artisti poteva ritrovare.

Nel muro di fronte è un altro quadretto in massi-
ma parte svanito. Yedesi una giovanile figura (Nar-
cisso) col duplice giavellotto, curvandosi a mirar
nelle onde la sua immagine, che mostrasi in prospet-
tiva nelle acque giusta il movimento della persona.
In alto è un'ara dipinta di rosso con giallo festone,
c su di essa è una mezza figura dell'indico Bacco, con
giallo panno,che tien colla destra il canlharos: è ap-
poggiato all'ara un erma di Priapo. Nella parte più
bassa del quadro, ove sono effigiate le onde, vedesi
un alato Amorino in ginocchio che solleva il capo,
cercando di spegner nell'acqua una face rovesciata.

È questa un'altra delle numerose ripetizioni di si-
mile soggetto in Pompei, del quale avemmo altrove
la occasione di discorrere (bidlett. arch. nap. an. I
pag. 35 segg.). Citammo allora i lavori di molti dotti
archeologi, relativi ad un tal mito. Ora aggiungiamo
che il eh. Wieseler pubblicò nel 1856 una dotta me-
moria sopra Narcisso, alla quale rimandiamo il let-
tore: (Xarltissos, cine kunstmythologische Abhandlung
nebsl einem Anhang ueber die Narcissen und ihre Be-
ziehung ini Leben, Mylhos und Cidtus der Griechen.
Gòttingen 1856 in 4).

Nel muro laterale sinistro vedi un altro importan-
te quadretto. Nel mezzo comparisce la figura di Er-
mafrodito, nella più vaga espressione della duplice
natura. I capelli pendono sulle candide spalle; e so-
no suoi abbigliamenti una tenia che ne stringe il ca-
po, una collana di fiori, delicati calzari, ed un giallo
mantello che pendendo mollemente dal sinistro brac- j
ciò ne avvolge in parte le cosce e le gambe, lascian- j
do abbastanza scorgere le tondeggianti poppe ed il
poco sviluppato sesso virile. II dio tiene colla destra '

una piccola face accesa. Col sinistro gomito si ap-
poggia ad un tarchiato Sileno, con rosso mantello,
che sta intento a toccar le corde di una cetra. Un
alato dionisiaco Erote accompagna l'armonia del Si-
leno, dando fiato alla duplice tibia. Dall'altro lato
un panisco di fosca carnagione, e con pelle avvolta
sul sinistro braccio, guarda maravigliato l'Ermafro-
dito, abbassando ancor esso in giù l'accesa fiaccola.
Presso è una donna con verde tunica e nebride, che
tiene colla destra il tirso, colla sinistra un tamburi-
no. Nel fondo appare un tempio con colonne.

(continua) minervini

BIBLIOGRAFIA

Su Ire dipinti murali pompeiani di Danae e Perseo
per Domenico de Guidoualdi, con una tavola co-
lorata. Napoli 1861 in 4.

In questa scrittura l'a. si propone d'illustrare tre
dipinti pompejani, due de' quali rappresentano l'au-
rea pioggia con che il padre de' numi ingravidò Da-
nae (R. Mus. B. tom. II tav. 36, e tom. XI tav. XXI),
e l'altro fu dichiarato prima dall'Avellino (bull. arch.
napol. an. I pag. 70, e anno II pag. 10), e poscia
dal Raoul-Rochettc che ne fece la pubblicazione
(choix de peint. tav. X1Y pag. 181-182), e da altri
dotti archeologi Alemanni, per l'arrivo di Danae e
Perseo nell'isola di Serifo, nella cassa ov'erano stati
rinchiusi da Acrisio.

11 sig. de Guidobaldi opina invece che nel dipinto
in parola ci si ponga sott'occhio la rappresentanza di
una colonizzazione dell'italico suolo, e l'arrivo della
gente Danaena in Italia o ncll'Appula Daunia.

Noi non seguiremo il eh. a. nella minuta ricerca
etnografica e storica della quale si occupa, e nella
quale dimostra come sia al corrente della letteratu-
ra italiana e straniera in questo genere d'investiga-
zioni. :

Questo esame ci trarrebbe troppo lungi dallo sco-
po speciale della nostra pubblicazione. Solo avver-
tiamo che una tavola a colori accompagna la disser-
tazione. E questa paragonata coll'originale trovasi
ad esso molto più somigliante che la tavola datane
dal Raoul-Rochette. Sicché dobbiamo saper grado
all'a. che nel riprodurre il dipinto ha procurato di
i correggere i difetti e le inesattezze della prima pub-
| blicazione. Ed anche sotto questo punto di vista, il
j lavoro del sig. de Guidobaldi merita la considera-
; zione degli archeologi. minervini

oav. giulio minervini - EDITORE

stamperia della r. università
 
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