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Bullettino archeologico italiano — 1.1861-1862

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Heft 23 (Mai 1862)
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Cavedoni, C.: Numismatique de l'ancienne Afrique par L. Müller, [2]
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https://doi.org/10.11588/diglit.9008#0185

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BULLETTINO ARCHEOLOGICO ITALIANO

ANNO PRIMO

NUM. 23.

MAGGIO 1SG2.

Numismaliquc de Vancienne Afrique par L. Mailer. Copenhague '1860, 48GL—Notizia di alcune tombe pu-
leolane, con figure di stucco per ornamento. —Bibliografia. Memorie della lì. Accademia Ercolanese di
Archeologia.

Numismalique de Vancienne Afrique par L. Mailer
Copenhague 1860, 1861.

(continuazione del n." precedente)

Hippo Diarrhylus.

LIBERA. Testa di donna velala e ornala di stefane.

)( HIPPONE. Figura feminile lutulala, tunicata,
stante di prospetto, con la destra alzata ed aperta, e
con spighe e caduceo nella sinistra. JE. 5.

Il eh. Mùller (p. 167, 169) ravvisa la testa di
Aslarle nel diritto, e nel riverso il simulacro della
dea fenicia Thuro-Chusarlis, corrispondente AÌÌ'Har-
monia dei Greci, alla quale ben si conviene il cadu-
ceo, attributo di Hermes, o sia Mercurio. Ma colali
riscontri e ravvicinamenti forse sono più ingegnosi
che veri. A me pare più probabilmente simulacro
della Giunone, o sia Genio feminile, d' Hippo mede-
sima e della fertile sua regione, analogo a quello del
Genius Tutelarti (o Terrae) Africae dei denarii im-
pressi in Africa l'anno 707 o 708 da P. Licinio Gras-
so Giuniano legato propretore di Q. Metello Pio
Scipione. II caduceo consocialo alle spighe accennerà
al commercio che delle sue biade faceva Ippone con
«orna e con altre contrade. Così in monete di Perti-
nace, di Albino, e di Settimio Severo veggiamo dati
gli stessi attributi delle spighe e del caduceo al SAE-
CVLO FRVGJFERO (Eckhel t. VII, p. 144, 169).

L. Clodius Macer.

j| eh. Miiller (p. 171 n. 382) ommise di avverti-
re, che la galea della dea ROMA è ornata di due

penne, quale figlia di Marte (Borghesi, dee. I oss. 4),
e di lemnisci o diadema svolazzante, quale regina e
signora dell'orbe (cf; annal. ardi. t. XXIII, p. 247-
248). Anche la testa di CARTI!AGO prende luce dal
riscontro di un dipinto pompeiano illustrato dal-
l'Avellino (bullell. arch. nap. ann. I, p. 3, 71 ). La
triquelra, o triscele, può tult'insieme tenersi per
simbolo d'origine asiatica, relativo alle tre dee che
a vicenda regnano sopresso la Luna, e de' tre pro-
montorii della 'Irinacria altresì; poiché nelle mone-
te di A. Allieno, proconsole della Sicilia nel 707,
veggiamo l'eroe Trincero, figliuolo di Nettuno, te-
nere nella d. lo stesso simbolo della triquelra. Altri
ravvisar potrebbe nel triscele un simbolo delle Eu-
menidi che inseguono gli empi per divina vendetta.

Appendice.

A tutta ragione il eh. Miiller pose in appendice
alle monete puniche dell'Africa alcune monetine di
bronzo portanti epigrafi puniche, ed il tipo di .un
granchio marino da una parte, e dall'altra un eroe
ignudo o galealo che si avanza verso il nemico lenen-
do lo scudo nella s. e accostando la d. all'elsa del gla-
dio che gli pende in sul lato s. (p. 179, 182). Per at-
tribuirle alla Sicilia, oppure a qualche isola a lei
vicina, oltre il riscontro del tipo simile delle mone-
te di Gaulos, allegato dal eh. autore, fa pure quello
delle monete di Messana e di Siracusa insignite del-
le figure analoghe degli eroi Siculi Leucaspi e Fcre-
mone (cf. Eckhel t. I, p. 222, 246). Arrogo, che
Leucaspi, giusta le tradizioni locali, combattè con
Ercole (Diodor. IV, 23); e in altre di cotali monete,
invece dell'eroe combattente, ricorre Ercole stante
 
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