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Bullettino archeologico italiano — 1.1861-1862

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Heft 15 (Dezember 1861)
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Guidobaldi, Domenico de: Nuove scoperte al Vicus Palatius, ed iscrizioni dipinte nell' interno di un acquidotto dello stesso, coll consolato di L. Cornelio Cinna, [1]
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BULLETTINO ARCHEOLOGICO ITALIANO

AàiVÒ PRIMO

NTJM. 15._DICEMBRE 1861.

JSuove scoperte al Vicus Palalius, ed iscrizioni dipinte nell'interno di un acquidotto dello slesso, col consolato
di L. Cornelio Cinna— Vittoria portante uno scudo con la scritta S-C in un dipintoparielario di Pom-
pei— Museo Nazionale. Miglioramenti nella ottava raccolta (Papiri). Pubblicazione de' Papiri.

Nuove scoperte al Vicus Palatius, ed iscrizioni di-
pinte nell' interno di un acquidotto dello stesso, col
consolalo di L. Cornelio China.

Questa nostra terra che è veramente, come ho
dello altra volta, terra archeologica, in ogni suo an-
golo è un vasto museo, e così pure ci si mostra da
qualche anno nell'agro Caleno. Colà le ricerche del-
l'illustre Matteo Egizio, quelle del 1792 sotto la di-
rezione del Marchese Venuti e l'assistenza del Cano-
nico Simonelli, i saggi fatti nel 1814 dal Barone
Montanaro, diedero pochi e non molto luminosi ri-
sultamenti (1). Ciò io credo essere occasionato dalla
poca conoscenza delle vicende geologiche e topogra-
fiche de' luoghi, e dalla mancanza talvolta di quella
veggente intuizione, che costituisce il genio indaga-
tore tanto necessario nelle ricerche di una civiltà
sepolta dal tempo.E senza codesto genio ricercatore,
e senza l'ardimento di colui che lo possiede, non si
strappa il segreto delle antichità de' luoghi alle più
cupe profondità, dove si alternano le umane opere
di vario tempo, e quelle delle geologiche rivoluzioni.
Questa lode io penso andar altamente dovuta al eh.
Direttore Maggiore Novi, il quale non dissocia dalle
profonde conoscenze geologiche anche le archeolo-
giche discipline.

Egli fallo accorto delle ricchezze antiquarie Ca-
lcile per gli oggetti preziosissimi specialmente in
plastica acquistati dal eh. G. Riccio , e ricordati
Pure dal R. Rochette (2), si diede ad una serie d'in-

(1) Zona star, di Calvi Nap. 1820 2 ed. p. 118 seg. ; cfr.
Ricca osserv. a Zona Nap. 1820 p. 247.

(2) Riccio monum. di Capita e dintorni; R. Rochette fouil-
les de Capone p. 38.

vestigazioni che hanno smentite le meschinissime
pruove di quanti lo precessero. Esse per la sua ope-
rosità hanno messo a luce monumenti e memorie,
che riguardano l'agro Caleno, di elevata e rilevan-
tissima sfera. Egli ardito , ostinato nelle ricer-
che, non indietreggiando per zone di materie tufa-
cee, ma trivellandole e scendendo al di sotto di es-
se, con quella intuizione scientiQca, con che divina-
va il loro sovrapporsi a monumenti di più vecchia
età, è riuscito ad arricchire l'archeologia di ope-
re importanti e di nuovi fatti ; sicché la posterità
e la scienza dovranno essergli grate, tanto più che
da privato non ha guardato a dispendi, a tempo, a
fatiche, ed anche opposizioni, funeste più alla scien-
za stessa che a lui. Ormai non può farsi a meno
di non parlare di una svariatissima collezione di
anticaglie Calene; perchè epigrafi, vasi dipinti, fi-
guline in numero straordinario, marmi con iscrizio-
ni palmari, statue, bassorilievi (fra'quali un'ara con
Centauri di pregevole stile ed un quadro con Mer-
curio in rapporto col fanciullo Dioniso), incisioni in
diaspri, corniole, radiche di smeraldi etc. uscirono
da quel fertile suolo. Nò qui son tutte accennate le
preziose sue escavazioni, chè rovine di antichi tem-
pli (1J, celle vinarie con anfore con rosse iscrizioni,
in una delle quali scritto a pennello vicino il collo
L ' C * HL (mon.) che farebbe pensare ad un Lucius
C....Hitarus, tombe, urne cinerarie di cotto chiuse
nelle bocche da dischi di terra cotta con figure sim-
boliche rilevate, ove in uno ò rimarchevole il vedere
una lìgurache sembra di donna,la quale in biga sferza

(1) Novi iscrizioni, monumenti, e Vico—Nap. 1860 pag. 41
e altrove.
 
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