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Bullettino archeologico italiano — 1.1861-1862

DOI issue:
Heft 2 (Mai 1861)
DOI article:
Cavedoni, C.: Nuovi studi sopra le antiche monete della Cirenaica
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https://doi.org/10.11588/diglit.9008#0018

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— 10 —

certe creste (Xó<Pou?) lasciandosi crescere il mezzo dei
capelli, e quinci e quindi radendosi sino alla cute
(Herod. IV, 175). Meglio si avvisa il eh. autore (p. 23
n. 41, p. 32,33) ravvisando nell'ornamento che si le-
va sopr'esso la fronte di Ammone, in monete di Bar-
ca, le due palme o penne simboliche dell'egizio Am-
mon-Rha (cf. Champollion, syst. hierogl. p. 342). La
notevole particolarità della bella testa di Ammone
stesso rappresentata di prospetto, in monete della so-
la Barca, ha il suo riscontro in alcuni stateri dell'Asia
Minore (Mionnet, suppl. t. V n. 557), tranne che in
questi il nume libico ha tutt'insieme corna ed orec-
chie d'ariete, come in qualche moneta di Metaponto
(Carelli, tab. CLIII n. 99), laddove in monete della
Cirenaica l'orecchio di Ammone è costantemente di
forma umana. Del resto, Cirene dovette avere un sa-
crario suo proprio dedicato al nume libico, poiché un
Flavio Pudente vi pose TO ArAAMA Tfì AMMfìNOS
(C. I. Gr. n. 5142). Ed il culto di Ammone era sì
esleso e proprio della Cirenaica, che nelle monete
impresse a nome del comune di quel popolo, KOI-
NON, non comparisce l'effìgie d'altro nume che di
Ammone stesso e del Bacco Libico reputato suo fi-
gliuolo; e questo tipo costante ne porge pure qualche
argomento a credere coll'Eckhel che quel KOINON
appelli anche a feste e ludi sacri, nonostante il dis-
senso del Mùller. Egli ingegnosamente osserva, che
al KOINON non va congiunto il nome KYPANAMN
perchè questo lasciato avrebbe in incerto, se la mo-
neta fosse impressa a nome dei soli cittadini di Ci-
rene, o non anzi di tutte l'altre cittadella Cirenaica.
Vuoisi inoltre avvertire, che il nome KOINON scrit-
to a lato del sillio veniva a supplire la mancanza del-
la voce KTPANAIÌ1N, a riguardo del tipo stesso del
silfio iSttó-a-ov -vjs Kupyjvaia; (Theophr. hist. plani.
IV, 3, 1).

Fra le belle e copiose monete d'oro di Cirene par-
mi assai notevole quella che ha nel ritto la figura di
Giove seminudo stante di prospetto e riguardante a
destra, con la destra alzata ed appoggiata allo scettro,
od asta che dir si debba, e con la sinistra accostata
imperiosamente all'anca; ed aquila posata a' suoi pie-
di dal lato destro (Mùller p. 50 n. 193). Questo tipo

ricorre identico in una rara moneta di Siracusa {An-
nali dell'inst. arch. t. Xltav. d'agg. A, 1), nella qua-
le il dotto Abeken (p. 62-72) ravvisava Giove Impe-
ratore, o sia O'jpwc , benché altrimenti paresse po-
scia al eh. Jahn (Annali arch. t. XIV p. 203-210).
Ma, comunque sia del titolo da darsi a quel Giove, la
identità perfetta del tipo delle ridette due monete
ne porge buono argomento per riferirla ad un'allean-
za de' Cirenei con Siracusa, e probabilmente a quel-
la di Agatocle co' Cirenei medesimi (Diod. XX, 40).

In altro statere di Cirene, co' tipi degli aurei di
Alessandro Magno, il eh. Muller (p. 53 n. 221, p.
70) legge KTPANAIOI IITOAEMALQ, e vi ravvisa un
omaggio reso dai Cirenei a Tolomeo Sotere; ma par-
mi del tutto inammissibile che a'giorni del primo dei
Lagidi si scrivesse IITOAEMAIQ in terzo caso con la
omissione dell'iota muto; non trovandosene esempio
se non che un dugento anni appresso (Franz, eleni,
epigraph. gr. p. 233. Ahrens, dialect. I. gr. 7/pag.
190). Posto che in quell'aureo fosse realmente scrit-
to KTPANAIOI ILTOAEMAIQ, il nome del monarca
sarebbe posto in secondo caso alla dorica, ed espri-
merebbe la dedizione piena ed assoluta che di sé fe-
cero i Cirenei a Tolomeo Sotere (Diodor. XVIII, 21).
Altri leggendo KTPANALQN co' chh. Lenormant e
Pinder, e ritenendo IITOAEMAIP.v col eh. Muller,
congetturar potrebbe che la moneta fosse impressa
a nome de'Cirenei di Tolemaide, detti PTOLEMAIEI
CTRENENscs in una loro iscrizione bilingue (Bull,
dell'inst. arch. 1848 p. 75).

Nelle più antiche monete di Cirene il eh. Mùller
ravvisa la testa d'Apollo Ap/rn^, Oìxuru^ (p.42,
62), che dir potrebbesi anche KTI2TH2, come vien
detto in un'iscrizione di Cirene medesima (C. I. Gr.
n. 5141). In esse la chioma del nume ha una parti-
colare acconciatura assai somigliante a quella che
porta nelle vetuste monete di Clima della Campania
(Carelli, tab. XXX/, 1), ove parimente si riferisce al
nume archegeta della colonia Calcidese.

In una elegantissima monetina di Cirene il eh.
! Mùller (p. 52, 70) ravvisa la testa di Diana Limna-
! tis, o sia Caryalica, che gli parve coronata di una
! oaXia di giunchi paltistri, simile a quella della Mero-
 
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