BULLETTINO ARCHEOLOGICO ITALIANO
AIVIVO PRIMO
NUM. 13. NOVEMBRE 1861.
Osservazioni sopra alcune monete de' Romani Imperatori.
Osservazioni sopra alcune monete de Romani
Imperatori. Continuazione del n. 11.
MACR1NO.
Macrino, creato prefetto del pretorio da Caracalla
circa l'anno 212, vien ricordato e detto clarissimus
vir in un'iscrizione di Roma (Orelli n. 5512). Costi-
tuito in quella sublime dignità egli dovette conse-
guire gli ornamenti, o sia onori, consolari, come scri-
^eami la eh. m. del Borghesi ( lelt. dei 14 luglio
1852 ); e non già nel 217, dopo di essere stato pro-
clamato imperatore, come si avvisava il Fabricio (ad
Dionis l. LXXVIII, 13) e con esso lui l'Eckhel (t.
Vili p. 428).
Nelle sue medaglie, com'anche nelle iscrizioni,
ora si tenne conto di quegli ornamenti consolali, ed
ora no; onde leggesi IR- P- II- COS- II e TR- P-
II1 COS. Quindi nell' arco onorario a triplice fornice
dedicatogli l'anno 217 dai Dianenses della Numidia
(Renier, inscr. de l'Algerie n. 1731 ) leggesi TR1B-
POT- COS- DESIO- P- P- PROCOS. E queste pa-
role tornano a bella conferma della correzione del
testo di Dione (LXXVIII, 13) proposta dal Fabricio,
non senza il sussidio delle precedenti congetture del
Quirini e del Maffei, ed ora senza meno accettata
dal Bekker;cioèxahoi pj &eX>jaa<; Seùtepov Sijtw èwdv-
tt è'tet ùitateùetv Só£at , Iti xà; tiov ÙTiateuxóiwv itjj.à;
èay^xei, invece di iw duóvti ett.
1. ADLOCVTIO. Macrino stan te sopra un palco in
alto di tenere allocuzione a quattro militari.
JE. m. m.
Questo tipo (Mionnet, méd. Rom. t. 1 p. 337:
Cohen n. 67 ) fa bel riscontro al detto di Dione
(LXXVIII, 12): noXXà jaèv xal y$v\<nà èxeivot? éò^pj-
Il nome di Macrino, e quello altresì del figlio suo
Diadumeniano, era stato scritto nel laterculo di un
sacerdozio in Roma, non si sa ben quale, per senato-
consulto, ma ne venne tolto e cassato per ordine del
suo successore Elagabalo (Orelli n. 6058).
DI AD VMENI ANO.
Ai nomi di Diadumeniano annoverati dall' Eckhel
vuoisi aggiungere quello di SEVERVS datogli in
alcune iscrizioni latine (Orelli n. 21, 944). L'altro
di MACRINVS, datogli in una moneta di Docimeo
della Frigia edita dal Sestini (v. Eckhel, VII p. 241),
confermasi pel riscontro di un altro esemplare di
essa (Akerman, nutn. Chron. t. VIII p. 25).
1. PRINC- IVVENTVTIS. Diadumeniano stante
con verga nella d. e con scettro nella s. presso due in-
segne militari. ^E- I.
Lo scettro è attributo proprio della NOBILITAS
in medaglie di Commodo, di Geta e d'altri Cesari;
onde pare che il tipo accenni tutto insieme al titolo
di patricio, e di principe della gioventù, decretatogli
dal senato (Dio, LXXVIII, 17): eùitatpfó»)? te xal irpó-
xpito; trj; veótvjtoi; Kàwap te àiteSefySv].
ELAGABALO.
Alle cose avvertite dall'Eckhel (VII, p. 247) ri-
guardo ai voti degli Arvali per la salute del novello
Antonino Augusto Elagabalo vuoisi aggiungere col
Borghesi (memorie dell'Instit. arch. I p. 287), ch'egli
addì 14 di luglio del 218 venne sollecitamente ag-
AIVIVO PRIMO
NUM. 13. NOVEMBRE 1861.
Osservazioni sopra alcune monete de' Romani Imperatori.
Osservazioni sopra alcune monete de Romani
Imperatori. Continuazione del n. 11.
MACR1NO.
Macrino, creato prefetto del pretorio da Caracalla
circa l'anno 212, vien ricordato e detto clarissimus
vir in un'iscrizione di Roma (Orelli n. 5512). Costi-
tuito in quella sublime dignità egli dovette conse-
guire gli ornamenti, o sia onori, consolari, come scri-
^eami la eh. m. del Borghesi ( lelt. dei 14 luglio
1852 ); e non già nel 217, dopo di essere stato pro-
clamato imperatore, come si avvisava il Fabricio (ad
Dionis l. LXXVIII, 13) e con esso lui l'Eckhel (t.
Vili p. 428).
Nelle sue medaglie, com'anche nelle iscrizioni,
ora si tenne conto di quegli ornamenti consolali, ed
ora no; onde leggesi IR- P- II- COS- II e TR- P-
II1 COS. Quindi nell' arco onorario a triplice fornice
dedicatogli l'anno 217 dai Dianenses della Numidia
(Renier, inscr. de l'Algerie n. 1731 ) leggesi TR1B-
POT- COS- DESIO- P- P- PROCOS. E queste pa-
role tornano a bella conferma della correzione del
testo di Dione (LXXVIII, 13) proposta dal Fabricio,
non senza il sussidio delle precedenti congetture del
Quirini e del Maffei, ed ora senza meno accettata
dal Bekker;cioèxahoi pj &eX>jaa<; Seùtepov Sijtw èwdv-
tt è'tet ùitateùetv Só£at , Iti xà; tiov ÙTiateuxóiwv itjj.à;
èay^xei, invece di iw duóvti ett.
1. ADLOCVTIO. Macrino stan te sopra un palco in
alto di tenere allocuzione a quattro militari.
JE. m. m.
Questo tipo (Mionnet, méd. Rom. t. 1 p. 337:
Cohen n. 67 ) fa bel riscontro al detto di Dione
(LXXVIII, 12): noXXà jaèv xal y$v\<nà èxeivot? éò^pj-
Il nome di Macrino, e quello altresì del figlio suo
Diadumeniano, era stato scritto nel laterculo di un
sacerdozio in Roma, non si sa ben quale, per senato-
consulto, ma ne venne tolto e cassato per ordine del
suo successore Elagabalo (Orelli n. 6058).
DI AD VMENI ANO.
Ai nomi di Diadumeniano annoverati dall' Eckhel
vuoisi aggiungere quello di SEVERVS datogli in
alcune iscrizioni latine (Orelli n. 21, 944). L'altro
di MACRINVS, datogli in una moneta di Docimeo
della Frigia edita dal Sestini (v. Eckhel, VII p. 241),
confermasi pel riscontro di un altro esemplare di
essa (Akerman, nutn. Chron. t. VIII p. 25).
1. PRINC- IVVENTVTIS. Diadumeniano stante
con verga nella d. e con scettro nella s. presso due in-
segne militari. ^E- I.
Lo scettro è attributo proprio della NOBILITAS
in medaglie di Commodo, di Geta e d'altri Cesari;
onde pare che il tipo accenni tutto insieme al titolo
di patricio, e di principe della gioventù, decretatogli
dal senato (Dio, LXXVIII, 17): eùitatpfó»)? te xal irpó-
xpito; trj; veótvjtoi; Kàwap te àiteSefySv].
ELAGABALO.
Alle cose avvertite dall'Eckhel (VII, p. 247) ri-
guardo ai voti degli Arvali per la salute del novello
Antonino Augusto Elagabalo vuoisi aggiungere col
Borghesi (memorie dell'Instit. arch. I p. 287), ch'egli
addì 14 di luglio del 218 venne sollecitamente ag-