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Bullettino archeologico italiano — 1.1861-1862

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Heft 2 (Mai 1861)
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Cavedoni, C.: Nuovi studi sopra le antiche monete della Cirenaica
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Minervini: Osservazioni dell 'Editore all'articolo precedente
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https://doi.org/10.11588/diglit.9008#0024

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— 16 —

1835 p. 44: Cardinali, Dipi. mil. p. 325 n. 631) ci
mostra fiorente in Roma fino dall'anno 693 ». Vuoi-
si per altro avvertire, che intorno a quegli anni fio-
rir dovette in Roma anche la casa di uno Scatone
Morso, ricordato da Cicerone {prò Domo, 44) nel
697, come partigiano del suo nemico P. Clodio, sot-
to il cui nome Clodio medesimo fintamente comperò
la splendidissima casa di Q. Seio, posta nel Palati-
no; il quale Scatone può ragionevolmente tenersi per
un discendente del Marso P. Vetlio Scatone duce
Italico, e fiorente per ricchezze in Roma. In una del-
le monete di Scatone proconsole della Cirenaica so-
no delineate le teste di Augusto e di Agrippa ri-
guardantisi, co' loro nomi CAESAR, AGRIPPA, die-
tro ciascuna, e con TR- POT posto in alto. 11 eh.
Mùller pensa che Agrippa vi sia effigiato come suc-
cessore presuntivo di Augusto e suo correggente, ma
consta che successori presuntivi di Augusto furono
anzi Caio e Lucio Cesari figliuoli di Agrippa e di Giu-
lia figlia di Augusto medesimo. Credo pertanto che
in detta moneta le teste consociate d'Augusto e di
Agrippa si riferiscano all'alto onore della TRibuni-
cia POTestas partecipata da Augusto al suo genero
Agrippa nel 736; al quale anno perciò verisimilmen-
te spetterà quella moneta.

Le ultime rozze monete cirenaiche senz'altro tipo
che la scritta IMP AVG TR POT nel campo del rit-
to, e CAPITO Q in quello del riverso, a parere del
eh. Mùller spetterebbero alla gente Oppia; ma quel
cognome fu comune anche aiYAteia, alla Fonteia ed
a parecchie altre. Inoltre ho fondato sospetto, che il
questore CAPITO delle monete Cirenaiche con la te-
sta d'Augusto, insignito della TRibunicia POTestas,
spetti anzi alla gente Pelronia. Nelle iscrizioni gre-
che di Cirene {C. I. Gr. n. 5172) v'ha memoria di
un Ti. Petronio Capitone morto all'improvviso nella
fresca età d'anni 20 la notte stessa destinata alla le-
tizia delle sue nozze, l'anno XXIX dell'impero di
Augusto. La convenienza de' tempi, e l'essere egli
stato studioso di lettere, ne dà buon argomento a
crederlo figliuolo del Capitone questore memorato
nella medaglia. Del resto non so come il eh. Franz

{C. I. Gr. I. c.) ponesse l'anno XXIX di Augusto se-
gnato in quella pietra come corrispondente alfa. p.
Chr. 3, forse computandolo dal 727; mentre invece
deesi computare dal 723 quando dopo la vittoria di
Azzio la Cirenaica posseduta dai figliuoli di M. An-
tonio e di Cleopatra venne in potere del vincitore
Ottaviano (cf. Rorghesi negli Annali deU'inst. arch.
t. XJp. 152).

Il eh. Mùller (p. 170) ragionando del sistema mo-
netale Romano nella Cirenaica, avverte che il eh.
Mommsen esclude il tresse ammesso dal Rorghesi
(presso Cavedoni, Numism. Biblica p. 126), ma l'av-
viso del nostro sommo archeologo si conforta anche
pel riscontro di due monete di Melos, con epigrafi
greche e con le note numeriche latine, III, segnate
nell'area del riverso, che paiono senza meno indica-
re il valore di assi HI (Pellerin, Ree. pi. CIV, 4:
Mionnet, Sup. n. 219); tanto più che una di esse fu
impressa sotto Nerone, il quale pel primo si piacque
di segnare in alcune delle sue monete di bronzo le
note del valore fi ,T, S (Eckhel t. VI p. 282).

C. CAVEDONI

Osservazioni dell' Editore all' articolo precedente.

1. 11 eh. autore (p. 11) conferma la significazione
funebre nella stela o colonna con vaso al di sopra: e
su questa intelligenza veggasi pure quel che scrivem-
mo nell'antica serie del bulltttino archeologico napo-
letano an. VI. p. 64.

2. In quanto alla moneta di oro, col tipo del mie-
titore, che il eh. Mùller ed il Cavedoni attribuisco-
no ad Alessandria della Troade piuttosto che a Cire-
ne (v. sopra p. 12), mi piace notare che io stesso so-
stenni una tale attribuzione, contro il parere del eh.
Rathgeber, il quale volea riferire quel tipo al /puooùv
Ss'po?, e riportarlo alla Cirenaica. Vedi quel che ho
detto nel citato bulleltino di Avellino an. HI (1 set-
tembre 1845) p. 36-37.

MINERVINI

CAV. GIULIO MINERVINI - EDITORE
 
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