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Bullettino archeologico italiano — 1.1861-1862

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Heft 3 (Juni 1861)
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Minervini: Scavamenti di Pompei, [2]
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Minervini: Notizia di alcune iscrizioni messapiche
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https://doi.org/10.11588/diglit.9008#0030

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— 22 —

invece a Paride, che pur coli'Amore presso la spalla i
comparisce in un quadretto della casa così detta del
Labirinto (Annali deU'ist. 1838 p. 151), ed a cui si
attribuisce altresì verde il pileo nell'altro pompeiano
quadretto col giudizio diParide pubblicato dal Raoul-
Rochette (Choix de pein t. pi. IX, illustrata a p. 1S3
segg. j. Vero è che troviamo data a Paride Vaurea col-
lana tòv xpóaeov xXstov nel Ciclope di Euripide (v.183
segg.), ed in qualche monumento (v. Miiller Hand-
buch 415 d. 2 p. 715 edit. Welcker); ma principal-
mente gli orecchini e le femminee forme ci vietano
di pensare al pastorello dell'Ida, che pur meno con-
venientemente s'incontrerebbe accoppiato con figure
che costituiscono una scena dionisiaca.

Inesplicabile riesce per noi la barchetta colla don-
nola , che vi è trasportata : e ci asteniamo dalla lu-
brica via delle conghielture, finche o qualche classico
confronto, o qualche altro monumento non venga a
meglio dichiararne la intelligenza.

(Continua) minervini

Notizia di alcune iscrizioni messapiche.

Dobbiamo alla cortesia del sig. Luigi Pepe di Fa-
sano, antica Gnathia, la comunicazione di alcune epi-
grafi messapiche di recente ritrovate, le quali giudi-
chiamo opportuno di qui pubblicare, essendo impor-
tante raccogliere tutti i fatti su' dialetti meno stu-
diati dell'antica Italia.

La prima apparteneva ad un magnifico sepolcro,
dove dipinta di rosso leggevasi:

^TABOA^ • FOPFAIAE*

La seconda, pertinente ancora ad una tomba, diceva:

-S.TABOAY*
POAONMHI

Non è infrequente nelle iscrizioni messapiche del-
l'antica Gnathia ritrovare la forma sopra indicata
dell' A e del £ ; anzi è raro che l'A offra la traversa as-
solutamente diritta, che tronchi le due aste laterali.

È indubitato che il nome Sra^oa; e l'altro Sto*
(3oocu; non sono che lo stesso con un differente fini-
mento. Riesce però sommamente importante la no-
stra duplice iscrizione, perchè fa bel confronto alla
2a e 4a linea della celebre iscrizione di Vaste, ove
non dovrà leggersi più «Facti? -a(2oo? ma siimene
olTo.gzi ed a Sxa^oo?.Questa nostra osserva-

zione conferma eziandio che non è da attendere il testo
del Summonte,ma quello del Pighio ritenuto dal eh.
Mommsen, il quale per altro attenendosi alla punteg-
giatura in esso ritenuta, ne ricavò la voce -a[too? (un-
ter.Dial.Tp.il e 83) giudicandolo un nome mascolino.
La iscrizione di Yaste presenta due volte quel nome,
e sempre preceduto da un a, sicché le nostre due
nuove epigrafi fissano senza dubbio la lezione l~a$ooc,
S-afoau?, che sono nomi eguali con dissi-
mile finimento. Parmi che la greca voce, che più si
avvicina al nome Exapeau?, sia appunto lo

io-o$czbc, che significa il timone, e che potè nell'cpi-
corio dialetto tramutarsi in o-a$o<xbc, e passare ad
essere usato come nome proprio: ma ciò sia detto
come passeggiera osservazione.

Nella prima epigrafe che pubblichiamo, il secon-
do nome è ropFaiSjc.Questo nome ha unicamente il
confronto della leggenda Top e Topo di alcune mone-
te di Oria (Orra), ed è forse relativo al medesimo
Staboas.

Egualmente importante è il nome PoaovvtHi, giac-
che fa pur esso il confronto alla epigrafe di Yaste,
ove un simile nome fu letto malamente IIOXXON-
NIHI.Ed è chiaro che l'A colla sua traversa angola-
re fu scambiato con un duplice XX.

Non andrò indagando il significalo e la derivazione
del nome noaovviHi. Solo mi contenterò ricavare dal
duplice confronto de'nomi Stacca? e IIoaovviHi che la
iscrizione del Galateo dee riputarsi d'incontrastabile
autenticità: siccome già con altri argomenti aveva
sostenuto il eh.Mommsen (negli annali dell'Isl. 1848
p. 73 e segg. e Unteril. Dial. p. 52 segg.), contro
i poco fondati sospetti del eh. Lepsius, il quale ri-
pubblicò la epigrafe come osca fralle spurie (tav.
XXVIII n. 6.)

MINERVINO
 
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