Universitätsbibliothek HeidelbergUniversitätsbibliothek Heidelberg
Metadaten

Bullettino archeologico italiano — 1.1861-1862

DOI Heft:
Heft 12 (Oktober 1861)
DOI Artikel:
Minervini: Breve dilucidazione di una pittura pompeiana
DOI Artikel:
Minervini: Nuove scavazioni di Pompei, [1]
DOI Seite / Zitierlink: 
https://doi.org/10.11588/diglit.9008#0100

DWork-Logo
Überblick
loading ...
Faksimile
0.5
1 cm
facsimile
Vollansicht
OCR-Volltext
— 92 —

Eusebio (praep. evang. lib. HI p. 125), ov' è detto,
parlandosi del Men:

'Houc xal vuxtò? Ttohacépoq 7]Via vw;mov.

Della stellata Nolte e dell'Aurora
Ei le redini guida.

Così nel dipinto di che ragioniamo il Men guida
le redini del suo veloce cavallo jqvi« vco^wv: e' le gui-
dainrapporto con laFortuna (Luna), che ne dinota la
notte stellata (mjxtò? uoXuaeépo?); e finalmente il fan-
ciullo Fosforo ci addita l'Aurora, che pure, secondo
l'oracolo, è sotto la regola del cavalcante dio.

Un'ultima avvertenza vogliamo fare, ed è che que-
ste tre divinità della luce furono per avventura tra-
scelte dal proprietario della casa fra tutte le divinità
dell' antico culto per fare e adempiere il suo voto,
probabilmente in rapporto al suo medesimo nome.
Di fatti se questo nome, siccome è plausibile il sup-
porre, fu Pholulus, ognuno vede come fosse questo
in rapporto delle divinità della luce (<?còto;). Anzi
da questa considerazione noi vorremmo trarre un ar-
gomento per credere sempre più probabile il suppli-
mento di quel nome proposto dal Panofka, nello spa-
zio, che pure di altre lettere non è capace.

Sicché a noi sembra che la pittura di cui è paro-
la, benché per arte non offra alcun singolare pregio,
sia però da valutar sommamente per la luce che spar-
ge sopra alcuni punti della religione degli antichi.

MISEHVINI

Nuove scavazioni di Pompei. Continuazione del n. 7.

Parlerò rapidamente de' non pochi oggetti rinve-
nuti nel peristilio. E da prima dirò che in esso era-
no due grandi casse di legno con metallici ornamen-
ti (1). La prima interamente vota si è del tutto per-
duta; ma dalle impronte se ne ricavarono le dimen-
sioni seguenti: alt. pai. 3.30, largii, di fronte pai.
2.70, e per ogni lato pai. 2.10: poggiava in terra
senza piedi o sostegni, ed aveva la serratura circon-

(1) Vedi Fiorelli giornale degli scavi anno 1861 pag. -49. 50.

data da un disco di bronzo di 30 cent, di diam., e
contornata da bullae prominenti a guisa di borchie.
L'altra cassa aveva un lato piano e l'altro ricurvo,
essendo lunga pai. 2.95, larga pai- 1.95, alta pai. 2.
Le tavole di che si componeva, scompartite in riqua-
dri e dipinte di rosso, venivano rinforzate da orna-
menti angolari di bronzo a guisa di colonnette. In-
sieme con queste casse furono ritrovate le serrature,
una chiave, le cerniere ed i piedi di bronzo, non che
alcuni cardini a coda di rondine [cardines securiclati).

Fra gli oggetti di metallo, oltre alcuni chiodi, ed
una fascia di ferro con varii chiodi, ricordiamo una
graticola di ferro, la quale per esser venuta fuori
quasi intatta fu diligentemente custodita con cover-
tura di cristalli; ma ora, per l'avanzata ossidazione,
è quasi tutta svanita, sì che non è possibile più rico-
noscerla.

Parecchi oggetti di bronzo furono eziandio ritro-
vati: cioè un ramaiuolo (trulla); un vasettino da olio;
un braciere di forma circolare sostenuto da tre oche
con ali distese e da un tripode di ferro; una spatola
o vulsella, se pure dir non si voglia uno stilus aguzzo
da un lato e piano dall'altro; un ago; tre anelli, ed
una fibula.

Non è da ricordare che una sola moneta di Nero-
ne, col tipo di Roma sedente.

I pochi oggetti di vetro rinvenuti nel peristilio so-
no un fondo di bicchiere, e tre unguentarii, uno dei
quali ha collo lungo e corpo sferico. Nella medesima
categoria porrò ventinove coralli rinvenuti sparsi
nelle terre, e che senza dubbio servirono a formare
una collana.

Varii utensili di terracotta presentano una certa
importanza. Son tra essi una scodella; una olla; un
coverchio; una lucerna col marchio STROBILI già
noto per altre opere di figulina ove leggesi STRO-
BILOS (1); e finalmente parecchie anfore, fralle qua-
li una presentava dipinta in nero sul collo la seguen-
te scritta:

COVM • GRAN
OF

ROMAE ATERIO FELICI

(1) Mominsen inscr. r. neap. lai. u. 6308, 31.
 
Annotationen