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Bullettino archeologico italiano — 1.1861-1862

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Heft 17 (Januar 1862)
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Guidobaldi, Domenico de: Nuove scoperte al Vicus Palatius, ed iscrizioni dipinte nell' interno di un acquidotto dello stesso, col consolato di L. Cornelio Cinna, [2]
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Minervini: Museo Nazionale
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https://doi.org/10.11588/diglit.9008#0143

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— 135 —

me leggcsi nell'iscrizione; ovvero si riporti al prin-
cipio di qualche altro mese nella mancanza del con-
sole per la morte di Valerio Fiacco. Del resto, non
mancano poi esempi nelle collezioni epigrafiche del-
l'essere notato un solo Console (1) ne' monumenti.

A chi vuol protrarne poi gli altri due consolati
di Cinna al 670 o 671 di R. diremmo, che ci sembra
ciò inconciliabile sia con Plutarco, che scrisse es-
sere stato ucciso Cinna non molto dopo la morte di
Mario (2),sia col ritorno di Siila in sul finire dell'an-
no 669,sbarcando in Brindisi,o ai principii del 670,
essendo Consoli L.Scipione, e C.Norbano (3); e final-
mente con quel profondo detto di Tacito da noi reca-
to (fy-.Non Cinnae nec Sullae longa dominalio;che per
l'atrocità sembrò anche breve a Cicerone (o). Cinna
finiva la sua vita in Ancona, ove le milizie stanche di
sangue, o compre dall'oro di Siila, contro il quale
eran dirette in Dalmazia, imbarcate su le navi, e
respinte al porto dalla tempesta, ricusano obbedirgli
per rimettersi in mare, non volendo combattere con-
tro i fratelli. Essendo arringate da Cinna, ed avendo
un littore percosso un uomo della plebe,ed un milite
percosso un littore, ed ordinatosi da Cinna il suo ar-
resto, il popolose le legioni ammutinate gridano, e
lanciando sassi e agitando armi,Cinna rimane morto
trafitto da un pugnale (6). Di questo uomo, che non
seppe padroneggiare gli uomini e il tempo, scrisse
Vellejo (7): Vir dignior, qui arbìtrio victorum morere-
tur, quarti iracundia militum; de quo vere dici potest,
dusum eum, quae nemo auderet bonus,perftchse, quae

(1) Henzeu suppl.ad Orell. n. 6783.

(2) Phit. in Sertor. c. VI.

(3) Appian. I, 79.Lo Seheiwegaeuser nelle annotazioni al luo-
go di Appiano I, 84, dice che la guerra Sultana fu incomincia-
ta nel 670, cioè poco dopo la morte di Cinna.

(4) L. c. Volendo tener conto di un luogo di G. Ossequente
c- 117, ove dicesi Siila tornato io Italia dopo 5 anni, secondo
'1 medesimo, l'arrivo sarebbe accaduto nel 670,perchè l'abhiam
notato partito nel 666 di R.

(8) Nat. Deor. IH, 32; cfr. Phil. i, 13; Tuscul. V, 19.

(6) Appian.Iteli.civ.l, 78, e 79 ; Liv. epil. 83, e 83 ; VeHej.II,
2*; Eutrop. V, c. 7; Plut. in Pomp. c. .3; Aurei. Vici. V, 9, c. !
69; Fasi. Consul. Capit. del Laurent p. 4o; Zonara X, i; Diod. !
37, 29.

(7) Lib. II, c. 24; cfr. Aurei. Vict. V, 9, e. 69.

a nullo, nisi fortissimo, perfici possent; et fuisse eum
in consultando temer■arium, in exequendo virum.

Queste cose ho potuto qui ricordare, sperando che
in seguito possano essere moltiplicate le ricerche nel
ferace, ed archeologico suolo di Calvi, e così meglio
acclarate le scoverte di cui abbiamo discorso.

-DOMENICO DE GUIDOBALDI

MUSEO NAZIONALE

Raccolta numismalica.

Possiamo finalmente annunziare che il medaglie-
re del nostro Museo Nazionale è già aperto al pub-
blico .

Quando il Consiglio di Direzione fu istituito, il
medagliere era da molti anni chiuso e suggellato,
e perciò era assolutamente invisibile. Parecchie mi-
gliaja di monete di tutte le classi erano state intro-
dotte nel Museo dopo la chiusura del medagliere,
e queste erano state consegnate al custode della rac-
colta degli oggetti preziosi, in tanti pacchi suggel-
lati, i quali si riferivano a particolari processi ver-
bali.

Aperta solennemente la sala del medagliere, si
trovò in tale stato che apparve conveniente ridurla
in modo più degno de' preziosi monumenti ch'erano
in essa riposti. La volta e le pareti furono di nuovo
dipinte; il nobilissimo pavimento a musaico fu ri-
nettato ed in parte riparato ; gli armadii furono ri-
puliti e muniti di nuove ferrature.

È a notare che, oltre le non poche monete trovate
sparse per la sala,molte altre erano collocate alla rin-
fusa in tavolette, od in casse. Aggiungi che per esegui-
re il ripulimento degli armadii, fu necessario riporre
nelle casse tutte le tavolette di monete già ordinate
nelle varie classi, per poscia rimetterle ai loro posti.
Difatti questa operazione venne di nuovo eseguita; e
già la massima parte della raccolta numismatica è di-
sposta convenientemente negli scaffali, per prestarsi
alle osservazioni de'dotti.Due armadii contengono le
urbiche: in uno sono le medaglie dell'antica Italia,nel-
l'altro quelle di tutti gli altri differenti popoli.Un solo
 
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